Draft Prospects: Karl-Anthony Towns, la scalata alla numero 1 nel segno di Calipari
Torna Draft Prospects, la rubrica di BasketItaly.it che vi catapulterà nel mondo del Draft NBA, facendovi conoscere i segreti dei migliori prospetti che si dichiareranno quest’anno. Questa settimana la nostra lente di ingrandimento si poserà su uno dei due contendenti per la prima scelta assoluta: Karl-Anthony Towns.
CHI E’. Towns proviene dal New Jersey, dove nasce, a Piscataway, il 15
Novembre 1995. Il primo a trasmettergli la passione per la pallacanestro è il padre Karl Sr., ex giocatore a Monmouth University e allenatore a Piscataway Technical High School, dove portava il figlio ad allenarsi con i liceali fin dall’età della quinta elementare. La high school scelta dall’ormai ex lungo di Kentucky è invece la St. Joseph’s High School di Metuchen, una scuola dalla forte impronta cattolica, dove Karl, attraverso lo stretto legame stretto con il suo insegnante Tony Cunningham, sviluppa una profonda fede nella quale si rifugia nei pochi momenti liberi dallo studio e dal lavoro sul parquet.
E’ infatti sul campo che Towns comincia ad incantare, guidando nel 2012 St. Jo’s al primo di tre titoli di stato consecutivi; a notarlo tra gli altri è John Calipari, coach di Kentucky e selezionatore della nazionale della Repubblica Dominicana, che sfruttando le origini dominicane della madre lo convoca per il torneo di qualificazione alle Olimpiadi di Londra.
Il legame che si crea tra i due lascia il segno nel giovane Karl, che decide di diplomarsi un anno prima del previsto per unirsi agli Wildcats: nei successivi due anni, come detto, bissa la conquista del titolo di stato, guidando la sua high school ad un record di 32-0 nel suo anno da senior, facendo registrare 21 punti, 14 rimbalzi e 6 stoppate di media con due quadruple-doppie, numeri che gli valgono il titolo di Gatorade Player of The Year.
Come stabilito sceglie Kentucky per il suo percorso universitario, non prima di avere però verificato di persona la bontà del programma di studi in kinesiologia che intende seguire; la sua preferenza per il campus di Lexington infatti lo porta a rifiutare le offerte di altri prestigiosi college, quali Duke, Florida e Kansas, tutte più che mai determinate ad accaparrarsi le prestazioni di un Five-Star Prospect nelle analisi di Espn e Rivals.
Il suo anno sotto Calipari non delude le aspettative: nonostante la presenza di altre grandi promesse e la spietata concorrenza dei vari Cauley-Stein, Lyles e Johnson per i ruoli di 4 e 5, Towns diviene la stella della squadra. Le cifre raccontano di un’annata da 10.5 punti, 6.7 rimbazli e 2.2 stoppate con il 58% dal campo e l’81% ai liberi, ma devono essere viste in funzione del “platoon system” che gli ha consentito solo 21 minuti di media in campo.
Sebbene l’imbattibilità degli Wildcats sia caduta proprio sul più bello, anche le sue prestazioni al torneo non hanno lasciato a desiderare, come dimostra il grande contributo nella rimonta contro Notre Dame, condito dal canestro del pareggio.
PROFILO TECNICO. Karl Towns è un centro di 2 metri e 11 per 113 kilogrammi, stando alle misurazioni del Nike Big Man Skills Academy, un giocatore estremamente tecnico, tanto da ricordare nell’idea di molti grandi del passato come
Ralph Sampson e un attaccante completo. La sua taglia fisica ne fa un fattore in post basso, dove il suo gioco è cresciuto molto in termini di continuità ed efficacia nell’anno a Kentucky; qui ha inoltre lavorato molto per aggiungere al suo repertorio di movimenti un gancio mortifero.
Quello che tuttavia rende Towns un unicum agli occhi di tutti gli osservatori è la stupefacente capacità di giocare anche lontano dal canestro: segna con regolarità dalla media distanza ed il suo tiro è temibile anche da distanze maggiori; Calipari, come detto, lo ha spinto a giocare molto più dentro al pitturato, ma alla high school era il leader della sua squadra in termini di triple tentate ed ha concluso l’avventura con la rappresentativa dominicana U-17 con il 46% da 3.
Alle sue doti realizzative aggiunge una straordinaria visione di gioco e capacità di passare il pallone: ha un ottimo “feel for the game“ che gli permette di trovare sempre il compagno in posizione migliore e di ribaltare in maniera egregia il lato quando raddoppiato in post, grazie anche alle braccia lunghe. E‘ un rimbalzista di eccezionale livello, specialmente se si proiettano i suoi dati sull’intero arco della partita e sa farsi valere anche in termini di intimidazione, sia in aiuto che nell’uno contro uno. Vale la pena di citare anche la sua capacità di difendere sul perimetro e su giocatori più piccoli di lui, che permettono a lui ed alla sua squadra di non subire praticamente mai in situazione di cambio difensivo.
Infine, in generale, si tratta di un giocatore di spiccata intelligenza ed etica del lavoro, che vanno ad aggiungersi e ad incrementare il suo potenziale di crescita, che appare enorme e lo rende forse appetibile più di chiunque altro in sede di scelta.
Una volta citati i (molti) punti di forza di Karl sulla carta, andiamo ad analizzare anche i (pochi) punti d’ombra: il suo lavoro sul gioco in post è ancora agli inizi e necessita di essere perfezionato, così come quello sugli aiuti difensivi, nonostante il buon timing per la stoppata. Inoltre non è particolarmente esplosivo ed appare certe volte un po’macchinoso nei movimenti, a causa anche di piedi enormi (porta il 56) e non velocissimi, che lo penalizzano anche in termini di equilibrio: in generale, come si evince, per essere al top deve lavorare sulla parte inferiore del suo corpo.
MOCK DRAFT BASKETITALY.IT. Per quello che riguarda le possibilità di Towns in sede di draft non c’è granché da dire: il giocatore è chiacchieratissimo e si giocherà la prima scelta assoluta con Jahill Okafor, che sembra avere scavalcato in quest’ultimo periodo. Towns può essere un fattore fin da subito anche nell’NBA, per doti fisiche e tecniche, ma anche per etica del lavoro, voglia di migliorarsi ed intelligenza: è scontato che qualsiasi squadra gli abbia messo gli occhi addosso e la sua futura destinazione tra i pro dipenderà esclusivamente dalla lotteria e dalla preferenza soggettiva dei singoli GM per lui, Okafor o (molto più difficilmente) un altro paio di elementi.
Nella prossima puntata di Draft Prospects focus sull’altro candidato alla prima scelta assoluta, il neo campione NCAA Jahill Okafor.