fbpx
Home Editoriali Il punto sulla A: Quanto sale in testa e in coda dopo il quinto turno

Il punto sulla A: Quanto sale in testa e in coda dopo il quinto turno

0

La quinta giornata del massimo campionato di basket ci consegna una testa della classifica molto interessante nel segno della tradizione degli uomini anni, ma anche all’insegna delle novità. Partiamo dalla grande e piacevole novità nel vedere tra le quattro al comando della classifica la squadra geograficamente più al sud del torneo quale è l’Enel Brindisi. La squadra di coach Bucchi al terzo successo consecutivo ha dovuto faticare e non poco per venire a capo della solita agguerrita e scorbutica Reggio Emilia, ma ha dimostrato come sia un gruppo solido capace di superare le difficoltà dettate da un match nel quale ha dovuto a tratti inseguire gli avversari nel punteggio. La squadra reggiana, invece, continua a non trovare il primo successo stagionale in trasferta, dove le sconfitte finora sono tre, ma continua a dare la sensazione di essere una brutta gatta da pelare per chiunque. Il solco della tradizione continua a consegnarci in testa al campionato la Mens Sana Siena , la quale cambieranno gli interpreti con doti tecniche, curriculum ed esperienze personali in ribasso alle precedenti gestioni, farà una fatica tremenda in Eurolega dove ha sempre perso, ma la trovi sempre lassù attaccata saldamente al suo trono di regina del basket italiano. L’ultima vittima senese è stata una dimessa Reyer Venezia, che nonostante sulla carta abbia un potenziale offensivo da big del campionato nella trasferta toscana ha fatturato solamente 54 punti. Lagunari, ultimi in classifica in condominio a quattro con una sola vittoria finora, tutto ciò potrebbe far pensare a qualche decisione drastica dal punto di vista tecnico da parte della società nel breve o medio periodo. Negli ultimi anni (nelle ultime quattro stagioni una finale scudetto e due semifinali) siamo soliti vedere nei quartieri alti della classifica la Pallacanestro Cantù. Primato canturino, frutto dell’ottimo lavoro del figliol prodigo Sacripanti, e di una campagna acquisti estiva molto oculata nella quale ogni tassello è stato messo al posto giusto da buon chimico di laboratorio. I brianzoli, trascinati da un Ragland versione scorsi play-off, hanno superato una caparbia Avellino, alla seconda sconfitta in sette giorni in terra lombarda dopo Varese, e per la quale vanno fatti discorsi un pochino agli antipodi di Cantù. Infatti il team avellinese ha un roster di grande livello, ma nel quale occorre ancora tanto lavoro per coach Vitucci per trovare la giusta chimica tra gli interpreti a disposizione. Chiude il quartetto di testa la Virtus Bologna, che ha superato in una Unipol Arena esaurita in ogni ordine di posto nel match clou di giornata l’Olimpia Milano. La squadra bolognese dal punto di vista tecnico e come impatto economico non è quella che ha dominato il basket italiano e fatto tremare l’Europa a spicchi tra gli anni 90 ed inizio del millennio, ma a rivederla in testa alla classifica crea sicuramente qualche emozione positiva ai più nostalgici nel segno di un giovane gruppo rinnovato che può avere ancora ampi margini di miglioramento. Chi può e deve continuare a migliorare per raggiungere i propri obiettivi è sicuramente Milano, la quale come primo fondamentale aspetto dovrà migliorare in continuità di rendimento e tenere alta la spia della concentrazione nonostante i tanti impegni europei ravvicinati. Adesso i meneghini sono quinti in compagnia di Sassari che ha battuto nello scontro diretto un’altra pari classifica quale Varese e Roma. Nel match del PalaSerradimigni la Dinamo era in cerca di riscatto dopo la sconfitta di Cremona e quella clamorosa in Eurocup contro il Cedevita, e come un branco di lupi famelici i sardi con il capo branco Caleb Green (clamorosa la sua prova) hanno divorato la mal capitata Varese. Per gli uomini di Frates, invece, non rimane che riflettere dopo il doppio trentello consecutivo subito in quattro giorni in viaggio tra Valencia e Sassari. Torna al successo anche Roma, dopo la debacle interna contro Cantù e la sconfitta sfortunata di Saragozza, sul mai facile campo di Caserta, sul quale i romani si sono complicati ancora una volta la vita nel finale di gara quando sembravano avere abbondantemente in pugno la vittoria ad inizio ultimo quarto. Bella la reazione dei casertani, che però al terzo ko consecutivo dopo il promettente esordio di torneo devono guardarsi alle proprie spalle, dove molto si è mosso nell’ultimo turno per via degli scontri diretti tra Montegranaro-Pesaro e Pistoia-Cremona. Partiamo dal derby marchigiano nel quale i padroni di casa della Sutor con una pirotecnica zampata nel finale hanno beffato di rimonta i cugini pesaresi, che rimangono fermi a quota due in classifica scalvati dai rivali corregionali. Altra squadra che raggiunge quota due in classifica, e può festeggiare il primo successo in campionato è la neopromossa Pistoia vincitrice tra le mura amiche della Vanoli Cremona. L’esortazione tramite missiva alla vigilia dell’incontro del presidente Maltinti all’ambiente di rimanere compatto, dopo le preventivate difficoltà al debutto del ballo con la massima serie, ha dato i suoi frutti; mentre nell’altra metà campo gli uomini di Gresta avrebbero avuto la possibilità con una vittoria di scacciare lontano l’ultima posizione in classifica e continuare a mantenere nel baratro delle zero vittorie la diretta concorrente Pistoia.

Classifica dopo sette turni

Montepaschi Siena, Pallacanestro Cantù, Enel Brindisi e Granarolo Bologna 8

Banco Sardegna Sassari, EA7 Emporio Milano, Acea Roma e Cimberio Varese 6

Sutor Montegranaro, Grissin Bon Reggio Emilia, Sidigas Avellino e Pasta Reggia Caserta 4

Giorgio Tesi Group Pistoia , Umana Venezia, Victoria Libertas Pesaro e Vanoli Cremona 2