Sconfitta interna per gli Oklahoma City Thunder di Danilo Gallinari, che vengono sorpresi dai Toronto Raptors. Il risultato finale è 130-121 per i canadesi, che si impongono alla Chesapeake Energy Arena. Partita che era iniziata su un discreto equilibrio e girata dopo 6 minuti, con l’infortunio occorso a Steven Adams, costretto ad abbandonare il parquet per un colpo al ginocchio, che non gli ha permesso di rientrare nel corso del match.
Le defezioni dei due centri Adams e Noel si sono fatte sentire soprattutto nella fase difensiva dei Thunder ed i Raptors sono stati bravi ad approfittarne.
I campioni NBA in carica toccano anche il +30 sul 73-43 a pochi minuti dalla fine del primo tempo. OKC riesce però a piazzare un parziale di 12-0 grazie a quattro triple consecutive e alla pausa lunga si ritrova sotto di 18 lunghezze.
Nel terzo quarto i padroni di casa continuano a ridurre pian piano lo svantaggio, arrivando anche sul -8, ma Toronto reagisce e si mantiene in vantaggio di 14 punti per entrare nell’ultima frazione.
Le rotazioni dimezzate dei Thunder si fanno sentire, ed i Raptors ad inizio quarto quarto allungano nuovamente fino a toccare il +21 a sei minuti dal termine. OKC ha però dimostrato di non mollare mai e meno di quattro minuti si riporta sul -3 grazie ad un Gallinari scatenato, autore di due triple ed un gioco da tre punti. Ma proprio sul più bello, quando la rimonta sembrava potesse venir convertita in vittoria, Toronto ritrova il fondo della retina, ammazzando psicologicamente gli avversari e riuscendo a salvarsi portando a casa il successo.
Non è dunque bastata l’ennesima super prestazione di Danilo Gallinari ad OKC per aggiudicarsi l’incontro. Il Gallo chiude con 23 punti, 4 rimbalzi e 3 assist in poco meno di 31 minuti sul parquet, entrando nella storia della franchigia, per essere il primo giocatore Thunder a mettere a segno almeno tre triple in undici partite consecutive.
Nonostante la sconfitta OKC mantiene saldamente il settimo posto della Western Conference e si appresta ad ospitare prima Miami e poi Portland alla Chesapeake Energy Arena, sperando di ritrovare subito Steven Adams.