TOLOSA – Non è stata in generale una bella Italia quella vista durante le prime due partite giocate in Francia. La vittoria all’ultimo sospiro contro il Montenegro e la pesante sconfitta contro il Belgio lasciano l’amaro in bocca per gli uomini di Ettore Messina.
Nella giornata inaugurale del Torneo di Tolosa gli azzurri si erano imposti 67-66 in rimonta contro il Montenegro, grazie soprattutto ai 24 punti di Marco Belinelli, con 4/7 in triple e l’ultimo centro dai 6.75, quello della vittoria, davvero inverosimile, con il giocatore sbilanciato e in corsa.
Non si era vista una bella Italia nella prima parte, chiusa avanti dalla compagine balcanica 26-39, con gli uomini allenati da Bogdan Tanjevic dominanti sotto canestro con i lunghi Nikola Vucevic (7 punti, 12 rimbalzi) e Bojan Dubljevic (13 punti, 8 rimbalzi), ma nella ripresa l’innesto di Christian Burns (secondo realizzatore dell’Italia con 10 punti) al posto di Riccardo Cervi (problemi di falli) era risultato fondamentale in fase di contenimento nel pitturato, e le triple di Belinelli e i rimbalzi di Nicolò Melli avevano fatto il resto, consegnando agli uomini di Ettore Messina una sofferta vittoria.
La seconda partita contro il Belgio si è chiusa con sconfitta per 60-80, evidenziando tutte le lacune sia offensive che difensive che bisognerebbe cercare di risolvere nel giro delle prossime due settimane.
Inizio bastante a rilento, con gli azzurri capaci di portarsi avanti grazie a canestri di Melli e Belinelli, ma poi di sbagliare i tentativi successivi, mentre il Belgio raggiungeva un vantaggio di 11-4. Una tripla di Amedeo Della Valle rompeva un lungo digiuno e Christian Burns segnava poi su assist dello stesso Della Valle. Paul Biligha dalla mezza distanza e Dalla Valle portavano avanti l’Italia, ma una tripla di Pierre-Antoine Gillet rimetteva il Belgio avanti 14-13. Il primo quarto si chiudeva con il Belgio avanti 16-15.
Il secondo quarto si apriva con una schiacciata dello stesso Gillet alla quale rispondeva Biligha con un gancio. Jean Salumu, lasciato solo in angolo, infilava la tripla e Burns riaccorciava le distanze. Buoni minuti per il Belgio, che con Quentin Serron e ancora Gillet prendeva il largo, costringendo Messina a chiamare un time-out sul 31-19. Un 2+1 di Daniel Hackett interrompeva il digiuno azzurro, ma poi ancora Belgio. Rientrava Marco Belinelli che con una tripla cercava di scuotere l’ambiente, ma i belgi non mollavano. Melli dalla lunetta accorciava le distanze, ma il Belgio chiudeva comunque avanti il secondo periodo 38-28.
A inizio della ripresa Gigi Datome metteva finalmente a segno il suo primo canestro dell’incontro con una tripla, e il lavoro in difesa costringeva i belgi a chiudere i due primi possessi senza trovare il tiro. Una stoppata di Cervi e un recupero di Datome lanciavano la rimonta azzurra, anche se due canestri dalla lunga distanza consecutivi da parte degli uomini di Eddy Casteels ridavano respiro al Belgio. Nicolò Melli riaccorciava le distanze, ma il Belgio di riportava sul +11 con Hans Vanwijn. Gillet faceva ancora male dall’arco e gli azzurri facevano fatica a mantenersi in partita. Un buzzer-beater di Salumu permetteva al Belgio di chiudere il terzo quarto avanti 63-46.
Nell’ultimo quarto l’Italia ci ha comunque provato, soprattutto con Marco Belinelli, cercato con continuità dai compagni, ma il Belgio non sembrava fare troppa fatica a mantenere il vantaggio, continuando in stato di grazia, con delle percentuali di realizzazione non certo abituali. Hackett e Melli contribuivano a ridurre lo svantaggio al -10 quando mancavano tre minuti dalla fine dell’incontro, ma i belgi non demordevano, e continuavano il proprio festival personale di canestri e triple impossibili sulla sirena, allungando fino al +20 finale.
Nicolò Melli (11 punti) e Marco Belinelli (10 punti) sono stati gli unici due azzurri in doppia cifra, contro i quattro belgi. Le percentuali di realizzazione dal campo (58% per il Belgio e 33% per l’Italia) hanno marcato la differenza. Belgio superiore anche in fase di rimbalzo (35 a 29) e assist (19 a 12). Venire sconfitti pesantemente da una squadra di terza fascia non è certo il massimo a meno di due settimane dal via della competizione continentale.