PLAYA VISTA – I Los Angeles Clippers continuano a lottare nella selvaggia Western Conference per potersi qualificare per gli ambiti Playoffs. Nonostante le cinque sconfitte consecutive, la vittoria della scorsa notte a San Antonio ha riportato in alto il morale. Senza Danilo Gallinari, rimasto fuori per dolori alla schiena (alla fine non è partito con la squadra per la road-trip di questa settimana), e senza il sesto uomo Lou Williams, la compagine allenata da Doc Rivers è comunque riuscita a trovare una vittoria d’orgoglio sul campo di una concorrente diretta in classifica. Come ci ha raccontato in esclusiva Marcin Gortat, il gruppo è uno dei segreti di questi Clippers.
Un paio di giorni fa abbiamo avuto l’occasione di intervistare in esclusiva il centro polacco, in NBA da 12 stagioni. Marcin Gortat, che compierà 35 anni il mese prossimo, è arrivato in California la scorsa estate dai Washington Wizards, scambiato via trade.
“Abbiamo avuto una striscia negativa di risultati con un paio di sconfitte”, – ha dichiarato il giocatore – “in occasione delle quali non abbiamo giocato bene. A inizio stagione abbiamo dimostrato che possiamo essere un’ottima squadra se giochiamo duro, ma dobbiamo farlo per 48 minuti e con l’aiuto di tutti: sia i titolari che la seconda unità, e anche gli altri componenti della panchina”.
Rispetto alle scorse stagioni tra Phoenix e Washington, il minutaggio del pivot europeo è inferiore; lo stesso giocatore non se l’aspettava, ma ha imparato a conviverci.
“Certo, le cose stanno così ora. Io cerco di sfruttare tutte le mie opportunità giocando il meglio possibile. Alla fine, bisogna accettare le decisioni del coach e il tuo ruolo in squadra. Doc vuole che inizi in quintetto e poi mi fa giocare nel terzo quarto, e quindi faccio tutto il possibile per aiutare la squadra: l’importante sono le vittorie e non le statistiche personali. Finché vinciamo, non importa il resto”.
A parte la recente striscia negativa, l’atmosfera nello spogliatoio dei Clippers è eccellente; Marcin Gortat sottolinea l’importanza del gruppo.
“Abbiamo un bel gruppo con molta chimica. Ovviamente, le sconfitte hanno amareggiato più di qualcuno, ma in fin dei conti siamo un gran gruppo: ci capiamo e rispettiamo a vicenda, e quindi non c’è nessun problema in spogliatoio, tutto dipende dallo sforzo in campo”.
Con Danilo Gallinari, Boban Marjanovic e Milos Teodosic, i Clippers hanno una forte presenza europea.
“È bello giocare con loro. Non ho avuto molte occasioni di giocare assieme a Boban e Milos, ma con Gallo gioco davvero benissimo; ci capiamo in campo, ci piace come giochiamo, e ci divertiamo pure. Giochiamo molti pick and roll assieme, ma lo faccio anche con altri”.
Un rapporto che va oltre il parquet.
“Con Gallo esco spesso, andiamo molto d’accordo. Non è un rapporto racchiuso solo sul campo di gioco, Lo conosco da tanti anni ormai, e finalmente ho l’occasione di giocarci assieme”.
Ultima domanda: qual è il segreto di un giocatore europeo per restare così tanti anni in NBA?
“Imparare bene inglese. Questo è il segreto!” (ride).