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Home NBA Belinelli campione – Gallinari: “E’ qualcosa di fantastico, non l’avrei detto”. Datome: “Strafelice per Marco, una gioia e un orgoglio indescrivibili”

Belinelli campione – Gallinari: “E’ qualcosa di fantastico, non l’avrei detto”. Datome: “Strafelice per Marco, una gioia e un orgoglio indescrivibili”

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danilo gallinari, milano

Tutta l’Italia cestistica e non solo, impazza la Belinelli-mania. Il trionfo dell’azzurro dei San Antonio Spurs ha incendiato la passione, sono arrivati messaggi da parte delle più importanti personalità della pallacanestro italiana e internazionale ed oggi, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, arrivano quelle degli altri italiani in NBA: Danilo Gallinari Gigi Datome. Entrambi entustiasti di quanto realizzato dal

proprio compagno di squadra di Nazionale gli rivolgono queste bellissime parole:

Danilo Gallinari (Denver Nuggets): “Mi fa piacere, provo a mettermi nei suoi panni e immagino siano i momenti più belli della sua vita – racconta il Gallo -. MA anche per chiunque segue il basket italiano vederlo vincere l’anello è qualcosa di fantastico. Eppure a inizio anno non l’avrei detto. Non mi aspettavo che gli Spurs si riprendessero dopo la durissima batosta della sconfitta in Gara-6 del 2013. Invece hanno dimostrato di essere la migliore franchigia della storia, hanno avuto una durezza mentale pazzesca. Beli ha privilegato la vittoria, mettendola davanti ai soldi. Non ha pensato ad avere un contratto magari più ricco ma ha puntato all’opportunità migliore per vicere. Popovich lo ha voluto e non penso sia difficile per lui scegliere San Antonio. E’ la squadra più internazionale di sempre, con giocatori incredibili, ideali per lui

Sul suo stato di salute Gallo conclude: “Finalmente sto bene. Dopo aver dato tanto al basket in questi anni, ora spero avere qualcosa in campo.”

Datome Bargnani Belinelli

Gigi Datome (Detroit Pistons): “Sono strafelice per Marco, una gioia e un orgoglio indescrivibili. Ha fatto qualcosa di immortale. Mi piacerebbe che si conoscesse a fondo la sua storia, quella di un ragazzo che non ha mai mollato fino a quando non ha toccato l’eccellenza assoluta. Lo stimavo prima e adesso lo stimo ancor di più. Per me Marco è sicuramente un punto di riferimento. Quello che ho vissuto quest’anno assomiglia un po’ a quello che ha dovuto passare lui nei primi anni di Nba. Le nostre storie però sono molto diverse: lui è arrivato giovane i tra i prò’ attraverso il draft e ha potuto aspettare il suo momento, io invece ci sono sbarcato con qualche anno in più, non mi posso permettere di passare 3-4 anni giocando poco o nulla. Già dalla prossima stagione devo dare il meglio. In chiave azzurra la sua esperienza può essere una marcia in più. Spero che in futuro riesca a trasmetterci il bagaglio di esperienza dell’incre- dibile anno che ha vissuto, spiegandoci come si lavora in una squadra al top, raccontandoci dei tanti esempi positivi: Duncan, Ginobili, Parker, Po-povich. Spero che voglia condividere con noi il meglio del meglio. Non ci siamo ancora sentiti, lo chiamerò più avanti, immagino che ora il suo telefonino stia fondendo…»