Italia-Ungheria a Livorno non s’ha da fare. I delegati FIBA: “Il Modigliani Forum è un disastro.”
L’Amedeo Modigliani Forum di Livorno il 22 Febbraio 2019 avrebbe dovuto ospitare la Nazionale per Italia-Ungheria, gara valevole per le Qualificazioni ai Mondiali FIBA del 2019 in Cina; da quel lontano 1991 l’ItalBasket manca da Livorno quando il PalaMacchia fu teatro dell’amichevole contro la Russia e tra i giocatori Azzurri c’erano i livornesi Alessandro Fantozzi e Sandro Dell’Agnello. Già, avrebbe dovuto essere la pietra di rilancio per la pallacanestro livornese e per il ritorno del grande basket nella città labronica. Perchè l’incontro non s’ha da fare, sarà infatti con tutta probabilità Varese e il suo Enerxenia Arena a ospitare il prossimo match degli Azzurri contro l’Ungheria.
Inizialmente i problemi sembravano legati alla presenza del concerto della cantante Emma Marrone nello stesso impianto il giorno 20 Febbraio, troppo vicino alla data della partita (le normative FIBA impongono di avere il palazzo a disposizione almeno 48 ore prima). Ma, a quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Tirreno” nel pezzo di Federico Lazzotti, del sito Telegranducato.it, e da RAI Toscana, viene svelato un autentico disastro sull’Amedeo Modigliani Forum: emerge infatti che sono stati trovati molti problemi all’impianto come due canestri (non regolamentari) invece dei quattro previsti, il cubo non funzionante, i display dei 24″ non conformi ai requisiti richiesti dalla federazione internazionale e i led per il passaggio dei messaggi pubblicitari assenti. Non solo: difficoltà per un corretto posizionamento degli spazi adibiti alla ripresa televisiva e un impianto di illuminazione che necessità della riparazione-sostituzione di diciotto proiettori. Sono queste alcune delle criticità riscontrate, e messe per scritto, nella relazione firmata dai due delegati inviati della Fiba il 29 ottobre scorso per effettuare il sopralluogo all’impianto. Per i vertici della federazione regionale della FIP Livorno, che ieri hanno convocato una conferenza stampa per rispondere alle critiche dopo la pubblicazione sul Tirreno del pasticcio sportivo-istituzionale che ha portato all’annullamento della gara a Livorno, proprio le condizioni dell’impianto sarebbero il motivo principale per cui la partita è saltata e la città è stata bocciata. Le uniche note positive? Spogliatoi ampi, una tribuna stampa in grado di ospitare fino a cento postazioni, l’ampio parcheggio e 8200 posti.
«Come federazione – spiega Marco Pettini, consigliere federale – abbiamo certamente commesso delle leggerezze, ma nel momento in cui abbiamo proposto la candidatura di Livorno non ci aspettavamo un impianto ridotto in queste condizioni dove, ad oggi, non potrebbero giocare nemmeno a bocce».
Aggiunge il presidente regionale Simone Cardullo: «Non era compito della federazione nel momento della candidatura essere al corrente delle condizioni dell’impianto». Eppure proprio il segretario della Fip nazionale Maurizio Bertea in due lettere ufficiali motiva l’annullamento della gara a causa dell’indisponibilità dell’impianto. A ricostruire quanto avvenuto dal 4 maggio al 19 novembre, ci prova lo stesso Faraoni. «Quando dal presidente Gianni Petrucci – ricorda – è emersa la possibilità di poter giocare una partita della nazionale a Livorno abbiamo scelto la gara contro la Lituania del 30 novembre. Ho subito contattato Riccardo Rossato, presidente del PalaLivorno, per chiedere l’impianto anche per i due giorni precedenti. Ricordo la telefonata fatta da Rossato all’amministratore delegato Sandro Giacomelli dove quest’ultimo confermava la disponibilità del PalaModì. Solo dopo oltre due mesi (siamo al 19 luglio) è venuto fuori ufficialmente il concerto dei Prodigy che ci ha costretto a scambiare la partita con Brescia per prendere quella con l’Ungheria». E prima dello scambio che la federazione si sarebbe aspettata l’intervento dell’amministrazione «che imponesse la nazionale». Venti giorni più tardi, siamo all’8 agosto, la gara viene comunque presentata senza considerare due grosse incognite : le condizioni del PalaModigliani dove da anni non ci sono partite di basket di un certo livello e la regola Fiba che impone i due giorni di campo libero prima del match. «Della possibilità di far allenare le squadre in un altro impianto ne ho parlato con il funzionario della federazione e con l’allenatore Meo Sacchetti. E l’unica domanda che mi hanno fatto riguardava la qualità del parquet».