Miami conquista il suo terzo titolo NBA dopo il 2006 e il 2012, il secondo successo consecutivo. Ai Playoff San Antonio ha venduta cara la pelle, portando la proclamazione del vincitore in Gara 7. Gli Spurs erano a caccia del quinto titolo ma hanno trovato solo amarezza, soprattutto per il fatto che non hanno mai perso una finale e questa volta speravano in un’altra brillante vittoria, ma molti sono stati gli errori e le opportunità sprecate.
Gli Heat, trascinati da un leader assoluto come James, non si sono fatti intimidire e hanno continuato il loro percorso alle stelle con determinazione e convinzione.
LeBron è stato eletto Mvp delle Finals ed è il miglior giocatore della Regular Season e dei PlayOff. Per lui 2 titoli in 3 anni e ulteriori riconoscimenti che segnano la sua storia nell’Nba, affermandosi come il Numero Uno. I 37 punti nell’ultima gara sono stati un marchio di eccessiva qualità che LeBron non ha voluto risparmiare. La sicurezza di un Leader è sicuramente il punto trainante di ogni squadra, e Miami ha saputo sempre rialzarsi dalle sconfitte. Tra i migliori giocatori contagiati dalla magia di LeBron, vi sono stati Wade e Allen ma in generale la perfetta forma fisica e concentrazione di tutti hanno creato una difesa e un attacco difficile da far crollare ed era inevitabile la resa di San Antonio.
LeBron, chiamato da molti anche “Il Prescelto” o “Il Predestinato”, da parte sua si sente di più “Miracolato”, dichiara che arrivando dai peggiori quartieri dell’Ohio, vede le sue vittorie come “Miracoli”, perché non poteva mai immaginare di arrivare tanto in alto, se non nei suoi sogni. Ma lui è uno che non spende molte parole in chiacchiere e preferisce giocare e dare risultati per mettere a tacere ogni dubbio, ed è così che un grande giocatore deve fare, essendo un esempio e un punto di riferimento per tutti.
Siamo certi che gli Heat e LeBron avranno altri capitoli vincenti da scrivere, nel meraviglioso libro del Basket Americano.
