La sensazione di creare qualcosa di nuovo. La storia di Budy Hield
“Buddy, Cosa diavolo vai facendo con quella cassa del latte. E’ vuota, non vedi?”
“Questo sarà il mio canestro”.
Mentre lo dice Buddy sorride, sorride sempre, la cassa l’ha rubata alla nonna e la userà finchè non si rompe. Poi ne ruberà un’altra, sempre alla povera nonna.
Quello che gli ha fatto la domanda è uno degli spacciatori (tanti) nella sua cittadina. Non lo contraddice: nessuno osa farlo, nemmeno gli spacciatori, perchè Buddy è il figlio di una delle donne più rispettate della città. La madre di Buddy aveva capito l’antifona: anche se il cibo era poco in casa non si faceva scrupoli a offrire un pasto a chi bussasse alla sua porta. In cambio riceveva la riconoscenza di quelle persone che si sarebbero sempre comportati bene con i suoi sei figli.
Eight Mile Road è il nome della strada malfamata di Detroit che dà il nome a un famoso film, in gran parte autobiografico, con il rapper Eminem. Eight Mile Rock è una dei tanti piccoli centri abitati delle Bahamas. Nonostante le condizioni climatiche una strada di Eight Mile Rock assomiglia più alla Eight Mile Road di Detroit che al corridoio di uno dei resort a cinque stelle costruito vicino.
Buddy continuò a costruirsi canestri di fortuna fino ai dodici anni. In un posto così avere un campetto da basket regolamentare non è esattamente la priorità, anche se poi a basket giocano un pò tutti con mezzi di fortuna. Il basket piace ma la NBA è qualcosa di lontanissimo. Mentre i coetanei cercano di imitare Kobe o Duncan. Buddy copia..Miko. Miko è uno dei tanti spacciatori cui si è accennato prima e non abbiamo certezza sulle sue reali qualità come giocatore. Di lui sappiamo solo quello che ci può raccontare Buddy e, nonostante facesse sfoggio di completi da fare invidia ai professionisti sul campo, probabilmente non aveva neanche idea di chi fossero Kobe o Tim, anche perchè era in altre (losche) faccende affaccendato.
Buddy è un ragazzo con la testa sulle spalle. Ha visto i sacrifici di sua madre e non gli importa se deve vestire quello che gli altri fratelli non mettono. Non gli importa se per fare un bagno caldo deve svegliarsi prima degli altri perchè l’acqua calda non basta per tutti. L’unico vizio che ha è la cucina di sua madre che non sarà abbondante ma è abbastanza per sfamare tutti i pargoli. Quando il piccolo Buddy cresce a curry stufato, il nome della pietanza non è ancora associabile all’alieno da Golden State. Anche oggi quasi sicuramente quella zona delle Bahamas è l’unica a non avere idea di chi sia quel tipo con il nome di una pietanza tipica, poco importa se sia il migliore a giocare a quello sport che tanto piace a loro.
Il “Coarch” è il piatto preferito di Buddy e il più famoso delle Bahamas. E’l’interno di una grandissima conchiglia e viene servito fritto, mangiato crudo o tagliuzzato nelle insalate. E’ come Buddy quando gioca a basket: in qualunque situazione è buono e non ti stanca mai. Non ha un sapore forte il coarch, non si prende tutta la scena sulla tavola, eppure basterebbe solo lui a saziarti. Anche Buddy, abituato a condividere, è così sul campo: può lasciare la scena agli altri se deve, camminare per il campo quasi in punta di piedi come quando era piccolo per non svegliare i fratelli, ma se serve potrà da solo rispondere a ogni necessità.
Il 18 marzo del 2016 contro i Cal’s State Backesfield da solo si prese sulle spalle Oklahoma con 16 punti su 27 segnati negli ultimi 13 minuti, sempre sorridendo. Il coach degli avversari,Rod Barnes, lo ha eletto a suo giocatore dell’anno e non è l’unico a pensarlo. Poteva essere già in NBA ma sua madre lo ha convinto a rimanere a Oklahoma un altro anno. D’altronde come non fidarsi del consiglio di una madre senza cui probabilmente oggi sarebbe uno dei tanti Miko a Eight Mile Rock.
Miko non saprà mai che il ragazzino di dieci anni che lo guardava ammirato ora mette venticinque punti di media a partita. Miko è stato sparato ed è morto troppo presto come succede a tanti che fanno la sua vita. Quando è successo Buddy Hield aveva già lasciato da anni le Bahamas. Sua madre lo aveva convinto a partire per una prep school in Kansas. Quando gli hanno detto di Miko stava vdeendo una partita dei playoff Nba in camera di un amico che giocava con lui a Oklahoma. Non si vedevano da anni.
Da un pò di anni a Eight Mile Rock un’ anima buona ha costruito un campo da basket regolamentare. Tutti vogliono essere Buddy, l’idolo cittadino, che grazie ai progressi della tecnologia in qualche modo può essere seguito anche dai suoi concittadini. Aspettano tutti che ritorni. Anche se non deve più costruirsi i canestri a Buddy piace ancora la sensazione di creare qualcosa dal nulla quando gioca. Non sappiamo fino a dove potrà arrivare Buddy Hield sicuramente però oggi i bambini di Eight Mile Rock possono contare su un esempio più edificante di uno spacciatore ucciso da un colpo di pistola.
Photo By: Max Goldberg