Danilo Gallinari ai Clippers: una sfida affascinante
Danilo Gallinari ha deciso. Dopo New Yorks Knicks e Denver Nuggets, continuerà la sua carriera nell’élite della pallacanestro mondiale tra le fila dei Los Angeles Clippers. L’azzurro firmerà un contratto per 65 milioni di dollari in tre stagioni (21,66 all’anno, per la precisione) con il franchise californiano e metterà così fine alla sua lunga tappa di sei stagioni e mezzo nella Mile High City.
Danilo Gallinari era diventato Free Agent dopo aver declinato la Player Option da 16,1 milioni che l’avrebbe unito alla compagine del Colorado fino all’estate 2018, ma l’azzurro, dopo le doverose rifessioni, aveva deciso di mettersi già sul mercato. A un giocatore con le sue caratteristiche non sarebbero di certo mancati i pretendenti, e infatti si è parlato di ben nove squadre interessate.
Danilo non ha scelto la via più facile, né la più scontata. Se avesse voluto solo monetizzare, allora il Gallo avrebbe firmato con i Sacramento Kings o con i Brooklyn Nets. I due franchise, considerati “le cenerentole” delle due Conference, hanno infatti offerto il massimo salariale a Otto Porter, un’altra ala con caratteristiche molto simili all’azzurro e con qualche anno di esperienza in meno. Gallinari avrebbe potuto intascare una cifra più vicina ai 30 milioni che ai 20 in queste realtà, ma non le aveva neanche prese in considerazione, perché lui voleva “vincere o lottare per farlo”.
Anche nel caso delle motivazioni sportive, Danilo Gallinari avrebbe avuto una via molto più scontata davanti a lui, ovvero attendere la firma di Gordon Hayward, e poi offrirsi alla squadra della East Conference che avesse “perso” la corsa all’ex Utah tra i Boston Celtics e i Miami Heat. Il Gallo era infatti il “Piano B” perfetto una volta perso Hayward, considerando inoltre la “fuga di talento” da Est a Ovest che si sta vivendo in questo mercato. Giocare nella East Conference con una squadra come Miami, in questo caso (visto che alla fine Hayward ha scelto Boston), sarebbe stata una garanzia di Playoffs praticamente sicuri, in una placida stagione, sfidando soprattutto le malridotte compagini della zona orientale degli Stati Uniti.
Danilo avrebbe anche potuto negoziare per firmare un nuovo contratto con i “suoi” Denver Nuggets: restare nella squadra dove ormai è un’istituzione, in una città che ha dichiarato più volte di adorare e in un ambiente amichevole, continuando ad aiutare le giovani perle dei Nuggets a crescere.
Ma non è stato così, non si è verificato nessuno di questi scenari: né un contratto massimo in squadre in piena fase di ricotruzione, né essere il secondo piatto di Gordon Hayward, né restare a Denver. Gallo ha sorpreso un po’ tutti dedicendo di accettare l’offerta dei Los Angeles Clippers, e di farlo prima che Hayward si decantasse tra Boston, Miami e Utah. I Clippers sono una sorta di “eterna incompita”: una squadra che sembra sempre a punto di fare il salto di qualità, disputa delle ottime regular-season, per poi cedere ai quarti dei Playoffs; inoltre il franchise californiano ha appena perso uno dei suoi punti di riferimento più importanti, con l’uscita di Chris Paul.
Si parlava di ricostruzione, quando il rinnovo per cinque stagioni della stella Blake Griffin ha cambiato i piani, e l’incorporazione di Danilo Gallinari parla chiaro: i Clippers vogliono continuare a lottare a tu per tu con i colossi della West Conference. Contrariamente a Celtics e Heat, immersi nella loro caccia a Hayward, i Clippers avevano individuato in Danilo Gallinari la loro prima opzione. Lo seguivano già da tempo; volevano proprio lui per formare, insieme con Blake Griffin e DeAndre Jordan, uno dei frontcourt più temibili della lega. Sembra sia stata proprio la presentazione messa in atto dal franchise angelino, nel quale all’azzurro venivano spiegate differenti situazioni di gioco nel quale si sarebbe trovato immerso nel caso di essere stato parte del roster, a far decantare il Gallo verso la sua decisione.
Una scelta anche d’orogoglio, quindi, firmando con chi ha dimostrato di volere proprio lui e solo lui, e non cercarlo solo come “seconda scelta” o “mentore” per un progetto di un futuro non si sa quanto lontano. Non sarà facile per Danilo cambiare dalla piccola Denver all’enorme Los Angeles e ritrovarsi in una squadra forte, ma fino ad ora non tanto da essere considerata una vera e propria contender e nella quale giocherà con compagni di livello AllStar, ma che comunque ha bisogno della miglior versione del Gallo per dare questo passo in più che si attende da tempo.
Un sfida non banale, quindi, e per questo estremamente affascinante, che seguiremo con curiosità e passione.