Se il cammino dovesse procedere senza intoppi, probabilmente l’ultimo baluardo tra l’ItalBasket e Rio saranno proprio gli uomini di coach Fotis Katsikaris.
PERCHÈ AL PREOLIMPICO: La Grecia durante l’ultima manifestazione continentale, dopo il primo posto a punteggio pieno nel Girone C di Zagabria e aver battuto agevolmente il Belgio negli ottavi, ha visto interrompere i suoi sogni di gloria ai quarti al fotofinish dalla Spagna (71-73). Nel barrage è riuscita poi a prevalere sulla Lettonia e a qualificarsi al presente torneo.
ROSA: Questi sono i 16 preconvocati da cui sarà scremata la rosa dei 12.
Giannis Antetokounmpo
Thanasis Antetokounmpo
Ioannis Bourousis
Georgios Bogris
Nick Calathes
Vangelis Mantzaris
Ioannis Papapetrou
Tyler Dorsey
Kostas Papanikolaou
Vasileios Kavvadas
Stratos Perperoglou
Kostas Slouskas
Dimitris Agravanis
Ioannis Athinaiou
Kosta Koufos
Vasilis Charalampopoulos
IL PERSONAGGIO: Orfana del venerabile maestro Vasilis Spanoulis, i fari saranno puntati sulla stella dei Bucks Giannis Antetokounmpo, che proprio pochi giorni fa ha sciolto le sue riserve sulla partecipazione al torneo. Il giocatore visto allo scorso europeo dodici mesi dopo è ancora più forte, associando a una debordante atleticità e versatilità anche una naturale maturazione. Nel basket europeo può ricoprire praticamente tutte e cinque le posizioni e per questo motivo negli accoppiamenti difensivi sarà una bella gatta da pelare. Forse non sarà il “go-to-guy”, ma rappresenta di certo un’arma tattica difficilmente disinnescabile.
PUNTI DI FORZA E PUNTI DEBOLI: La Grecia forse dispone del roster più completo della Pool di Torino e per questo sarà un avversario da rispettare e prendere con le molle. A lunghi di sostanza sono associati lunghi dalla mano delicatissima e oltre al già citato Antetokounmpo, sono presenti altri atleti in grado di ricoprire più ruoli, sia in attacco che in difesa. Forse subiranno un poco l’assenza in playmaking del leader carismatico Spanoulis, ma Nick Calathes è senza ombra di dubbio un play solido e diligente. Ciò che non convince nella Grecia è invece la “focosità” degli animi di molti suoi atleti che, se in alcune circostanze ha dato quel quid in più, in parecchie occasioni è sfociata anche in diatribe interne, complici anche le perenni fazioni Panathinaikos-Olympiakos, anche se in questa occasione solo due sono i giocatori che provengono dal team in canotta verde.
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