Countdown terminato, da oggi parte la caccia al titolo europeo e se non è una mission impossible per l’Italia di Simone Pianigiani, poco ci manca. Un anno le qualificazioni si conclusero con otto vittorie in altrettanti confronti, corroborate da un mix di talento e carattere mostrato contro tutti gli avversari, alimentando la speranza che in Slovenia, sede della manifestazione continentale gli azzurri avrebbero potuto decisamente puntare ad un piazzamento sul podio, ricordo oramai sbiadito di 10 anni orsono (Svezia 2003). Stasera nell’esordio da brividi contro la Russia (ore 20:45 diretta su RaiSport 1), si potrà contare solo su uno dei due ingredienti della miscela vincente utilizzata dodici mesi fa: il carattere. Un pezzo alla volta sono venuti a mancare tasselli importanti (Gallinari, Hackett, Bargnani, Polonara, Mancinelli, Gigli) e ora il puzzle da incastrare risulta estremamente complesso. Pianigiani si ritrova con un reparto lunghi ridotto all’osso e con poca pericolosità in vernice. Cosa fare allora? Difendere su ogni pallone ed esibire quel famoso carattere, non mollando quando arriveranno break sfavorevoli. E in attacco? Correre e segnare da fuori, affidandosi alle capacità balistiche degli esterni, Belinelli e Datome per primi, ma un contributo consistenze al tabellino è atteso pure da Aradori e Gentile, sperando altresì di poter ammirare in nazionale le prodezze che Travis Diener ha messo in mostra durante tutto il campionato con la casacca di Sassari. Appare scontato l’utilizzo ripetuto del quintetto piccolo, con Datome da quattro tattico, al fine di creare qualche imbarazzo ai nostri avversari. A partire da quelli di stasera, anche loro alle prese con assenze pesanti (Kirilenko, Mozgov, Khryapa e Kaun), ma forti della presenza di Alexey Shved, protagonista di una gran stagione ai Minnesota T-Wolves, Fridzon e Monya e , soprattutto, con più forza sotto i tabelloni . Il girone poi ci mette di fronte nell’ordine la Turchia di Tanjevic, animata anche dal desiderio di vendicare il doppio schiaffo subito durante le qualificazioni, la Finlandia, la Grecia di Spanoulis, Printezis, Fotsis e Zisis, ed infine la Svezia. “Possiamo essere la sorpresa come la Danimarca nell’europeo di calcio nel 1992” – ha dichiarato il presidente federale Gianni Petrucci – ”le assenze sono pesanti, ma io credo in questi ragazzi. Negli allenamenti ho visto grande unione e mi auguro che gli avversari ci sottovalutino”. Alla seconda fase passano le prime tre dei quattro gironi; le 12 elette saranno divise in altri due raggruppamenti, dai quali le prime quattro di ognuno andranno ai quarti. Ma già il primo scoglio da superare è decisamente arduo.