Italiani in NBA: Chi saranno i prossimi?
Con l’Italbasket che torna a farsi rispettare in giro per l’Europa e in attesa di prendere parte agli Europei del prossimo settembre, parte anche la caccia a quali saranno i nostri prossimi rappresentanti in NBA. Mentre Andrea Bargnani è in rotta con Toronto, e alle prese con una delle peggiori stagioni da quando è nel campionato americano, ci sono Marco Belinelli e (soprattutto) Danilo Gallinari che si stanno divertendo un bel po’ con le casacche di Chicago e Denver. In particolare, l’ex Olimpia Milano sta
incantando e facendo innamorare i suoi tifosi con una grinta pazzesca e numeri d’alta scuola che gli permettono di mettere a referto ben 16,4 punti di media a gara. Tornando in tema, chi sarà a seguire le orme dei nostri attuali tre rappresentanti?
Se tra gli italiani oggi c’è uno che ha i numeri per fare un passo del genere, quello è sicuramente Gigi Datome. Numeri alla mano, il nuovo capitano della Virtus Roma, è il miglior italiano del campionato ed uno dei migliori giocatori in assoluto dell’attuale Serie A. In serie A ininterrottamente dalla stagione 2003, questa sembra essere la definitiva stagione della conferma essendo il leader indiscusso di una squadra che, da autentica sorpresa del campionato, occupa il terzo posto in campionato ed è reduce da una grandissima vittoria sul campo dei campioni d’Italia di Siena. 17,1 punti di media che ne fanno il terzo miglior realizzatore del campionato, dietro Gibson e Taylor, ed una valutazione di 20,4, che lo posiziona al quarto posto in assoluto con Dunston e i fratelli Diener sul podio. Affidabile come pochi al tiro, è anche il miglior tiratore di liberi del campionato con una percentuale di 96,1 – proprio ieri ha sbagliato il primo libero in trasferta dopo 15 mesi -, Datome ha dimostrato le proprie immense qualità anche al di fuori del campionato Italiano, ben figurando in Eurolega (nell’ultima apparizione, risalente alla stagione 2010-11, totalizzò 9,5 punti di media e 5,7 rimbalzi) e in Nazionale. Proprio in Nazionale Gigi è stato uno dei protagonisti dello straordinario percorso di qualificazione agli Europei, culminato dagli azzurri con 8 vittorie e 0 sconfitte, con 11,12 punti di media e rendendosi MVP e Match Winner nelle partite contro la Bielorussia (25) e Turchia (23).
Datome non ha certo nascosto le sue intenzioni di voler vincere qualcosa manifestando anche l’intenzione di accettare un’eventuale offerta di un grande club in Europa o, addirittura, dei Boston Celtics che sono notoriamente suoi grandissimi estimatori. Molto del suo futuro, in NBA o in una grande d’Europa, dipenderà ovviamente anche dall’esito finale della stagione con l’Acea Roma e soprattutto con la Nazionale durante i prossimi Europei.
Chi è, invece, destinato ad approdare quasi certamente nel campionato delle stelle, anche e non subito, è AlessandroGentile. Giocatore dal talento pazzesco e dalle incredibile doti fisiche, a 20anni – compiuti lo scorso 12 Novembre – è già alla quinta stagione in Serie A e alla seconda consecutiva con l’EA7 Milano. Seconda stagione con l’Olimpia che, fino ad ora, ha attanagliato il giovane Alessandro con infortuni e problemi fisici vari che ne hanno impedito la definitiva esplosione. Esplosione che, tuttavia, appare comunque imminente per il giovane casertano reduce da due pazzesche prestazioni da 22 e 23 punti che hanno permesso alla sua Milano di trionfare su Siena e in trasferta a Venezia. Ha molto da maturare nella gestione del suo talento, nella rapidità dei movimenti ed in una migliore scelta dei suoi tiri piazzati ma, nonostante ciò, non si nascondo i paragoni con il Danilo Gallinari che lasciò Milano nella stagione 2007/08, con 17,6 punti, se non altro per convivere con il “peso” di essere entrambi figli d’arte di due signori della pallacanestro italiana come Vittorio Gallinari e Nando Gentile. Al giovane Alessandro manca ancora quel qualcosina per affermarsi in tutto e per tutto soprattutto a livello internazionale dove, nonostante una buona presenza, risulta ancora troppo discontinuo a causa, probabilmente, della sua eccessiva gioventù. Coach Sergio Scariolo e l’intera Milano ha puntato forte su di lui, adesso spetta a Gentilino ripagare le aspettative e conquistare il suo sogno. Intanto, l’escape NBA per Alessandro è previsto in contratto a partire da questa stagione.
Discorso a parte merita, invece, Daniel Hackett. Come Datome, anche Hackett è un classe ’87 e , a differenza di tutti i suoi colleghi, è l’unico ad essere cresciuto cestisticamente nella in NCAA. Tre stagioni con i Trojans hanno permesso a Daniel di affermarsi e di maturare tantissimo ma non al punto di essere scelto al Draft NBA 2009. Senza scoraggiarsi Hackett ha iniziato la sua carriera da professionista in Italia dove di stagione in stagione è cresciuto fino a diventare il giocatore che è oggi. Due stagioni da grande protagonista con la maglia di Pesaro e poi la scommessa di trasferirsi al rifondato MontePaschi Siena di coach Banchi accettando di partire dalla panchina alle spalle di grandissimo giocatore come Bobby Brown. Scommessa già vinta e stra-vinta dal giocatore italiano che, nonostante un minutaggio ridotto ed un contributo di punti di “solo” 8,6 (ai quali aggiunge 2,9 assist), è risultato più volte determinante per le vittorie della sua squadra con la prepotenza ed il carattere di caricarsi il peso di tutta la squadra laurendosi come “uomo dell’ultimo quarto”. MVP della Coppa Italia, conquistata dalla sua squadra, è in crescita anche in Eurolega riuscendo a portare i suoi 5,7 punti in Regular Season a 9,6 nelle Top16 con high di 16 e 14 punti contro Caja Laboral e Barcellona. Unico vero problema di Hackett riguarda il suo ruolo esattamente a metà tra un playmaker ed una guardia. Non dotato di tutte le qualità di un vero playmaker né di un tiro irresistibile dalla media/lunga distanza, potrebbe riscontrare qualche difficoltà di troppo nell’adattamento alla fisicità ed agli standard NBA. Il campionato americano resta un sogno per Daniel che più volte ha dichiarato “non essere bravo abbastanza” e di viverla come un sogno da rincorrere e per questo migliorare di partita in partita.
Altri due nomi da tenere assolutamente sotto attenta osservazioni sono quelli di Achille Polonara e di Nicolò Mellì. Il primo, nato nel novembre del 91, è insieme ad Alessandro Gentile uno dei migliori talenti del basket nostrano sui quali puntare assolutamente. Talentuoso e dotato di grandissima personalità è approdato in estate alla Cimberio Varese con la quale sta contribuendo ad una stagione incredibile di vertice assoluto con 10,5 punti (con un high di 22 contro Caserta) e 5,3 rimbalzi nei 23′ concessigli da coach Vitucci. Anche per lui, proprio come Gentile, non mancano le sirene NBA ma al giovanissimo Achille serve ancora qualcosa per considerarsi grande. Che sia proprio Varese e quel sogno chiamato “scudetto” ad aprirgli le porte del paradiso?
Per quanto riguarda Melli bisogna riprendere il discorso di Hackett per quanto riguarda la definizione del ruolo. Un po’ troppo piccolo e non pronto fisicamente per affrontare la NBA da “4” ha, invece, tutte le carte in regola per fare benissimo se riesce ad adattare le sue caratteristiche da esterno. Dotato di un buonissimo tiro dalla media/lunga distanza e caparbio in difesa come pochi, Melli ha bisogno di mettersi maggiormente in mostra per affermarsi pienamente.
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