FIBAWC: l’Australia, la vera mina vagante dei Mondiali.
Foto da Fiba.com
Non si può passare inosservati quando davanti a più di 50mila persone del Marvel Stadium di Melbourne sconfiggi il favorito Team USA, poco importa se dopo quattro giorni perdi di 10 punti contro la Germania. L’Australia ha fatto capire con quella vittoria sugli statunitensi che sarà un ostacolo pericoloso per tutti. Per i Boomers sarà la dodicesima presenza al Mondiale, competizione in cui gli oceanici arrivano senza la loro stella NBA dei Philadelphia 76ers Ben Simmons, ma si presentano comunque come la vera mina vagante del torneo iridato che si svolgerà in Cina. Perchè la storia insegna che l’Australia è sempre stata quella classica Nazionale di pallacanestro che in manifestazioni come Mondiali ed Olimpiadi fa sempre maledettamente bene (ha sfiorato il Bronzo a Rio 2016 battuta d’un soffio nella finalina dalla Spagna) e spesso tira brutti scherzi ad avversarie apparentemente più titolate di lei ma è altrettanto vero che non ha mai raccolto il frutto del suo grande potenziale tecnico-fisico in questi anni, tornei continentali dell’Oceania a parte contro un’avversaria che è sempre la solita Nuova Zelanda e l’Asia Cup vinta nel 2017…
L’Australia è comunque riuscita comodamente ad inserirsi tra le 32 squadre in gara vincendo agevolmente dieci delle dodici partite a disposizione e lasciando segnali positivi nel suo gioco che comprendono ottima visione del gioco guidata dal veterano Patty Mills (30 punti nella storica vittoria contro gli USA), il tiro da tre punti e l’ottima difesa schierata portata avanti dall’intero blocco dei “canguri” il cui perno è il mai abbastanza sottolineato Joe Ingles, giocatore indispensabile negli schemi di Quin Snyder con la canotta NBA degli Utah Jazz e si prospetta da subito come la pedina fondamentale per quelli del CT Andrej Lemanis. Sono proprio Mills e Ingles le stelle di una Nazionale che è sicuramente di alto livello e in crescita, ma anche molto “americana”, sia perchè dopo gli USA ha il maggior numero di elementi provenienti dalle leghe statunitensi, sia per mentalità di gioco ben rodata, coi lunghi Aron Baynes e Andrew Bogut che assicurano uno spessore fisico non indifferente sotto le plance, senza dimenticare la difesa sempre importante della guardia dei Cleveland Cavaliers Matthew Dellavedova. Gente tosta i Boomers, non si fa intimidire da nessuno ma che a volte pratica un basket forse troppo “fisico”. Ricordiamo le famose immagini che han fatto il giro del mondo lo scorso inverno, nel match di qualificazione contro le Filippine, primi avversari degli Azzurri dell’Italbasket ai Mondiali.
PUNTI DI FORZA
L’assenza di Ben Simmons non cambia la prospettiva e l’idea di gioco che la nazionale australiana di coach Andrej Lemanis presenterà nel corso del mondiale: la possibilità di schierare un intero quintetto con esperienza NBA non è cosa da poco, soprattutto in un’edizione dei mondiali orfana di molti giocatori del massimo campionato a stelle e strisce. I test pre-mondiale, inoltre, hanno confermato la bontà del progetto del CT lettone che sembra aver trovato già un’ottima amalgama di squadra. Può dare realmente filo da torcere a chiunque, grazie soprattutto alla versatilità dei propri giocatori e alla pregressa esperienza di alcuni di essi su palcoscenici importanti.
PUNTI DEBOLI
Se l’idea di gioco degli australiani non cambierà, non si può non dire che oltre a Ben Simmons, anche Brock Motum, Deng Adel, Ryan Broehoff e Thon Maker sono assenze altrettanto importanti. E’ vero una squadra non è composta mai da un singolo, ma i giocatori citati avrebbero ricoperto ruoli centrali all’interno del sistema di gioco proposto da coach Lemanis, soprattutto il play dei 76ers che sarebbe stato la stella indiscussa della squadra.
PRONOSTICO
L’obiettivo minimo è raggiungere la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 facendo quindi meglio dei cugini oceanici della Nuova Zelanda, missione tutt’altro che difficile. La vera difficoltà sarà superare lo scoglio del Girone H (insieme alla Lituania è la naturale favorita su Canada e Senegal) e poi battere con tutta probabilità almeno una tra Francia e Germania, favorite del Gruppo G, se non addirittura entrambe! I Quarti di Finale possono essere un risultato raggiungibile, poi l’appetito, si sa, vien mangiando. E se ri-incontrasse gli USA ai Quarti, come andrà a finire stavolta?
LA ROSA DELL’AUSTRALIA
- Aron Baynes: C, 1986, Phoenix Suns (USA)
- Andrew Bogut: C, 1984, Golden State Warriors (USA)
- Jonah Bolden: A, 1996, Philadelphia 76ers (USA)
- Xavier Cooks: A, 1995, SIG Strasbourg (Francia)
- Matthew Dellavedova: G, 1990, Cleveland Cavaliers (USA)
- Cameron Gliddon: G, 1989, Brisbane Bullets (Australia)
- Chris Goulding: G, 1988, Melbourne United (Australia)
- Joe Ingles: A, 1987, Utah Jazz (USA)
- Nick Kay: A, 1992, Wellington Saints (Australia)
- Jock Landale: C, 1995, Žalgiris Kaunas (Lituania)
- Patty Mills: G, 1988, San Antonio Spurs (USA)
- Nathan Sobey: G, 1990, Brisbane Bullets (Australia)
COACH: Andrej Lemanis, 1969
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IL CALENDARIO
Il Girone H, che si disputerà al Dongguan Basketball Center, per l’Australia è un gruppo con punti interrogativi contro Canada, Senegal e Lituania, perchè ognuna di esse ha una reale possibilità di competere per strappare un pass che va oltre il proprio girone di qualifica. Sarà spettacolo fin dalla prima palla a due…
- 01/09/2019, 9:30 (ora italiana) – Canada vs Australia
- 03/09/2019, 9:30 (ora italiana) – Australia vs Senegal
- 05/09/2019, 13:30 (ora italiana) – Lituania vs Australia
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