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Euro2013- Gruppo D: Paradiso azzurro per Grecia e Italia. La Svezia rinasce

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Il cielo si tinge d’azzurro sopra Koper: Grecia e Italia rimangono le uniche imbattute e domani si giocheranno il primato, mentre la Svezia, inaspettatamente, ha la meglio su una Russia disunita.

Svezia-Russia finisce 81-62: con questa vittoria gli svedesi ritornano in corsa in questo strano girone, in cui squadre di blasone rischiano di uscire già al primo turno. Fridzon è disastroso (0/6 da tre) come Svhed (5 perse e 0 assist) e Monya (problemi di falli), leader designati. Le loro prove fanno dire a coach Karasaev in conferenza stampa parole non proprio lusinghiere nei confronti dei suoi:”Non è esistita la squadra. La ragione della sconfitta sta nella mancanza di un leader, che possa prendere l’iniziativa e ribaltare le situazioni difficili.” La Svezia conferma il suo basso livello con le 22 palle perse ma Taylor, bomber di tutto l’europeo per questa giornata, ne infila 25 e Jerebko, questa volta senza problemi di falli, sfiora la tripla doppia(22 pt, 13 rimb e 9 falli subiti).

Italia-Finlandia si disputa in una Bonifika Arena piena in ogni ordine di posto con due squadre che nel primo tempo sembrano giocare più a football americano che a basket: sono 24 i falli fischiati dagli arbitri in soli 20 minuti, sopratutto contro i finlandesi, che saranno così costretti a calare l’aggressività e a concedere tiri liberi “gratuiti” in momenti in cui l’attacco italiano è inceppato. Pronti via Salin realizza 2 triple che spingono avanti gli scandinavi e Mottola, ringiovanito di 10 anni, porta un importante contributo, così come Rannikko. Datome nel primo quarto ci tiene in partita con 6 punti, mentre tutti gli altri sono imprecisi, tant’è che al 14’ non abbiamo messo neppure una tripla. Anche in una giornata storta al tiro non affondiamo, anzi in difesa diventiamo impenetrabili grazie a Melli e Cinciarini, che metterà la museruola a Koponen per tutti e 40 i minuti, aggiungendo anche 9 punti e 8 rimbalzi. Chiudiamo il primo tempo in vantaggio 31/26 grazie ad una valanga di tiri liberi (ne sbagliamo parecchi altri, 12/18 alla fine). Il terzo quarto si conferma territorio di Aradori, che arriva 2 volte consecutive al ferro senza incontrare ostacoli e ci dà il +10 (42/32). Diener deve uscire per infortunio, ma il Cincia è in formato super e segna la prima tripla azzurra al ’25 non facendo sentire l’assenza di punti di Belinelli (“soli” 7 punti totali). Melli, una saracinesca, stoppa e prende rimbalzi; Koponen&co non vedono più il canestro (al ‘32 hanno segnato 34 punti) e così voliamo sul +20, con le giocate di Gentile che fanno cantare ai tanti tifosi presenti Seven Nation Army. Finisce 62-44 ed il sogno di potersi giocare domani il primato contro la Grecia, è realtà.

In serata il sentitissimo match Turchia-Grecia non ha storia e vede trionfare 84-61 gli Ellenici, privi di Spanoulis. Ancora una volta la Turchia, che schiera nel reparto lunghi gente “di peso” come Asik, Erden, Gonlum, seppur positivi, soffre i lunghi avversari: Bouroussis segna 21 punti in 19 minuti. Tanjevic si dimentica in panchina i suoi giocatori più prolifici Arslan, Ilyasova e Preldzic per lasciare spazio a Turkoglu, irriconoscibilee svogliato, e Guler, pessimo in regia. In conferenza stampa il coach si assume le proprie responsabilità affermando di “aver combinato un disastro”. Trinchieri invece è sempre lucido ed ha una grande prova dai play di riserva, se così possono chiamarsi, Zizis (11 assist e una persa) e Sloukas (14 punti).

Domani nello scontro a scacchi fra Pianigiani ed il “trinca” vincerà solo uno. Questa Italia “classe operaia” priva, o meglio, senza le sue stelle più luminose per colpa degli infortuni, si tuffa su ogni pallone e con la difesa supplisce alle proprie carenze, ricordando sempre di più quella della spedizione svedese del 2003.
Ma la qualificazione non è ancora matematica perchè la Svezia è tornata in corsa e quindi c’è ancora molto da sudare per gli azzurri, per far sì che la classe operaia vada in paradiso.