L’Italia si gioca la sua prima chance di andare al Mondiale di Spagna l’anno prossimo, ma l’Ucraina dimostra di avere più benzina e riesce a vincere 58-66.
Il gioco azzurro è molto dispendioso e tutte le penetrazioni vanno a finire contro le braccia protese dei lunghi ucraini, che trovano vita facile nel pitturato. Sono infatti ben 8 le stoppate di squadra, di cui 6 del solo Kravtsov. Oltre questo, il killer dell’Italia è stato un Jeter ispirato che ha tolto spesso e volentieri le castagne dal fuoco all’attacco ucraino, trovando conclusioni difficili e mettendo a segno ben 20 punti. L’Italia ci ha provato in tutti i modi ma non ne aveva più e le percentuali disastrose dal campo (31,8%) sono l’esempio di una squadra a corto di energia. Domani l’ultima fatica con la Serbia, ma sarà davvero difficilissimo portarla a casa, viste le condizioni in cui ci presenteremo.
La cronaca. Dopo le fatiche di ieri, è normale aspettarsi per oggi una partita molto tirata e con pochi punti, con le difese che avranno la meglio sugli attacchi. Ci vogliono infatti 2′ per vedere il primo canestro dal campo, con una tripla di Cinciarini, ben pescato dopo una buona circolazione. La difesa azzurra nel primo quarto è ottima, con l’Ucraina tenuta a 5 punti per bene 7 minuti. Il tema tattico in attacco è il solito, con l’azione che inizia con il pick and roll centrale e poi si gioca essenzialmente di penetra e scarica. La scarsa mobilità dei lunghi avversari fa il nostro gioco e gli esterni fanno fatica a recuperare sul perimetro. Due falli di Cusin costringono subito all’ingresso in campo di Melli, che ha un ottimo impatto sia in attacco che a rimbalzo. Il primo quarto si chiude sul 17-13 per gli Azzurri.
Basta poco all’Ucraina per tornare a contatto e per andare davanti sul 25-24, con delle buone conclusioni dall’arco. L’attacco italiano fa un po’ fatica a trovare buone conclusioni e quelle piedi a terra non entrano a causa della stanchezza. La partita è punto a punto e il primo tempo termina 34-35, con la giocata della partita di Alessandro Gentile che dopo un coast to coast, schiaccia nel traffico. Il migliore dell’Italia è però Pietro Aradori, che risponde con 12 punti e 4 rimbalzi alle ingiuste critiche ricevute dopo la partita di ieri.
Il terzo quarto si apre con un parziale di 4-0 per l’Ucraina, ma Belinelli si mette a referto con 5 punti in fila per pareggiare. L’Italia riesce finalmente ad andare in lunetta con Gentile e con l’Ucraina che arriva in bonus. Difficile sperare però che i nostri abbiano l’energia per lucrare i falli che ci permetterebbero di trovare punti facili. Il quarto fallo di Cusin è un duro colpo ed è costretto a rientrare Magro, che trova anche i suoi primi due punti dell’Europeo. Il quarto si chiude con una tripla assurda di Mishula, che cercava il fallo ma alla fine ha trovato il canestro del +3.
L’Italia continua a schiantarsi contro il muro ucraino e senza energia è difficile anche pensare di fare canestro. Oltretutto la panchina prende un tecnico, che però ci costa solo due punti. L’Italia scivola a -9 e Pianigiani è costretto a chiamare timeout. Serve il cuore che abbiamo visto nelle altre partite, ma è davvero durissima senza energie. L’Italia prova a rimanere lì, ma un paio di canestri difficilissimi messi da Jeter ci mantengono a -10. L’Italia non ha davvero più, ma riesce a tornare a -5, con Mike Fratello che chiama timeout. Decisive due triple di Melli, ma l’Italia non riesce a trovare il guizzo per tornare in partita e l’Ucraina vince 58-66. L’Italia ha dimostrato davvero di essere cotta e nonostante il grande cuore non ce l’ha fatta.