Il punto sulla A: Milano-Cantù spettacolo, R.Emilia scatto play-off, Montegranaro che cuore
I riflettori nell’ultimo turno di campionato erano tutti puntati sul posticipo di Domenica sera tra la capolista Olimpia Milano e l’Acqua Vitasnella Cantù per un derby, che alla fine ha visto la vittoria dei favoriti milanesi, ma che sicuramente non si è fatto mancare nulla in termini di emozioni e spettacolo. Merito dell’EA7 Milano, la quale ha sempre condotto la gara sfruttando la sua maggiore fisicità nel settore degli esterni, ma merito anche per i cugini canturini, i quali trascinati da un Joe Ragland immenso non hanno mai mollato facendo in modo che la gara potesse essere giudicata la migliore per contenuti tecnici e pathos tra quelle viste finora in regular season, ed antipasto gustoso per gli appassionati in vista dei play-off. Non è però tutta luce quella che brilla al sole per entrambe: Milano nel giorno del suo quindicesimo successo consecutivo s’interroga, a primo posto ormai praticamente acquisito, quanto il disgraziato infortunio del capitano Ale Gentile possa minarla dal punto di vista tecnico e caratteriale nei prossimi quarti di Eurolega contro il Maccabi; mentre sulla sponda canturina, coach Sacripanti, coccolandosi il suo pupillo Stefano Gentile, s’interroga sulla prestazione di un Jenkins, sembrato troppo poco a suo agio nel contesto tecnico e fisico della contesa. Alle spalle di Milano, conquista il secondo posto solitario, sfruttando gli inciampi di Cantù e la Brindisi, l’inossidabile Montepaschi Siena, la quale ha battuto al PalaEstra la Dinamo Sassari nell’altro match copertina della ventiseiesima giornata. Detto di un incontro equilibratissimo, risoltosi solamente sulla sirena finale in favore degli uomini di Crespi, però va aggiunto per non far torti a nessuno che il risultato della gara non è stato ancora omologato per il ricorso della Dinamo per un presunto errore tecnico commesso dalla terna arbitrale nel secondo quarto, quindi in attesa degli organi giudicanti stiamo parlando (anche in questo caso non volendo far torto a nessuno) di una partita dal risultato finale virtuale e con conseguente classifica virtuale al momento. L’Enel Brindisi, invece, è inciampata inaspettatamente nell’anticipo di Sabato sera in quel di Montegranaro confermando di essere nell’ultimo mese, come confermato dallo stesso coach Bucchi in debito d’ossigeno per le tante energie profuse nella stupefacente cavalcata nei primi due-terzi di campionato. Adesso, però, va aperto un doveroso capitolo salvezza, nel quale va elogiata la professionalità dello staff tecnico e dei giocatori della Sutor, che nonostante la grave crisi economica e dirigenziale culminata cammin facendo con la cessione e l’addio di alcuni pezzi pregiati in roster, non hanno mai mollato un centimetro in partita ed in allenamento rendendosi protagonisti di inaspettati exploit come il successo sull’Enel. I due uomini da copertina di queste imprese Sutor possono individuati nel coach Carlo Recalcati ed in Daniele Cinciarini. L’allenatore lombardo, mettendosi alle spalle il suo illustre passato, ha messo a completa disposizione della società e dei suoi giocatori non solo la sua saggezza e conoscenza cestistica, ma cosa molto più difficile ai giorni nostri la sua persona in termini umani, mentre la guardia pesarese a suon di canestri si sta dimostrando forse il miglior italiano nel campionato, e sicuramente meritorio delle attenzioni del ct Pianigiani. A semplificare la corsa della Sutor verso la salvezza,poi ci hanno pensato i cugini della Vuelle Pesaro, sconfitti in casa dalla Vanoli Cremona, ed ora distanti quattro punti da Montegranaro. Cremona sorride per una salvezza oramai in cassaforte, mentre per i pesaresi rimane l’unico conforto di poter contare sul vantaggio nel doppio confronto diretto con la Sutor, ma la sconfitta interna contro la Vanoli, dopo quella contro Varese sempre all’Adriatic Arena tre settimane fa, ha il triste presagio di ultimo treno perso. Chiuso il capitolo salvezza, si apre l’affascinate e quanto mai equilibratissimo capitolo play-off, nel quale ha fatto un fondamentale passo in vanti Reggio Emilia con la netta vittoria interna sull’incerottata Acea Roma. I reggiani, autori di un eccellente prova di squadra nella quale tutti hanno dato il proprio contributo per superare i romani nella rivincita dell’ultimo quarto play-off, hanno ora due punti di vantaggio sulla Pasta Reggia Caserta sempre sola all’ottavo posto, ma con ben cinque squadre ad inseguirla alle sue spalle con due punti di distacco. I casertani hanno sciupato un vero e proprio match ball play-off nella trasferta di Varese,ed allo stesso tempo hanno rilanciato nella corsa all’ottava piazza gli stessi varesini, trascinati da un Banks sempre a suo agio dal suo ritorno a Masnago nei panni di leader, quella leader-ship in campo l’anno passato appartenuta nel team varesino a Mike Green. A far compagnia alla squadra varesina troviamo la Sidigas Avellino, la Granarolo Bologna, l’Umana Venezia e la Giorgio Tesi Group Pistoia, le quali hanno visto incrociarsi i proprio destini nell’ultimo turno. Avellino e Venezia, infatti sono state entrambe sconfitte in casa e raggiunte in classifica rispettivamente da Bologna e Pistoia. Avellino, priva di Lakovic e con Spinelli a mezzo servizio, appare oramai fuori dai giochi play-off in considerazione del fatto che la sconfitta contro la Virtus è la sesta nelle ultime sette gare; mentre le V-nere alla terza vittoria di fila sembrano avere il vento in poppa con l’aggiunta di Willie Warren in regia, elemento introno al quale la dirigenza bolognese dovrebbe prendere in seria considerazione l’ipotesi di costruire il prossimo progetto tecnico. Molto sorprende, invece, è stata la sconfitta al Taliercio dell’Umana Venezia, nelle cui fila Sasha Vujcic finora non è riuscito ancora a fare la differenza ma sarebbe stato difficile pensare al contrario nonostante il valore e la classe dello sloveno, beffata nel finale da una Pistoia, che ha avuto il suo assoluto protagonista in Brad Wanamaker, miglior atleta nel turno per punti e valutazione a referto (28+31).