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Juan Carlos Navarro: l’addio di una leggenda

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Juan Carlos Navarro
Juan Carlos Navarro – ACB Photo

Juan Carlos Navarro si ritira. La “Bomba”, che ha scritto 20 anni di storia della pallacanestro del FC Barcelona e della nazionale spagnola, non calpesterà più il parquet come giocatore. La guardia di 38 anni, infatti, è passato a formare parte del tessuto direttivo dello stesso club blaugrana, così come annunciato dalla propria società in giornata.

Vent’anni con la stessa maglietta, interrotti solo dalla stagione in NBA con i Memphis Grizzlies nel 2007-08, nella pallacanestro contemporanea lasciano il segno. Se ne va una delle ultime “bandiere” di questo sport, un giocatore che è entrato nella leggenda non solo in terra iberica, ma anche in tutta Europa.

Nato a San Feliu de Llobregat, grosso paese dell’hinterland di Barcellona, il 13 giugno 1980, Juan Carlos Navarro entrava a far parte del FC Barcelona all’età di 12 anni, disputando tutta la trafila delle giovanili con la maglietta blaugrana addosso. Nel 1997, quindi a solo 17 anni, la guardia debuttava in ACB, facendo risuonare quello che era già il suo soprannome fino dalle categorie inferiori: “la Bomba”. Le sue famose triple, tirate anche da lontanissimo o in condizioni precarie di equilibrio, sempre tendenzialmente in momenti importanti del gioco, hanno fatto il giro del mondo.

I suoi numeri e i suoi record in 20 anni con la maglietta del Barça parlano da soli: 8 campionati, 7 Coppe del Re, 5 Supercoppe, 2 titoli di Eurolega (2003 e 2010) e una coppa Korac. A livello individuale, la Bomba ha vinto l’MVP della Liga ACB nel 2006 e quello dell’Eurolega nel 2009, essendo eletto per 3 volte come MVP delle finali del campionato spagnolo e inserito per ben 5 volte nel miglior quintetto dell’Eurolega.

Per non parlare di quanto conquistato da Juan Carlos Navarro vestendo la maglietta della nazionale spagnola: 3 medaglie olimpiche (argento a Pechino 2008 e Londra 2012 e bronzo a Rio de Janeiro 2016), un mondiale nel 2006, 2 Eurobasket vinti nel 2009 e 2011, ai quali vanno aggiunti i due argenti continentali nel 2003 e 2007 e i  due bronzi del 2001 e 2017. La guardia catalana, assieme ad altri suoi compagni che hanno definito una “generazione d’oro”, ha vinto anche un mondiale Junior nel 1999 (battendo in finale gli Stati Uniti) e un Eurobasket Junior nel 1998. In occasione del titolo Europeo del 2011, la Bomba era stato eletto MVP del torneo.

Tra campionato e Playoffs, Juan Carlos Navarro ha messo a segno in tutto 8318 punti in vent’anni, realizzando 1179 triple. Anche in Eurolega i numeri del catalano sono leggendari: con 4.152 punti e 623 triple messe a segno.

E l’NBA? La stagione trascorsa da Juan Carlos Navarro con la maglietta dei Memphis Grizzlies assieme al suo amico e conterraneo Pau Gasol nel 2007-08 non era stata affatto male. La guardia aveva disputato tutte le 82 partite, scendendo in campo per 30 volte come titolare, realizzando 136 triple ed essendo eletto nel secondo miglior quintetto dei rookie della stagione. Poi il giocatore era tornato al Barça, convertendosi nel giocatore miglior pagato nell’ACB, dopo essere stato uno dei meno pagati di tutta l’NBA. Ma il suo ritorno in Catalogna non va ricercato solo nelle motivazioni economiche, ma anche e soprattutto in quelle affettive e famigliari, come spesso dichiarato dallo stesso. Una decisione personale da rispettare, dopo aver comunque dimostrato di essere all’altezza del miglior campionato del mondo.

Il Barça ha già fatto sapere che ritirerà la maglietta numero 11 della “Bomba”, che così ondeggerà sul tetto del Palau Blaugrana assieme al 4 di Andrés Jimenez, il 7 di Nacho Solozábal, il 12 di Roberto Dueñas e il 15 di Epi. Ovviamente non sono mancati messaggi d’affetto da parte di tutti i suoi compagni di tante avventure sia con la maglietta del Barça che con quella della nazionale.

Juan Carlos Navarro ha scritto una pagina importante della pallacanestro europea, il suo ritiro segna un punto d’inflessione soprattutto nel FC Barcelona, che viene da due pessime stagioni e dovrà cercare di rialzare la china senza poter più contare sul proprio capitano.