Prima giornata del gruppo D che vede ridere la Grecia, che ha dimostrato tutta la sua forza schiacciando la Svezia, la Finlandia e l’Italia, che vincono, secondo alcuni sovvertendo i pronostici, contro la Turchia e la Russia.
In apertura di giornata ecco subito la prima sorpresa: la Turchia di Tanjevic, per 8/12 composta dagli stessi giocatori attualmente vice-campioni del mondo, viene sorpresa dalla Finlandia, perdendo 55-61. Guidati da un chirurgico Salin da 11 punti ed un sontuoso Petteri Koponen da 12 punti, 9 rimbalzi, 3 assist e due rubate, i finlandesi hanno condotto per tutta la partita, raggiungendo anche il +19 (45-26) prima di subire la lenta ma costante rimonta turca, che si ferma al -2 ad un minuto dalla fine. Inutili i contributi dei veterani Arslan, autore di 12 punti e 5 assist e Gonlum (11+7), non supportati però dagli NBA Ilyasova, Asik e Turkoglu, apparso fuori forma e molto impreciso. La Turchia così conferma i pessimi segnali che erano arrivati durante i tornei di preparazione e con l’Italia sarà già una sfida dentro/fuori.
Tutto facile per la Grecia, guidata dal “nostro” Andrea Trinchieri, che supera in scioltezza la Svezia 51-79. La partenza sprint di Jeffery Taylor con 2 triple consecutive non spaventa i greci, che da 6-0 concludono il primo quarto 15-13 e poi allungano nel secondo grazie a Bouroussis, Sloukas e Spanoulis, top scorer della loro squadra con 12, 10 e 13 punti, mettendo in ghiaccio la partita già alla fine del primo tempo, finito 39-21. Due quarti di garbage time servono solo a far allargare le rotazioni (15 minuti giocati da Perperoglou con un plus/minus di +26 ad esempio) e dare spazio a chi avrà meno spazio quando le partite saranno più probanti. Per la Svezia Taylor, giocatore dei Bobcats, predica nel deserto con 16 punti e 3/6 da tre. Jerebko, ex Biella ora ai Pistons, dovrebbe essere la stella della squadra è impalpabile.
Piatto forte della serata invece è stato il match andato in scena alle 21,00 che ha visto vincere l’Italia sulla Russia per 76-69. Azzurri che nel primo quarto hanno aperto il fuoco da tre punti con Diener, Belinelli (finirà il primo quarto con 11 punti) e Datome, che si conferma ancora una volte GIGIGANTE, mentre la Russia fatica a tenere il nostro passo e chiude sotto 25-18.Una distanza che non riuscirà mai a recuperare se non nel finale di partita quando arriverà al -4 (68-72). L’Italia nel secondo quarto continua a tirare con ottime percentuali, ed in difesa riesce ad essere aggressiva per generare punti facili in contropiede, anche se qualche volta manca di lucidità.
Fin dal primo quarto abbiamo un enigma da risolvere che si chiama Shved, il quale tiene a galla la Russia realizzando canestri difficilissimi (17 punti alla fine per lui) e regala assist a suoi lunghi che però non sempre sono in grado di concretizzarli. Alterniamo su di lui Diener, Gentile e Cinciarini, ma spesso la chiave nel “limitare” Shved è Cusin, preciso negli aiuti e anche aggressivo a rimbalzo in entrambi i lati del campo. Ad inizio terzo quarto grazie ai 3 tenori Datome-Cusin-Aradori arriviamo al +17 (50-33), e coach Pianigiani si permette di dar spazio alle “seconde linee”, che eseguono bene i giochi ma abbassano le percentuali al tiro. L’ultimo quarto vede la rimonta costante dei russi, che sono guidati da Fridzon e Monya (autori di 14 punti in 2 nell’ultimo quarto): soffriamo la zona press e tremano dalla lunetta le mani di Belinelli e Aradori (3/6 negli ultimi 2 minuti), non quelle di Datome, che segna 4 liberi e mette fine al match. Con la Turchia ci giochiamo un pezzo importante della qualificazione ma con questo carattere e con questo Gigi, non abbiamo motivo di essere preoccupati.
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