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Tra moglie e marito non mettere il dito: l’intreccio Brindisi-Bucchi-Avellino

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piero bucchi, brindisi

D’accordo, il titolo sarà pure a effetto e un po’ provocatorio, ma la “telenovela dell’estate” ha assunto ormai tutti i contorni di un vero e proprio besteller. La scena è questa: da una parte coach Piero Bucchi e l’Enel Brindisi, insieme da quattro stagioni e con un altro anno di vincolo contrattuale, dall’altra la Scandone Avellino, nelle vesti dell'”amante”.

Tra moglie e marito non mettere il dito si dice, ma in questo caso il terzo incomodo non ne ha voluto sapere. Il volto è quello di Gianandrea De Cesare, patron biancoverde, che per mesi ha scrutato e pensato alle mosse da escogitare, per poi cominciare con le avances e andare dritto al sodo nel momento propizio. La “liason” nasce da un mese a questa parte, quando il numero uno avellinese mette via da parte gli indugi e sfodera tutti i propri assi nella manica. Telefonate, approcci, proposte e frasi d’amore più o meno celate. La disponibilità di stare sulla corda per più di un mese è la dimostrazione del colpo di fulmine scoccato. L’incontro dell’altra sera tra De Cesare e Bucchi ha immortalato il feeling instauratosi. Tutto bello si, ma troppo romanticismo stroppia ed ecco presentarsi il “geloso” Nando Marino a interrompere sogni e desideri. “Piero Bucchi ha un contratto con noi e non si muove.” Secca, decisa e imperturbabile la risposta. E anche fisiologico visto il “tradimento mentale” ricevuto. Qualcuno assicura di averlo sentito intonare un ritornello del tipo: “Il triangolo no, non l’avevo considerato”. Ma saranno sicuramente i primi effetti di una torrida estate (mica tanto finora). A volte si racconta che pesa più il pensiero che il fatto compiuto, ma questo non è dato saperci. Quel che è palese è che il presidente brindisino non lascia intravedere alcuna apertura a un possibile divorzio. Il suo rapporto personale e professionale con il coach bolognese instauratosi in questi anni pare sia più forte di tutto e tutti. Il quadro è dunque piuttosto chiaro, o forse no. Come nei migliori thriller d’autore, il finale è da vivere tutto d’un fiato e aperto a ogni epilogo. In tutto questo ci sono due tifoserie che rimangono alla finestra, anzi in prima fila con i pop corn accanto pronti ad essere divorati. L’abbiamo definita telenovela, bestseller, thriller e come si può dedurre le idee sono chiare e confuse allo stesso tempo. Non siamo i soli. Ora viene il bello.