#FIBAWC: Serbia e USA rispettano il pronostico almeno per 5º e 7º posto
Alla vigilia del mondiale quasi tutti gli appassionati e addetti ai lavori davano per scontato che Stati Uniti e Serbia sarebbero state due delle squadre protagoniste, e che quindi le avremmo viste giocare nella giornata di domenica, quando si decideranno le medaglie. Invece le compagini allenate da Gregg Popovich e da Sasha Djordjevic, che si erano affrontate tra di loro giovedì, sono tornate in campo sabato, per le inutili sfide che hanno deciso la classifica dal quinto all’ottavo posto, affrontando le due autentiche sorprese di questo torneo: Polonia e Repubblica Ceca, rispettivamente.
Gregg Popovich: “Non è scritto da nessuna parte che gli USA debbano sempre vincere”
La nazionale degli Stati Uniti ha chiuso l’edizione 2019 dei mondiali al settimo posto, il peggiore mai raggiunto quando la squadra a stelle e strisce è stata presente. Gli uomini di Gregg Popovich si sono imposti per 87-74 alla Polonia, grazie a una nuova bella attuazione di Donovan Mitchell, sicuramente una delle poche cose da salvare di questa deludente spedizione americana in Cina. La giovane guardia degli Utah Jazz ha messo a segno 16 punti con 5/6 dal campo, 10 assist e 3 rimbalzi.
“Non dobbiamo trovare nessun colpevole, né vergognarci per non aver vinto la medaglia d’oro,” – ha dichiarato il settantenne coach dei San Antonio Spurs – “è un’attitudine immatura. È arrogante e non dimostra nessun tipo di rispetto per tutte le altre squadre del mondo, che hanno fatto un lavoro eccezionale. Non è scritto da nessuna parte che gli Stati Uniti debbano per forza vincere la medaglia d’oro in tutti i tornei ai quali partecipano”.
Il veterano coach ha continuato a parlare come un qualsiasi allenatore, incoraggiando i suoi ragazzi e cercando di difendere il lavoro svolto davanti alla stampa.
“Quello che faremo ora sarà rimboccarci le maniche e continuare a lavorare con impegno per i prossimi obiettivi. Non vedo perché debbano esserci dei cambiamenti. Nelle altre squadre si è notato più affiatamento, con giocatori abituati a giocare assieme da otto, nove o incluso dieci anni. Sono stati migliori di noi, niente da dire. Noi dobbiamo migliorare“.
Bogdanovic si candida per il quintetto ideale e Djordjevic lascia la Serbia
La Serbia ha battuto la Repubblica Ceca per 90-81 in una sfida intensa, nella quale i cechi erano andati all’intervallo sul +9 (41-50), e ha conquistato così il quinto posto finale nel torneo. Un risultato comunque deludente, se si considera che la compagine balcanica era una delle massime favorite per vincere il titolo alla vigilia. Chi non ha deluso è stato Bogdan Bogdanovic, che con una nuova attuazione stellare (31 punti con 7/12 in triple, 4 rimbalzi, 3 assist e 32 di valutazione), ha chiuso un mondiale degno di nota, candidandosi per un posto nel quintetto ideale del torneo.
La guardia dei Sacramento Kings ha registrato una media di 22.9 punti a partita (59.5% da due e 53% in triple), 4.1 rimbalzi, 4.4 assist e 24.6 di valutazione.
“Siamo ovviamente tristi per com’è andato il nostro mondiale. Era la prima volta che affrontavamo un torneo come favoriti, e questo ci ha causato pressione, motivando le altre squadre. In ogni caso, è importante mantenere questa chimica e dimostrare carattere. Non c’è nessuna differenza tra quando giochi per la nazionale o per il tuo club: ogni giorno devi dimostrare qualcosa“. – Ha dichiarato l’ex giocatore del Fenerbahçe.
Un’altra conseguenza della mancata lotta per le medaglie per la Serbia sono state le dimissioni di Sasha Djordjevic come allenatore della nazionale. Il coach della Virtus Bologna ha comunque fatto sapere di aver preso questa decisione prima dell’inizio del campionato, e che non avrebbe cambiato idea neanche vincendo la medaglia d’oro.