Italia e Croazia si trovavano faccia a faccia in occasione della quinta partita della prima fase di qualificazione al mondiale che si disputerà in Cina nell’estate del 2019. Appuntamento all’Alma Arena di Trieste, con ampia presenza di tifosi balcanici, giunti nella cittadina giuliana per appoggiare la propria nazionale ormai all’ultima spiaggia per sperare in un passaggio al seguente turno (una sola vittoria nelle precedenti quattro partite), mentre l’Italia, con 4 successi in altrettanti incontri, aveva già staccato il biglietto per la Finestra FIBA di settembre. Alla fine aveva la meglio la Croazia che riusciva ad imporsi 72-78.
Nonostante le motivazioni diverse, l’Italia ci teneva comunque a “restituire lo sfavore” del Preolimpico di Torino di due anni fa. Mentre Meo Sacchetti continuava a dare fiducia allo stesso gruppo che aveva conquistato le quattro vittorie precedenti, quindi senza gli NBA e gran parte degli Eurolega, oltre ai vari infortunati, la Croazia scendeva in campo con tutte le armi al proprio arco, comprese tutte le sue stelle NBA.
L’Italia schierava dal primo minuto Daniel Hackett in cabina di regia, Amedeo Della Valle in posizione di guardia, Awudu Abass, Paul Biligha e Christian Burns. Il giocatore l’anno scorso al Brose Bamberg doveva lasciare presto il campo per una distorsione alla caviglia, lasciando il posto a Luca Vitali. La Croazia partiva meglio, soprattutto con Ivica Zubac sotto canestro, ma i tiratori esterni azzurri riuscivano a ribaltare il risultato, e l’ingresso in campo di Pietro Aradori regalava una spinta in più ai padroni di casa. La guardia bresciana della Virtus Bologna raggiungeva presto la doppia cifra. Il primo quarto si chiudeva con l’Italia avanti 24-21.
Luka Babic pareggiava i conti dalla linea della tripla in apertura di secondo quarto, ma ci pensava Ariel Filloy a rimettere le cose a posto. La partita si inaspriva, con la Croazia che spingeva, e l’Italia che stringeva in difesa. In una giornata in cui Amedeo Della Valle, top-scorer degli azzurri fino al momento, non incideva, ci pensava l’energia di Pietro Aradori a rimettere in carreggiata l’Italia. Bojan Bogdanovic era preciso dalla lunetta, ma meno dal campo, dove i balcanici facevano fatica ad essere effettivi. Luca e Michele Vitali realizzavano un altro bel canestro azzurro, e la Croazia si manteneva in partita sempre grazie ai tiri liberi. La Croazia faceva di tutto per “imbruttire” la partita, rendendola fisica e provocando i falli locali. Le due squadre andavano negli spogliatoi sul 39-41 per la Croazia.
Amedeo Della Valle continuava a non riuscire a trovare la via del canestro, mentre Awudu Abass trovava i punti del pareggio. Amedeo Tessitori, subentrato nella ripresa, segnava due canestri consecutivi, ma commetteva anche quattro falli, mentre la Croazia provava a spingere sull’acceleratore, con Bojan Bogdanovic che prendeva in mano le redini della sua squadra. L’ala piccola degli Indiana Pacers permetteva alla Croazia di raggiungere un vantaggio in doppia cifra, che Tomislav Zubcic, lasciato colpevolmente solo, segnava dai 6.75. Bogdanovic toccava i 20 punti personali dalla linea del fallo personale. Gli azzurri provavano a reagire, ma non riuscivano a trovare il canestro, e i croati chiudevano avanti il terzo quarto 52-65.
Poco da dire ormai nell’ultimo quarto: l’Italia era chiaramente in difficoltà e stanca, mentre la Croazia giocava con un altro ritmo. Anche i tifosi croati si facevano sentire di più rispetto a quelli dell’Italia. Christian Burns e Awudu Abass provavano a offrire uno scatto d’orgoglio, riducendo lo svantaggio al di sotto della doppia cifra quando mancavano ancora più di cinque minuti da giocare. Una tripla di tabella di Dario Saric dopo un’evidente infrazione di passi di Bogdanovic faceva capire che la serata non era propizia agli azzurri. Abass era l’ultimo ad arrendersi, e contribuiva al tentativo di rimonta dell’Italia, che tornava a -6. Ormai mancavano pochi secondi di gioco, gli uomini di Meo Sacchetti sbagliavano il tiro, ma Bogdanovic faceva registrare un incredibile 0/2 dalla lunetta. Un 2+1 di Brian Sacchetti a 22 secondi dal termine della sfida ridava vita ai locali. Il figlio del coach sbagliava il tiro libero supplementare, mandando poi Zubac in lunetta dall’altra parte. Il lungo dei Lakers faceva 2/2, e la sfida si chiudeva con successo balcanico.