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NBA – Belinelli degno dei Bulls ma il futuro in azzurro è ancora un’incognita

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Con la sconfitta in gara5 nella semifinale di Conference contro Miami si è chiusa lo scorso mercoledì la stagione dei Bulls e di Marco Belinelli. Una stagione difficile in virtù dell’incognita Rose e dei continui infortuni che hanno colpito anche le punte di diamante del roster (Noah e Deng su tutti) e che hanno costretto sempre a rotazioni assai limitate.

Nonostante ciò può essere considerato soddisfacente il 2012/13 dell’ex Fortitudo, chiamato per la prima volta in un team di alto livello e dal notevole blasone. Al momento della firma lo scorso luglio il bolognese esternava tutta la sua soddisfazione e il desiderio di misurarsi con obiettivi di vertice rispetto alle precedenti esperienze di Golden State, Toronto e New Orleans: “Sono felice perche’ Chicago e’ una squadra dalle grandi ambizioni, che ha scritto la storia della Nba e mi darà l’opportunità di giocare con una stella come Derrick Rose. Avrei potuto scegliere realta’ che mi avrebbero portato maggiori guadagni, ma per me e’ giunto il momento di mettermi alla prova in un team di questo valore. In cinque anni di Nba ho sempre dovuto lottare e guadagnare ogni minuto giocato. Le sfide non mi spaventano.”
Non si realizzerà il sogno di giocare al fianco di Rose ma di certo non si può dire che le soddisfazioni non siano arrivate. Dopo una partenza col freno a mano tirato, a Dicembre esplode tutto il suo talento complice anche l’infortunio al titolare Hamilton. Va in doppia cifra in 11 occasioni su 15, toccando i 22 punti in entrambe le partite disputate contro New York. A Febbraio l’high stagionale con 24 punti contro Indiana e nel frattempo Chicago è sempre lì a combattere tra le prime cinque posizioni anche grazie a Deng (16.5 punti e 6.3 rimbalzi), alla formidabile coppia di lunghi Boozer (16.2 puntie 9.8 rimbalzi)-Noah (11.1 punti e 11.9 rimbalzi) e ad un sorprendente Robinson 13.1 punti e 4.4 assists).
L’assenza di Rose si fa sentire ma comunque i ragazzi di Thibodeau accedono ai play-off e si regalano un primo turno assai equilibrato contro Brooklyn. Ribaltando il fattore campo i Bulls vincono la serie 4-3 e fondamentale è l’apporto proprio di Belinelli che sonnecchia per le prime 5 gare, salvo poi nelle ultime due dare spettacolo: i 22 punti di gara6 sono inutili ma i 24 di gara7 sono preziosissimi e conducono i suoi al successo. Proprio nell’ultimo atto l’ex Fortitudo da vero trascinatore fa un gesto emblematico: dopo un suo canestro porta le mani sul basso ventre come a voler dire “ho due p… così”. All’ Nba non va giù e gli vengono inflitti 15mila dollari di multa. Tanti, ma allo stesso tempo pochi se si considera che per Belinelli, quella stessa sera, arriva un importante record: è il primo italiano a vincere una serie play-off. E’ così che i Nets salutano i play-off e i Bulls vanno ad affrontare i campioni in carica di Miami. Anche quì Belinelli non sfigura e soprattutto nelle prime tre gare dà un contributo importante. Purtroppo non basta: lo strapotere fisico e tecnico di Lebron James è decisivo, la stanchezza degli uomini di Thibodeu pure. E così, dopo aver perso (a sorpresa) gara1, gli Heat si rifanno con gli interessi e si aggiudicano la serie 4 a 1. La stagione di Chicago si chiude quì, si spera continui invece quella di Belinelli. Già, perchè dopo l’infortunio e il conseguente forfait di Gallinari, alla Nazionale di Pianigiani impegnata il prossimo settembre agli Europei di Slovenia servirà anche il suo contributo. Se ci saranno forma fisica e un nuovo contratto per il 2013/14 (il contratto con Chicago scade a giugno), vedere il Beli in azzurro non è utopia.

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