Partiamo dalla Gran Bretagna, in perenne litigio con la palla a spicchi quando si parla di attività autoctona, mentre è dimostrato dalle brevi incursioni NBA a Londra che gli inglesi, quando lo spettacolo sale di livello, al basket ci tengono eccome. Ma, appunto, ad andare in campo a Istanbul ci sarà la Nazionale locale e le previsioni non possono essere favorevoli. Il roster è povero di talento, annovera due giocatori passati di recente nei nostri campionati – il promettente Carl Wheatle, ala piccola del ’98, a Biella in A2, e il modesto Kyle Johnson, visto a Cantù in A e Casale in A2 nella stagione 2015/16 – mentre la preparazione, che ha avuto il merito di non evitare le squadre più quotate, ha evidenziato senza pietà i limiti dell’organico. L’obiettivo è quello di evitare brutte figure e limitare i danni, utopistico ipotizzare anche solo una vittoria.
La Russia pare in eterna fase di transizione, nonostante possa attingere a un campionato competitivo e alle risorse garantite dal gigantismo del CSKA Mosca. L’ultima tornata di amichevoli, il quadrangolare della Supercup tenutosi ad Amburgo pochi giorni, ha fatto emergere la fragilità di una squadra dotata di talento ma incapace di gestirsi adeguatamente durante tutto l’arco di un incontro. Le tre sconfitte in volata con Germania, Serbia e Polonia mettono più di qualche dubbio in testa a Bazarevič, che guida comunque un gruppo di talento, dove spiccano le individualità di Shved (CSKA Mosca), Mozgov (Brooklyn Nets), Vorontsevich (CSKA Mosca). Le prospettive sono quelle di puntare alle semifinali, anche se visti i trascorsi recenti non ci stupiremmo se l’avventura dei russi terminasse abbastanza in fretta.
Per la Serbia l’assenza di Teodosic non sarà un problema. Sarà Il Problema. Privarsi del miglior playmaker in circolazione su suolo europeo, anche per una squadra ricca di soluzioni come quella guidata di Djordjevic, non sarà semplice. Nei dodici c’è comunque un’ampia gamma di giocatori in grado di sopperire, in qualche maniera, all’assenza del burattinaio del CSKA Mosca ora volato oltreoceano ai Los Angeles Clippers. Al centro dell’area, immane fortezza armata per tenere lontano qualsivoglia invasore e farsi strada a canestro senza tanti complimenti, i 222 cm per circa 130 kg di Marjanovic. L’attacco sarà in mano all’ex-Fenerbahçe Bogdan Bogdanovic, che prima di misurarsi nel campionato migliore al mondo nelle fila dei Sacramento Kings proverà a chiudere la sua magica stagione – en plein di trofei con il Fenerbahçe – dando alla Serbia un titolo che mai ha conquistato da quando è indipendente. Combattenti come Kalinic, Macvan, Lulic possono garantire, a turno, le giocate per integrare il contributo delle superstar. Si punta dritti al bersaglio grosso, pur azzoppati da un Teodosic in meno.
La Lettonia si candida ad essere una mina vagante nel girone e, in caso di passaggio del turno, negli scontri ad eliminazione diretta. Forse è ancora presto per ambizioni di medaglia, il potenziale dei giocatori lettoni è ancora in buona parte da scoprire, ma quanto fatto vedere nelle amichevoli di luglio e agosto non è roba da poco. La stellina dei New York Knicks Porzingis sta mettendo in fila numeri da urlo, coadiuvato nel reparto esterni dal neoacquisto dell’Olimpia Milano Dairis Bertans. Nell’ultimo trittico di partite, tutte vinte, si è apprezzata la crescita della qualità del gioco e l’incisività su entrambi i lati del campo. Ha impressionato in particolare la vittoria 87-77 sui cugini lituani ottenuta in quel di Riga, partita che ha dato indicazioni chiarissime su quello che può combinare la compagine lettone quando è in giornata buona. A differenza di altre nazionali, non si registrano defezioni pesanti: il giocatore dei San Antonio Spurs Daivis Bertans non ha marcato visita, non mancano nemmeno l’ex-Zenit San Pietroburgo Jens Timma o Janis Strelnieks, un altro protagonista dell’ottima stagione del Brose Bamberg. Giovane, energica, abbastanza profonda, la Lettonia non ha perso gli uomini cardine dell’ottavo posto di due anni fa – miglior risultato di sempre per i lettoni – e ha acquisito una forte consapevolezza di sé. Focus sui quarti e poi, chissà…
La Turchia storicamente ‘toppa’ gli appuntamenti importanti, ma quando ha la possibilità di giocare in casa, in un ambiente caldissimo, si trasforma. È quindi un vantaggio non da poco quello di giocare il girone a Istanbul e pure l’eventuale fase a eliminazione diretta. La fase di preparazione, a dire il vero, non ha detto per ora cose positive; la secca sconfitta subita a Cagliari contro l’Italia (73-53) non è stata bilanciata da grandi prestazioni successive, se si esclude la vittoria di un soffio contro la Slovenia (86-84). Il blocco del Fenerbahçe cercherà di supportare al meglio la stella di Cedric Osman, uno dei due NBA a disposizione: tutto da valutare l’impatto di Furkan Korkmaz, classe ’97, che farà il suo approdo ai Philadelphia 76ers nella stagione 2017-18. È una nazionale formata da un congruo numero di buoni gregari, sembra mancare una leadership consolidata e la difesa, durante le amichevoli, è parsa soffrire contro chiunque. La Turchia dovrebbe riuscire a oltrepassare lo scoglio del girone, superare gli ottavi sarebbe a nostro avviso un successo.
Del Belgio abbiamo maturato un’impressione forse fuorviante – al rialzo – in ragione della micidiale scoppola accusata da Datome e compagni in quel di Tolosa. L’80-60 che ha visto i belgi trionfare, perfino con apparente facilità, sull’Italia non ha paragoni nel cammino d’avvicinamento, anche se vi sono alcuni prospetti che vanno ben oltre la nomea di mestieranti. Le sconfitte contro Islanda, Tunisia, Francia e Montenegro, le ultime due abbastanza larghe, testimoniano una competitività a intermittenza, anche se lo scalpo della Germania, unica altra vittoria di questa estate, dovrebbe indurre a non abbassare la guardia a chiunque. Salumu e Gillet sono i due nomi da tenere d’occhio, anche se le possibilità di giocarsi il quarto posto, assai risicate, passeranno soprattutto dalla capacità di azzeccare la gara della vita da parte di tutti contro una fra Turchia, Lettonia, Serbia e Russia, mentre contro la Gran Bretagna il Belgio dovrebbe partire favorito. Probabile che i belgi accompagnino gli inglesi sulla scaletta dell’aereo per un prematuro ritorno a casa dal Bosforo.
Il calendario:
1 settembre: Belgio-Gran Bretagna, Serbia-Lettonia, Turchia-Russia
2 settembre: Lettonia-Belgio, Russia-Serbia, Gran Bretagna-Turchia
4 settembre: Lettonia-Gran Bretagna, Belgio-Russia, Serbia-Turchia
5 settembre: Russia-Lettonia, Gran Bretagna-Serbia, Turchia-Belgio
7 settembre: Russia-Gran Bretagna, Belgio-Serbia, Lettonia-Turchia
Pronostico Basketitaly.it: Serbia, Lettonia, Russia, Turchia, Belgio, Gran Bretagna