Esordio vittorioso dell’Italia agli Europei di Slovenia 2013. Nonostante le grandissime assenze è una Nazionale che comanda fin dal primo minuto e piega la forte Russia con un brivido finale, quando gli avversari si avvicinano fino al -4 rischiando di compromettere quanto di buono fatto per 35′.
È un super Datome quello che guida gli Azzurri, realizzando 25 punti, con il 69,2% dal campo, una prestazione monstre. Ma è in generale tutta l’Italia ad aver
interpretato alla perfezione la partita, dimostrando la voglia e l’abnegazione che avevamo ammirato lo scorso anno alle qualificazioni, nonostante siano cambiati ben 8 giocatori. Difesa ottima con un Cusin decisivo su entrambi i lati del campo, l’ideale per non far rimpiangere troppo le tante assenze. Una piccola nota: tantissimi i tuffi dei giocatori azzurri che hanno cercato in tutti i modi di recuperare la palla e in questo senso ha ragione Pianigiani, quando dice che ora abbiamo una NAZIONALE.
La cronaca. L’Italia inizia subito forte e riesce a giocare seguendo il piano partita ovvero difesa forte nonostante Shved predichi basket e il suo pick and roll sia difficilmente marcabile, ma fortunatamente per noi non c’è Kaun o Mozgov a chiudere i giochi a due ma Sokolov, che fa molta fatica a raccogliere gli assist del play di Minnesota. L’attacco è molto fluido e non si forza quasi mai, se non quando Belinelli tira da oltre 8 metri, ma la mette quindi ha avuto ragione lui. Le transizioni dell’Italia sono buone e spesso finiscono con il canestro. L’Italia tira benissimo dal campo (7/10 da 2 e 3/5 da 3) e riesce a chiudere al primo intervallo sul 18-25, dando l’impressione di poter spaccare la partita. L’unica nota stonata sono i due falli di Melli, ma Cusin sembra quello di inizio stagione a Cantù. Dopo il mini-intervallo ancora Belinelli tira da 3 ed è il primo a raggiungere la doppia cifra con 11 punti a referto. L’attacco si blocca per circa 3′ e serve Ala-Diener a sbloccare la situazione. Ancora una tripla, questa volta di Datome, fa scivolare la Russia a -16. C’è spazio anche per Magro, che esordisce nella manifestazione continentale, giusto per far rifiatare anche un Cusin decisivo su entrambi i lati del campo. La Russia si riavvicina e con un paio di lay-up sbagliati fanno chiudere il primo tempo sul 29-42. Perfetta, per ora, preparazione ed interpretazione della partita da parte degli Azzurri, che dominano in ogni voce statistica: percentuali di tiro (ben 54% da dietro l’arco), rubate (6 a 3), ma anche rimbalzi, andando in pari nei rimbalzi d’attacco e prendendo due rimbalzi in più in difesa. Meglio di così è dura.
L’Italia ricomincia da dove aveva lasciato con Cusin che è un fattore su entrambi i lati del campo. La Russia non riesce a segnare e continua a regalare palloni alla difesa azzurra, che lotta ed è su tutte le linee di passaggio, producendo diverse palle recuperate. Pianigiani si permette anche di fare un po’ di turnover, mettendo in campo la maggior parte delle riserve con il solo Belinelli dei titolari. In campo ci sono Poeta, Beli, Gentile, Vitali e Melli. L’intensità della difesa e la qualità dei tiri in attacco non cambia, solo le percentuali diminuiscono. Gentile pasticcia un po’ forzando con le sue classiche penetrazioni e commette anche fallo in attacco. Subito dopo però recupera con un paio di rimbalzi in attacco, prima di farsi fischiare un dubbioso quarto fallo che lo obbliga a tornare in panchina. L’Italia riesce comunque a mantenersi davanti sul 56-42. Shved continua ad essere un fattore e Pianigiani è costretto a chiamare timeout, visto che la Russia ha iniziato a pressare forte. I nostri avversari incominciano a mangiare punti, arrivando fino a -9, con Gentile che commette ancora fallo in attacco ed esce dalla partita. L’attacco non è più quello dei primi dei quarti e servono 5 punti in fila di Datome per ricacciare indietro la Russia fino al -13. Ancora il pressing russo mette un po’ in difficoltà l’Italia, ma in qualche modo l’Italia se la cava sempre. Il distacco non cambia praticamente mai ed oscilla sempre tra i 12-10 punti, con moltissimi viaggi in lunetta. Nell’ultimo minuto e trenta l’Italia incomincia a subire e si vede riavvicinata fino a -4, con una tripla di Monya da 8 metri a risolvere un attacco non molto brillante. A 22” dal termine Datome guadagna due liberi che realizza senza problemi, regalando una boccata d’ossigeno alla Nazionale che torna a +6. Ancora Datome in lunetta fissa il punteggio sul 69-76, regalando una grande gioia a tutti i tifosi.
Tabellino
Italia: Aradori 13, Gentile 8, Rosselli, Vitali, Poeta, Melli 2, Belinelli 16, Diener 6, Cusin 6, Datome 25, Magro, Cinciarini.
Russia: Karasev 3, Sokolov 2, Valiev 3, Fridzon 12, Voronov 5, Kulagin, Shved 17, Antonov 8, Monya 13, Khvostov, Savrasenko, Ponkrashov 6.