ESCLUSIVA | Frankie Ferrari: “Spero di giocare con la nazionale italiana in febbraio”
MANRESA – Il Baxi Manresa è stato sconfitto dal Monbus Obradoiro per 79-85 nell’importante sfida in chiave salvezza della nona giornata di Liga ACB. L’italo-americano Frankie Ferrari, del quale avevamo parlato in occasione del promettente esordio in Europa, è rientrato dopo essersi perso l’ultima sfida disputata dalla compagine catalana in Champions League per un virus stomacale, e ha messo a segno 11 punti e 3 assist in una partita nella quale la squadra galiziana si è imposta nel finale: a Manresa non è bastata una bella rimonta nel secondo quarto dopo essere andata sotto a inizio partita.
Dopo l’incontro abbiamo avuto l’occasione di parlare in esclusiva con il ventitreenne californiano, che dopo il suo esordio con il botto si era perso un mese di competizione per un problema alla mano sinistra (frattura dello scafoide) e in cinque gare di campionato viaggia a una media di 16.8 punti e 5.3 assist, mentre in Champions League 12.5 punti e 7.5 assist in 2 partite.
Basket Italy: Che peccato la partita di oggi: siete riusciti a rimontare, ma poi l’Obradoiro ha conquistato una vittoria molto importante.
Frankie Ferrari: “Sì, è stata una sconfitta molto dura per noi, soprattutto perché giocavamo in casa. Ci dispiace, ma siamo già concentrati sulla sfida di martedì in Champions, nella quale speriamo di rifarci, e ovviamente anche sabato prossimo in campionato. Oggi dobbiamo fare i complimenti all’Obradoiro per essere venuto qui a strappare una vittoria e dobbiamo cercare di migliorare”.
Il campionato di ACB è duro.
“Sì! E l’ho capito in fretta! Ogni squadra che affronti vuole e può vincere ogni partita. Le squadre, sia quelle in testa alla classifica che quelle in fondo, hanno molto talento e noi dobbiamo solo cercare di migliorare e rimanere uniti”.
Come sta andando la tua prima esperienza in Europa venendo direttamente dall’America?
“Fino ad ora è andato tutto alla grande: la città, i fan, la gente a Manresa sono fantastici. Certamente la transizione dal College negli Stati Uniti alla pallacanestro professionistica in un campionato come quello spagnolo di ACB non è facile. Ho iniziato il processo durante la pre-season, poi ci sono stati qualche infortunio e malattia, ma sono molto ottimista, fino ad ora mi sto divertendo, e spero di continuare a migliorare”.
Manresa è una piccola città [76.000 abitanti, ndr] ma con una grande passione per la pallacanestro.
“È una cosa entusiasmante. È sempre emozionante giocare per una tifoseria appassionata, e rende l’esperienza molto migliore”.
Come va la Basketball Champions League? Ti piace giocare in competizione europea?
“Molto! Mi diverto ed è piacevole visitare differenti città e diversi paesi, è una bella esperienza; siamo andati molto bene fino ad ora e speriamo di continuare così e migliorare”.
Come ti trovi a vivere in Spagna?
“Molto bene, come ho detto prima è una bella città, e l’adattamento non è stato molto duro. La gente in città adora la pallacanestro, quindi ci tratta molto bene, fino ad ora tutto perfetto”.
Il pubblico invoca già cantici con il tuo nome, cosa si prova?
“È fantastico! Il pubblico nel Nou Congost ti fa sentire in casa. Il tifo è ottimo, anche se abbiamo fatto fatica in qualche partita, ma sentiamo sempre l’appoggio della gente che continua a riempire il palazzetto, e speriamo che continui a supportarci”.
Il tuo passaporto italiano viene da tuo nonno?
“Sì, corretto”.
Di che città è originaria la famiglia Ferrari?
“La mia famiglia è di Lucca, in Toscana. Mio papà ha radici italiane, e ho anche quattro fratelli”.
Ci sei mai stato?
“Sì, un paio di anni fa. Abbiamo organizzato un viaggio familiare, visitando quasi tutta l’Italia, e ci siamo divertiti molto”.
Visto che hai il passaporto italiano, hai mai pensato di giocare con la nazionale azzurra?
“Sì, effettivamente io e il mio agente siamo in conversazione per questo, e spero che per la prossima finestra FIBA di febbraio continueremo in conversazione per poter avere un’opportunità per giocare nella nazionale italiana, sarebbe davvero fantastico”.
Sarebbe splendido, faremo il tifo per te.
“Grazie mille, lo apprezzo molto, speriamo!“.