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Spagna e States in rampa di lancio: il Mondiale di pallacanestro è alle porte

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Annuncio a tutti gli appassionati della palla a spicchi: la fremente attesa per la 17esima edizione del Mondiale di Basket è quasi finita. Manca infatti meno di un mese all’inizio di Spagna 2014. Una splendida kermesse che si annuncia tra le più combattute, le più intense degli ultimi vent’anni, e che vede due squadre contendersi il ruolo di grande favorita: parliamo ovviamente del Dream Team americano, guidato dall’MVP della NBA Kevin Durant, e della Spagna padrone di casa.

Partiamo dagli americani: coach Krzyzewski ha scelto quest’anno la linea giovane (il più vecchio dei preselezionati è il classe ’81 Kyle Korver, che vive un vero e proprio gap generazionale nella convivenza coi suoi compagni di squadra: infatti gli altri componenti del roster sono nati tra l’88 e il ’93). Il potenziale offensivo degli Stati Uniti è enorme, con un team di vere e proprie bocche di fuoco (Curry, Harden, Parsons, Thompson, gli stessi Korver e Durant), e di grandi penetratori, (Irving, DeRozan, Lillard, Rose). Dulcis in fundo, non possiamo certo dimenticare il pacchetto di centri formato da Anthony Davis, DeMarcus Cousins e Andre Drummond: giocatori dominanti sotto canestro, con Davis più completo, Cousins capace di grandi prestazioni offensive (ma anche di perdere totalmente la bussola), e Drummond, tutto schiacciate e stoppate.

Gli americani sono quindi favoriti: ma almeno sulla carta, restano attaccabili. Infatti una grande pecca di questo roster sembra essere la fase difensiva. Certo, coach K è capace di trasformare in un difensore passabile anche un tronco d’albero: il problema sarà confrontarsi con squadre come la Spagna, dal livello tecnico quasi pari a quello degli statunitensi. Ovviamente gli Stati Uniti, con questo roster, sono capaci di fare più di 100 punti a partita e godono di tutti i favori del pronostico per la vittoria finale in questo Mondiale.

Come dicevamo, seconda grande favorita, la Spagna gode del fattore campo e di una squadra davvero stellare. Il Mondiale casalingo rappresenta probabilmente l’ultimo grande palcoscenico calcato dai “Chicos d’oro”, generazione di grande campioni spagnoli, capaci di vincere il Mondiale nel 2006 e due medaglie d’argento a Pechino e Londra. Una squadra targata NBA, col reparto lunghi guidato dai fratelli Gasol e da Serge Ibaka. Sulle ali troviamo l’esperienza di Rudy Fernandez e la freschezza di Victor Claver; nel reparto playmaker, infine, fanno capolino la classe di Ricky Rubio e la visione di gioco di Calderon e Navarro. Tra NBA ed ex, 8 giocatori su 12 degli spagnoli hanno saggiato il campionato di basket più bello del mondo. Ovviamente, gli altri 4, Sergio Llul, Sergio Rodriguez, Alex Abrines e Felipe Reyes sono giocatori di grande livello, ai vertici del basket europeo. Gli iberici sono una squadra quasi senza punti deboli, e dunque predestinata alla finale: salvo sorprese.

A questo punto possiamo chiederci chi, tra le altre contendenti, sarà capace di competere con queste due corazzate: a provarci saranno probabilmente la Francia e l’Argentina. Entrambe le selezioni sono orfane dei loro due uomini simbolo, campioni NBA quest’anno con i San Antonio Spurs: Tony Parker e Manu Ginobili. Les Bleus saranno guidati in campo da capitan Boris Diaw, altro Spurs determinante nelle Finals contro Miami; ad accompagnare Diaw ci saranno Batum, Fournier, De Colo e Mahinmi. Un quintetto non male, che potrebbe regalare sorprese. L’Argentina, invece, si affiderà ai grandi vecchi, Scola, Prigioni e Nocioni. Chissà che i reduci dell’oro olimpico di Atene 2004 non possano togliersi un’ultima grande soddisfazione. Non ci resta allora che aspettare il 30 agosto: “el Mundial” è pronto a regalare emozioni a tutti gli amanti della pallacanestro.