Italbasket – Il presidente Petrucci: “Messina il nostro perno. Sul futuro dei nostri campionati…”
L’Italbasket è alle prese con una delle estati più importanti della sua storia. Il torneo preolimpico di Torino rappresenterà uno spartiacque importante dell’era di Gianni Petrucci come presidente federale, a cui va l’enorme merito di aver convinto un coach del calibro di Ettore Messina a tornare sulla panchina azzurro. Il numero uno della Federazione Italiana Pallacanestro ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, parlando di Nazionale, della situazione Fiba-Eurolega ma
anche del campionato italiano.
Presidente Petrucci. Ci racconti il nuovo corso visto dall’interno.
«Il perno è Messina e non mi riferisco tanto all’aspetto tecnico quanto al carisma. Non esagero: avere un profilo del genere per una squadra che deve affrontare una manifestazione così importante è fondamentale. Tutti lo seguono. Possiamo dire di aver vinto il primo tempo, ora sotto con il secondo. Il preolimpico non è uno scherzo. L’Europeo di calcio sta dimostrando che le sorprese sono dietro l’angolo. Anche la gara con la Tunisia per noi non sarà semplice».
Non esageriamo, la squadra c’è. Certo, la pressione pure.
«Vale tutto e il contrario di tutto. Avessero organizzato Grecia o Croazia, avremmo parlato di impresa impossibile. Noi abbiamo voluto questo Preolimpico, la pressione ce la teniamo, anche i dubbi, visto che le certezze sono una prerogativa dei falliti. Io ringrazio Matteo Renzi e Giovanni Malagò perché si sono spesi pesantemente per consentirci di giocare in casa. I club e gli allenatori perché ci hanno fornito giocatori al meglio della condizione e motivatissimi. Abbiamo la coscienza a posto, ci siamo messi nella migliore situazione possibile per inseguire il sogno dei giochi olimpici».
A Messina, intanto, avete prospettato un progetto che vada oltre Rio.
«Sì, ma è chiaro che non pretendiamo una risposta immediata da un allenatore di tale livello. Ettore tornerà negli Usa e farà le sue valutazioni. Aspettiamo una risposta per l’inizio dell’anno prossimo. Al momento non abbiamo sviluppato nessun’altra alternativa in proposito».
Parlando d’altro: conferma le sue posizioni sulla diatriba Fiba-Eurolega per le coppe europee?
«La linea della Fip non cambia e i club, per svolgere attività internazionale, devono ottenere l’autorizzazione delle federazioni di appartenenza».
Lo ha sancito la prima sentenza di Monaco, mentre sulla possibilità che Fiba possa sanzionare le federazioni per i rapporti dei club con Euroleague c’è confusione. Se lei dovesse avere le mani libere, perché non concedere libertà di coscienza?
«Perché le regole sono regole e noi siamo in linea con quelle di Coni, Fiba e Ciò. Sassari, Reggio Emilia e Trento, con cui ho un buon rapporto, sanno bene da che parte sta la legge».
Presidente, è pronto a restituire le deleghe alla nuova Lega Basket di Egidio Bianchi?
«Sono contento che abbiano scelto una brava persona come Bianchi, abile, insieme alla Federazione, nella gestione del fallimento di Siena. Aspettiamo che l’assemblea dei club elabori il nuovo statuto, mi auguro che, per l’inizio del prossimo campionato, venga posta in essere una nuova convenzione. Nel frattempo la Fip si aspetta anche un passo avanti tra la nuova Lega Basket e quella di Serie A-2 sul futuro dei due campionati, definendo tempistiche e una riorganizzazione che consenta di arrivare alle due promozioni in Serie A».