Nell’immediata vigilia della partita di Domenica scorsa tra la Manital Torino e l’Expert Napoli abbiamo avuto il piacere di intervistare ai virtuali microfoni della nostra testata il grande colpo del mercato estivo della società piemontese, cioè quel Stefano Mancinelli capitano della nazionale italiana di basket.
Innanzitutto Stefano ci spieghi il perché hai deciso di scommettere sul progetto della PMS Torino, e di andare a giocare un gradino più giù in Dna Gold?
Sono sceso perché secondo il mio parere Torino insieme a Milano è l’unica società in Italia ad avere un progetto interessante, infatti ci sono state diverse squadre di massima serie, che quest’estate mi hanno offerto un contratto annuale, ma sinceramente ho deciso di scegliere Torino sia per la parte economica, sia per l’importante programmazione alle spalle di questa squadra.
Quale squadra in questo nuovo campionato, dopo le prime giornate del torneo, ti ha impressionato maggiormente?
Senza nascondermi dico noi sicuramente perché, nonostante le assenze degli americani ed il mio infortunio , stiamo facendo degli ottimi risultati. Poi c’è Capo d’Orlando che si sa il potenziale a loro disposizione, anche se un loro limite può essere alla lunga l’età di alcuni loro grandi giocatori come il Baso o Soragna, e poi ti dico occhio a Verona stanno attraversando un momento buio, ma hanno un grande roster e lotterà ancora per le prime posizioni.
Quali sono le differenze tecniche tra la massima serie e la Dna Gold secondo la tua opinione?
La differenza sostanziale in A ci sono molti più stranieri, ma gli italiani che ci sono in Dna Gold possono giocare tranquillamente in A come gli italiani che ci giocano già. Ti faccio l’esempio di Valerio Amoroso per me sarebbe uno dei 4 più forti sui campi di Lega A.
Si proprio quel campo, che ora guardi da spettatore: quanto ti sta mancando in questo periodo, cosa provi nel vedere da fuori i tuoi compagni e non poter dare il tuo contributo?
Mi manca molto giocare, ma meglio che sia fuori in questo momento della stagione che magari dopo, questa estate mi sono infortunato prima ad una gamba in nazionale, poi è toccato all’altra, ma ora è quasi arrivato il momento del mio rientro tra due settimane.
Sinceramente ti chiedo non credi che giocare in Dna Gold possa penalizzarti in futuro per le chiamate e le scelte di coach Pianigiani in nazionale rispetto agli altri tuoi compagni in azzurro che giocano magari in Nba o in Eurolega?
Ti rispondo con altrettanta sincerità e ti dico che a questa cosa in questo momento non ci penso, di certo non mi ammezzerò se non sarò chiamato in nazionale, mi dispiacerà, ma se qualcuno sarà più pronto di me ben per lui. L’importante sarà sempre il bene dell’Italia.
Comunque un tuo sogno nel cassetto rimane quello di giocare l’Olimpiade con la nazionale azzurra?
Adesso sono qui con Torino l’obiettivo ripeto è quello di vincere questo campionato di Dna Gold , voglio far bene con questa squadra e continuare di conseguenza ad essere il capitano della nazionale italiana.
Andando nel cassetto dei ricordi adesso siamo a Napoli, e con la tua Fortitudo Bologna disputaste una memorabile semifinale scudetto nel 2006 vinta a gara5 al Paladozza contro la Carpisa Napoli di Lynn Greer, tuo compagno all’Olimpia Milano… che ricordi hai?
Ricordi sicuramente positivi perché alla fine vincemmo, fu una serie di semifinale scudetto che ci prosciugò energie fisiche e nervose, infatti perdemmo la finale scudetto contro la Benetton perché arrivammo cotti contro di loro, ma per me le due squadre più forti quell’anno eravamo noi e Napoli, però Treviso fu brava ad approfittare della stanchezza dovuta alla massacrante serie di semifinale.
Andando, infine, ai ricordi più recenti alla tua ultima stagione un pochino sottotono a Cantù, la motivazione principale può essere in un feeling mai veramente nato con il pubblico canturino?
No, invece mi sono trovato moto bene a Cantù, ma l’errore è stato mio perché ho sbagliato la preparazione durante il periodo d’inattività precedente all’ingaggio con Cantù. Ho sbagliato io dovevo allenarmi meglio, però era una situazione del tutto nuova per me trovarmi senza una squadra, ma adesso quella è acqua passata ora sono Torino, voglio fare bene e vincere in questa nuova realtà.
Un sentito grazie per la disponibilità e cordialità al Mancio nazionale da parte di tutta la redazione di Basketitaly.it con l’augurio di rivederlo al più presto in campo da capitano della nazionale italiana.
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