Do You Remember? | The White Magic
Nato a Zrenjanin, in Serbia, il 2 marzo 1973, Dejan Bodiroga è stato uno dei giocatori più talentuosi passati per il nostro campionato. Un giocatore senza particolare atletismo, che però compensava abbondantemente con tecnica ed intelligenza cestistica, tanto da guadagnarsi il paragone con Magic Johnson, e da qui “the white Magic”. Chi lo ha visto giocare non può dimenticare il suo repertorio di finte e controfinte per sbilanciare l’avversario. E che dire del classico arresto e tiro che utilizzava al posto di un semplice layup?
Non a caso era secondo cugino del Mozart del basket, Drazen Petrovic.
GLI INIZI
Kresimir Cosic, un grande ex giocatore jugoslavo e allora ds di Zara, in una gara giovanile ebbe modo di vedere il giovane Dejan, ne intuì subito il potenziale e lo convinse a seguirlo.
Nella stagione 1990-91 Bodiroga era già protagonista nella prima squadra di Zara, ma la guerra balcanica era alle porte. Per un serbo la permanenza in Croazia non era un’opzione.
Nel 1991, durante il Campionato del Mondo juniores di Edmonton, in Canada, riuscì ad attirare l’attenzione della stampa italiana. Incuriosì Bogdan Tanjevic, l’allora allenatore di Trieste, che approfittò di un amichevole pre-season per andare a osservarlo. All’epoca, nel campionato italiano si potevano tesserare solo 2 stranieri e generalmente erano americani che potevano fare la differenza e non diciottenni esordienti. Cosic però riuscì a convincere l’amico Tanjevic nell’azzardo, ma rimaneva il problema che il giovane serbo era ancora sotto contratto con Zara, che non voleva svincolarlo. Ha passato la sua prima stagione italiana ad allenarsi con la Stefanel Trieste senza poter giocare, ma intanto la società ne stava appurando il valore.
DEBUTTO CON TRIESTE
Era la stagione 1992-93 e “White Magic” era pronto al debutto: una guardia di 2,05 m con la capacità di giocare tutte e 5 le posizioni che si incastrava bene nella giovane squadra creata da Tanjevic, che contava anche su De Pol, Fucka, Pilutti e Cantarello. Il 28.02.93 in casa contro Reggio Calabria registra già il suo career-high di 51 punti, 11 rimbalzi e 63 di valutazione.
Nei due anni a Trieste lui e i suoi compagni fanno sognare grandi traguardi ai tifosi, arrivando anche in finale di Coppa Korac, persa contro il Paok. Poi l’addio di Stefanel alla città giuliana e l’approdo nella grande città di Milano insieme al nucleo principale della squadra. Nei due anni trascorsi nel capoluogo lombardo finalmente riesce ad ottenere i primi trofei: uno scudetto e una Coppa Italia. La Korac, però, rimane stregata, dopo aver perso le finali contro Alba Berlino e Efes.
GLI ANNI D’ORO NEI TOP CLUB EUROPEI
Nella stagione 1996/97 Tanjevic lascia Milano e Bodi Bond decide di seguire il suo coach nazionale Zeljko Obradovic e approda al Real Madrid, dove vince la sua prima Eurocoppa, a Nicosia contro Verona. Nell’estate del 1998 si trasferisce in terra greca, al Panathinaikos e l’anno seguente viene raggiunto da Obradovic. Inizia il suo periodo d’oro: 3 campionati e 2 Euroleghe.
Nel 2002 l’allora attuale allenatore della nazionale serba Pesic convince Dejan a ritornare nuovamente in Spagna, ma questa volta nelle fila blaugrana del Barcellona, dove continuerà a fare incetta di premi: un’altra Eurolega, 2 campionati spagnoli, 1 coppa del re e 1 supercoppa.
Oltre ai tanti titoli vinti con i vari club spagnoli e greci, sono numerosi anche i riconoscimenti individuali come MVP.
IL RITORNO IN ITALIA
A 32 decide di chiudere il cerchio e ritorna in Italia, ma alla Virtus Roma con Pesic. Qui trascorre gli ultimi 2 anni della sua carriera e si ritira nel 2007, ricevendo la lunga standing ovation riservata ai grandi campioni.
LA NAZIONALE
Bodi Bond, ha vinto molto con i club, ma le medaglie con la Nazionale sono state il fiore all’occhiello. La sua partecipazione risale all’annata 1991-92, ma a causa dell’embargo, la Jugoslavia è stata estromessa dalle competizioni ufficiali fino al 1995, quando esordisce all’Europeo di Atene e conquista l’oro. Nel 1996 sarà la volta dell’argento olimpico ad Atlanta, nel 1997 nuovamente un oro all’Europeo di Barcellona e un bronzo ai Giochi del Mediterraneo di Bari. Nel 1998 vince il suo primo oro mondiale ad Atene, bissato ad Indianapolis nel 2002 mentre nel 1999 all’europeo francese sarà solo bronzo, riscattato poi con l’oro in Turchia nel 2001.
ORA
Dopo il ritiro, assume alcuni incarichi istituzionali all’interno di Fiba Europe e della Federazione Serba, che abbandonerà nel 2014. Ora vive a Belgrado e si dedica al lavoro e alla sua famiglia e il basket lo segue come tifoso.