Tutti i motivi per cui vale la pena seguire il torneo Olimpico (anche se sappiamo già chi vince)
Quando eravamo bambini, o almeno lo era chi scrive, si guardava Dragon Ball anche se si sapeva che alla fine avrebbero vinto i buoni, anche se infinitamente meno carismatici dei cattivi. Nonostante l’esito scritto comunque seguivamo, forse interessati dall’universo di sottotrame e personaggi secondari. Quando arrivano le Olimpiadi bisogna rispolverare tale giovanilistico spirito e cercare qualche narrazione tangenziale in grado di interessarci anche perchè già conosciamo probabilmente l’esito finale della disputa. Quasi sicuramente l’oro andrà agli States nel torneo maschile e femminile. Cerchiamo quindi qualche motivo più o meno interessante
La Nigeria
Le sue speranze di passaggio del turno sono relative visto il girone in cui è capitata e probabilmente è destinata all’infame ruolo del vaso di coccio. Nonostante questa algida costatazione i Verdi sono una squadra divertente e equilibrata il giusto da non essere una squadra materasso. Noi italiani, persi i compatrioti per strada, già ci siamo lanciati nello sport nazionale in questi casi: trovare l’Italia in qualunque cosa e quindi adottiamo Shane Lawal e compagni a squadra simpatia. D’altronde hanno giocato praticamente tutti nel nostro campionato.
I telecronisti Rai
Sky, complice il fuso orario, ha passato la mano e le Olimpiadi sono in mano a mamma Rai. Siamo felici per Flavio Tranquillo, che forse potrà assaporare un qualcosa di simile a una vacanza o dedicarsi ad altri temi probabilmente più importanti (lodevole e rimarcabile una volta di più il suo impegno nella battaglia contro le mafie). Meno entusiasti siamo noi fruitori del basket che siamo probabilmente di fronte a un servizio meno completo. Possiamo però esorcizzare il tutto prendendo in giro errori e mancanze che, più sicuro dell’oro agli Usa, sicuramente qualche voce non tarderà a regalarci
L’Australia
I canguri ogni Olimpiade sono lì, anche aiutati, per così dire, dalla posizione geografica. Non solo però. La struttura sportiva degli australiani permette l’emergere di molti giocatori che, spesso, finiscono per crescere insieme e sviluppare conseguentemente un gioco e un feeling che va aldilà dei playbook. Magari studiare il modello australiano potrebbe farci avere una Nazionale che sia “la migliore di sempre” non solo sulla carta. Magari non succede ma io un tentativo lo farei, vedere a riguardo anche i cugini francesi
Facundo Campazzo
Seguiamo l’Argentina perchè vogliamo vedere la coda della genéracion dorada. Guardiamo l’Argentina perchè Manu Ginobili è un patrimonio anche in piccola parte del nostro basket, aunque(come direbbero da quelle parti) mai troppo riconosciuto. Guardiamo l’Argentina perchè dopo tre anni di rivedere Carlos Delfino avevamo perso le speranze e forse sarà l’ultima volta. Poi seguiamo Facu che, dopo aver portato per la prima volta ai playoff il suo Murcia, ritrova in panchina il suo mentore. Non arriverà mai ai livelli spaziali di certi compagni ma rinvigorisce il filone del piccoletto che sfida i giganti, filone che incontra sempre i suoi fan.
Elena Delle Donne
Il basket femminile è bello (giudizio soggettivo ma largamente condiviso in redazione). Il basket femminile è interessantissimo (giudizio insindacabile cui è meglio arrendersi). La star del torneo è la miglior giocatrice sulla piazza e ha un nome che tutti quanti riusciremo a pronunciare e ricordare ( un bonus non male). Giocatrice completa la statunitense è stata Mvp della WNBA nel 2015 a furor di popolo quasi quanto il suo omologo maschile. Qualche giorno fa di lei si è occupata Vogue ( è la prima volta che cito Vogue in un articolo e sognavo di farlo da tanto). Nell’articolo trova spazio il coming out più discreto della storia. Si dice semplicemente “lei e la sua fidanzata, Amanda Clifton, hanno appartamenti in giro. Quando sarà possibile non stupirsi dell’omosessualità di una persona e non doverla rimarcare sarà un mondo migliore, come ha ricordato a queste latitudini in merito l’ottimo Vismara e noi seguiamo questa linea di pensiero.
I tifosi
Questo motivo è populista e scontato ma sono le prime Olimpiadi in Sud America. Tanto colore e tanto sentimento sono garantiti e, dopo la freddina emotivamente Londra, il basket pretende un pubblico caldo.
Photo By WNBA.COM