Il grande avvocato del basket, ritorna a parlare di pallacanestro facendolo a 360° sulla sua grande passione del mondo NBA. Federico Buffa infatti in un’intervista rilasciata al sito “daringtodo” ha evidenziato i temi più caldi e scottanti nella lega americana. Ecco le sue dichiarazioni più significative:
I Cavs hanno sbagliato secondo me. Dovevano andare con il progetto giovani. Love è un buco, ma forse è stato preso perchè lo voleva Lebron, non lo so. Bisognava scegliere di andare con un gruppo di giovani costruito attorno a Lebron e Irvng, quindi tenersi Wiggins. Non hanno avuto il coraggio e ormai in NBA si dipende dall’assioma ‘Vinci solo con 3 star’, devi avere 3 top 25. Ma potevano permettersi di far crescere e credere nel gruppo di giovani,creare un core forte attorno a LBJ, non costretto a vincere subito. Invece scegli uno che non è mai andato ai Playoff e che non ci andrebbe neanche con questa squadra se non ci fosse quello col 23. Blatt è il più facile da mandare via, ma non la rimetti in piedi una squadra così in corsa. Devono aspettare l’estate, e vedere bene cosa fare con Love e cosa fa Love con loro, ridefinire contratti etc. Lebron aiuta, ma in effetti in questo periodo non si sta esprimendo al massimo, di solito è più prepotente, adesso invece sta alla finestra e se lui è alla finestra, allora gli altri non ci credono.
“I Warriors dipendono da Bogut. Per adesso, in RS puoi permetterti di giocare in 5 piccoli, correre, tirare tanto, ai playoff non te lo permettono. E’ un rischio e la mia paura è che inizino a prendere tanti tiri sbagliati. Devono imparare a giocare con Bogut, e a superare i problemi che ti può dare Bogut in campo. Perchè le grandi squadre a Ovest andranno con l’hack-a-Bogut, che rallenta i ritmi, anzi li spezza e li manderà in confusione. Sei obbligato ad averlo in campo, ma tira malissimo i liberi, sta tutto qua. Finchè c’è in giro una San Antonio, che ti fa giocare male, ti toglie il ritmo e ti obbliga a giocare una pallacanestro eccessiva e quindi a tirare troppo e sempre, ancora di più con Golden State che dipende moltissimo dalle percentuali… E prima o poi, finale o semifinale di conference, lo incontrano quell’iceberg li”.
Oklahoma ha fatto una enorme cazzata, scommettendo su Ibaka per il loro futuro invece che su Harden, e gli dei del basket li stanno bastonando. Fai un altro anno, prenditi il rischio, portalo fino alla fine,in scadenza, perchè alla fine cosa hanno ottenuto in cambio? Kevin Martin e la scelta che non volevano, perchè Bradley Beal Washington non gliel’ha voluto dare. Chiedi a Ginobili, che dopo aver giocato contro quei 3 li, ha detto “Questi ci buttano fuori facile”. Prima potevi chiudere gli ultimi 5 possessi con la palla in mano a Harden, e con Westbrook e Durant che non potevi ignorare. Harden in più ti fa dei cambi di gioco, di destro e sinistra che ti spazzano via, nessuna squadra riesce a stargli dietro. San Antonio finì fuori 4-0. E non puoi non aver visto che quella cosa li la potevi replicare un altro anno”.
“E’ imbarazzante vedere due squadre storiche come Lakers e Celtics così che iniziano la stagione e non hanno una chance di competere. Però i Lakers fan pieno e vendono il palazzo. E sanno benissimo che una volta che smette Bryant tornano subito a competere nel giro di poco, e lo sai anche tu tifoso, e pur di non perderti quel momento, a bordo campo, non cedi il tuo posto alla Scala. E’ un sistema meravigliosamente perfido. Idem per i Celtics, cosa fai non vai? E quando la squadra sarà pronta? E’ la mistica degli sport americani”.
“Per Bargnani quest’anno era una chiamata importante, se stai andando in scadenza e non giochi il tuo ultimo anno per problemi fisici, il tuo valore diminuisce sensibilmente. Un giocatore che alla NBA piace per le caratteristiche che ha, ma che negli ultimi anni ha giocato troppo poco per potersi rinnovare in quell’ambito li. Sicuramente gli arriverà anche qualche offerta europea. Ma non so quanto sarebbe la cosa migliore tornare in Europa, perchè chiaramente una volta che sei andato nella NBA, vorresti e dovresti restarci, soprattutto se ci hai giocato, perchè lui ci HA giocato nella NBA, anche delle buone stagioni, in attacco di sicuro, perciò è difficile accettare di dover tornare qua. E’ diverso da un rientro di Datome, per dire, lui è stato un protagonista, aveva delle squadre che avevano dei set offensivi impostati su di lui, e nessun giocatore italiano attualmente ce li ha e ce li ha mai avuti. Però la sua situazione è attualmente compromessa, perchè negli ultimi due anni non ha giocato, e i Knicks non si fanno il minimo problema a tagliarlo. Doveva andare diversamente, questa era una grande opportunità per lui”.