Cremona&Trento che vi succede?
Abbiamo lasciato Cremona e Trento alla fine del girone d’andata a festeggiare la loro prima storica qualificazione alla Coppa Italia e ora le ritroviamo con 4 sconfitte consecutive. Che cos’è successo in questo mese?
Tutte e due le squadre concludono un grande girone d’andata con una sconfitta (Cremona a Sassari e Trento a Bologna), ma nessuno si preoccupa, visto che entrambi i match possono essere considerati incidenti di percorso. La striscia negativa però inizia con quelle due partite, da lì arrivano altre tre sconfitte e il campanello d’allarme inizia a suonare. La risposta più semplice a questa crisi va cercata nel calendario, che ha messo di fronte alle due rivelazioni squadre più blasonate e più un forma. La Vanoli ha afforntato nell’ordine Sassari, Milano, Reggio e Pistoia, mentre Trento ha sfidato Bologna, Reggio Emilia, Milano e Cantù.
La Vanoli, tolta la sfida con l’Olimpia, ha giocato alla pari sia con Reggio che con Sassari e con Pistoia ha perso per una raffica di triple di Brown nel finale. Va ricordato inoltre che a Sassari non era presenta Luca Vitali, vero faro della squadra e che contro la Grissin Bon, se fosse stata la fischiata la trattenuta sempre su Vitali, forse staremmo parlando di altro. Alcuni problemi però sono emersi comunque, dato che anche in queste partite si sono visti i blackout improvvisi che hanno segnato alcune prestazioni della Vanoli. È capitato infatti anche in altre occasioni durante l’anno che la squadra smettesse di giocare (contro Pesaro) o che proprio non entrasse mai in partita (a Venezia e a Roma). Questo probabilmente è il dato che più deve preoccupare Cesare Pancotto per il proseguio della stagione. Anche la percentuale da 3 spesso condanna le speranze della Vanoli. Con Pistoia il 3/22 dall’arco ha segnato la partita, ma rientra nel dato generale del campionato, con Cremona che fatica dai 6.75 (32.2%). Anche in questo caso con picchi negativi intorno al 20% o peggio. L’infortunio di Cusin sarà un altro problema in vista della Coppa Italia, ma chissà che non faccia riflettere la società sulla bontà di allungare le rotazioni, sopratutto se la squadra dovesse continuare a lottare per un posto ai playoff.
Anche Trento sembra soffrire di mancate forze fresche, visto che la Dolomiti Energia è a corto di benzina per poter esprimere il gioco aggressivo voluto da coach Buscaglia. Le sconfitte dell’Aquila, però, sembrano più preoccupanti rispetto a quelle di Cremona, sia perché meno combattute dal punto di vista del risultato, sia perché le statistiche confermano un calo su entrambi i lati del campo: ci sono 6 punti in meno realizzati e 10 in più subiti di media. L’emblema di questa squadra sono Mitchell e Pascolo: il giocatore americano continua ad essere il primo esecutore dell’attacco di Trento, ma sia perché il difese hanno imparato a contrastarlo, sia perché non sembra più nella condizione ideale, è diventato meno incisivo nella realizzazione. Inoltre l’assenza di un cambio affidabile non fa che acuire questa situazione. D’altro canto anche Pascolo sta facendo fatica e dimostra di soffrire giocatori più alti e più grossi di lui. Il giocatore rimane una pedina fondamentale dello scacchiere di Buscaglia, ma deve trovare il modo di essere un fattore anche contro avversari più grossi, altrimenti rimarrà confinato in Serie A, senza avere la possibilità di dire la sua anche in Europa. A questo va aggiunto che i due play, per quanto ordinati e di buon livello per questa Serie A, non hanno nelle mani la giocata per indirizzare la partita. E una volta neutralizzato Mitchell, le soluzioni offensive per l’attacco dell’Aquila diventano complicate e ne sono un esempio gli ultimi 5′ contro Reggio e Milano. Se la società trovasse un modo per sostiuire Armwood e magari trovare un cambio più pronto di Flaccadori per gli esterni, allora i playoff diventerebbero più alla portata.
Concludendo, la crisi di Trento e Cremona non è ancora certificata, sia per le tante attenuanti (in primis il calendario) sia perché l’obiettivo di inizio stagione delle due squadre era salvarsi, ma è certo che in caso di una sconfitta contro Brindisi e con Capo d’Orlando più di qualche riflessione andrebbe fatta. Poi arriverà la Coppa Italia e sarà festa a prescindere per entrambe, ma il morale con cui arriveranno dipenderà molto da questo turno di campionato.