Dopo aver esaminato i ruoli di play e guardia, andiamo ad approfondire il tema papabili convocati per quanto riguarda il reparto ali della Nazionale.
Ali: la piena disponibilità di Danilo Gallinari è decisamente un’ottima notizia. Il giocatore, che sta contribuendo all’incredibile striscia di vittorie dei Denver Nuggets, è un all-round player, può aiutare nella costruzione del gioco (ideale nel caso non ci siano play puri in campo come, per esempio, se si
dovesse utilizzare Hackett nello spot di 1) e inoltre può giocare centro, nel caso Pianigiani pensi a qualche minuto di smallball, come già avvenuto la scorsa estate. Negli ultimi mesi ha anche aggiustato il tiro da 3, tornando ad essere quel tiratore micidiale da dietro l’arco che abbiamo sempre conosciuto. Il suo calo nelle percentuali derivava probabilmente dalla massa muscolare acquisita da quando è sbarcato oltreoceano e, adesso che si è stabilizzato a livello fisico, ha potuto ricostruire una buona meccanica di tiro. In Slovenia probabilmente lo vedremo molto giocare da 4, ruolo che ricopre anche in Nba, e che gli è congeniale sia per la stazza fisica sia per la velocità di piedi che lo rendono difficilmente marcabile, sopratutto se si dovesse allontanare da canestro. Forse l’unica pecca del giocatore è l’assenza di un solido gioco in post, che gli permetterebbe di sfruttare al meglio il suo tonnellaggio contro avversari più piccoli, sopratutto nel caso lo vedessimo ricoprire il ruolo di ala piccola. Ruolo di ala piccola prenotato, però, da Gigi Datome, che dopo la fantastica estate azzurra culminata con il canestro decisivo nella vittoria di Kayseri contro la Turchia, sta guidando la sorpresa Roma al terzo posto in campionato e sogna l’Nba. Il giocatore è riuscito finalmente a trovare la sua dimensione e ad esprimere tutto il suo talento. Nonostante manchi della struttura fisica per giocare nel massimo campionato del mondo, possiede un grande atletismo, che forse andrebbe perso se venisse aumentata la massa muscolare. Letale dall’arco (viaggia con il 44.6% in campionato), è praticamente infallibile dalla lunetta visto che tira con il 95.2% (migliore in SerieA). La vetrina degli Europei in Slovenia è indubbiamente allettante per il giocatore sardo, che se si confermasse sui suoi standard attuali, non dovrebbe avere difficoltà a trovare un garantito dall’altra parte dell’oceano. I due giocatori sopracitati paiono sicuri di una convocazione, mentre ora entriamo nel campo delle ipotesi. Difficile credere che il capitano della Nazionale, Stefano Mancinelli, possa rimanere fuori dai 12, un po’ perché è, appunto, il capitano e un po’ perché possiamo considerarlo una sorta di pupillo di Pianigiani. L’attuale c.t. ha tentato di portarlo più volte nella città del Palio, senza tuttavia riuscirci. L’ex fortitudino, dopo sei mesi d’inattività, è riuscito a strappare un contratto a Cantù e sta deludendo le aspettative di coach Trinchieri, come lui stesso ha dichiarato affibiandosi un 4. Essendo un tween, rischia sia di andare sotto contro 4 troppo fisicati (pensiamo alla Grecia che ha schierato diverse volte Bou e Koufos insieme) o di essere troppo lento di piedi per difendere sui 3. Inoltre il suo gioco in post risulta efficace principalmente se si trova di fronte un avversario più piccolo fisicamente, il tiro da 3 non è sempre affidabile e nella scorsa stagione la sua percentuale ai liberi è crollata (55.4) andando a peggiorare una situazione non certo rosea (in carriera tira con il 61% dalla lunetta in Serie A). Indubbiamente, è però un giocatore capace di grandi letture, con delle ottime doti da passatore e si è rivelato un’arma tattica importante contro la zona, grazie alla sua capacità di giocare il post alto in questa situazione. È anche giocatore che quando tira fuori l’orgoglio è difficilmente fermabile in attacco e si trasforma in un ruba-palloni in difesa. Portarlo come dodicesimo ed usarlo come arma tattica potrebbe rivelarsi la soluzione migliore per la Nazionale, anche data la sua lunga esperienza. Dietro Mancinelli scalpita la gioventù reduce due anni fa dall’argento europeo, incarnata da Melli e Polonara. Il giocatore di Milano fa fatica ad esprimere le sue doti in un ambiente difficile e continuamente sotto pressione come quello meneghino e la sua stagione finora è stata un po’ sotto le aspettative. Certo, vedessimo il Melli dei playoff dello scorso anno non avremmo dubbi se debba essere portato in Slovenia, ma al giocatore manca spesso un po’ di malizia e un po’ di cattiveria agonistica. Troppo spesso l’abbiamo visto togliersi dalla partita per falli stupidi o essere abulico in attacco, rinunciando ad alcune iniziative che fanno parte del suo bagaglio tecnico. Il lungo reggiano può giocare anche da 5, si è dimostrato un fattore a rimbalzo ed in difesa proprio nelle Finali l’anno scorso contro Siena ed il fatto che abbia calcato anche i parquet europei in Eurolega potrebbe rappresentare un plus rispetto al coetaneo Polonara. Il giocatore approdato a Varese sta confermando le ottime prestazioni viste lo scorso anno a Teramo, in un contesto dove però non è lui la prima opzione offensiva, ma è integrato nel gioco corale disegnato da Frank Vitucci. Dotato di un atletismo fuori dalla norma, ha fatto di questa sua qualità un marchio di fabbrica, tanto da meritarsi il soprannome PolonAir per i suoi voli sopra il ferro. Il suo atletismo strabordante potrebbe, però, non risultare così decisivo in un contesto europeo, sopratutto se dovesse trovarsi contro giocatori dotati di un tonnellaggio più elevato. I playoff con Varese dovrebbero dargli quell’esperienza in partite che contano che obiettivamente manca al giocatore, in modo da evitare il ripetersi di prestazioni come il primo quarto della finale di Coppa Italia, in cui sembrava piuttosto spaurito. Merita una citazione, anche se ha diversi giocatori davanti nelle gerarchie e va per i 30 anni, Guido Rosselli. In una Nazionale con così tanti punti nelle mani un giocatore con una visione di gioco simile e l’abitudine ad essere un protagonista silenzioso sarebbe l’ideale. La sua capacità di fare tante piccole cose utili che magari non vanno a referto ricorda un certo Stonerook, anche se il giocatore di Venezia non ha, purtroppo, le sue letture difensive.
Il reparto ali è quello con più possibilità di scelta e starà a Pianigiani trovare i 4-5 giocatori giusti da portare in Slovenia, in modo da avere un reparto ben amalgamato e che possa offrire diverse soluzioni tattiche.
Domani chiuderemo questo primo punto sulla Nazionale con il commento ai centri ed un recap sulle nostre considerazioni.
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