Datome: “Valuterò tutto, Europa compresa. Barca il top ma ora vedremo. Mi piacerebbe rimanere in NBA”
Gigi Datome ha terminato quest’anno il suo contratto da giocatore NBA, dopo due anni trascorsi prima a Detroit con più ombre che luci e poi in quel di Boston, ritagliandosi spazi e minuti all’interno del roster allenato da coach Brad Stevens. Ora il suo futuro è tutto in divenire, attendendo e valutando le prossime proposte che arriveranno. Quel che è certo è che l’azzurro vuole essere protagonista, che si in Italia o in Europa, con il sogno di rimanere e strappare un altro contratto nel fantastico mondo americano.
Queste sono le sue più significative dichiarazioni rilasciate al giornale “La Nuova”: “Sono stati due anni bellissimi, intensi, difficili, impegnativi, utili. Mi è scaduto il contratto con Boston lasciandoci con la massima cordialità. E’ una splendida città, dall’ambiente fantastico con un ottimo gruppo. Ora sono in attesa di offerte per decidere il mio futuro. Volevo assolutamente fare due anni in Nba e per questo nel frattempo ho scartato qualsiasi altra offerta. Adesso sono free agent e da ora in poi valuto tutto, Europa compresa, ma non nego che mi piacerebbe proseguire l’avventura in Nba“.
Il giocatore nativo di Montebelluna continua: “Il Barcellona a livello europeo è il top – ha
proseguito l’ex giocatore di Roma -, va considerata quasi come la trentunesima franchigia Nba. Già l’anno scorso ci fu un contatto, ma come ho già detto in quel momento la mia unica volontà era restare in Nba. Ora vedremo. Cercherò di fare la scelta migliore per la mia carriera. Non ho mai pensato di entrare in ballo agli sgoccioli di questo campionato per giocare i playoff“.
Datome infine conclude parlando della sua esperienza negli Stati Uniti dal punto di vista più ambientale che sportivo: “In America è tutto molto diverso da qua. La città più bella è San Francisco, ma ce ne sono altre che non scherzano. Le cose più strane invece mettersi in posa per fare le istantanee che serviranno nei videogiochi, firmare quintali di figurine, o indossare per un istante una maglia che poi verrà venduta a pezzetti ai collezionisti. Da ricordare infine è un episodio avvenuto nella mia gara di esordio con Boston. Giocai a Los Angeles contro i Lakers e lasciai due biglietti a un amico: Alessandro Del Piero, che ora vive là. Incredibile. Sono particolarmente orgoglioso della sua amicizia, è veramente una persona speciale”.