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Coronavirus, come Il COVID-19 sta cambiando la nostra pallacanestro

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Da un paio di mesi è senza alcun dubbio l’argomento principe delle prime pagine dei quotidiani tutto il mondo, da qualche settimana lo troviamo anche sui giornali sportivi: stiamo parlando come avrete capito del COVID-19 o come meglio noto ai molti il Coronavirus.

Una piaga sanitaria a livello mondiale che ha ormai colpito moltissime persone in tutto il mondo, e ha influito in maniera negativa, oltre che nella vita di tutti giorni, anche sui vari campionati sportivi e sugli sportivi stessi.

Parlando di basket l’ultimo caso è ad esempio quello di Jason Clark, giocatore della Pallacanestro Varese, che ha risolto in maniera consensuale, il contratto che lo legava al club varesino per paura del contagio e per tornare a casa in America dalla moglie incinta.

Molti i coach che si sono espressi sull’argomento, Antimo Martino, allenatore della Pompea Fortitudo Bologna, sull’edizione odierna de Il Corriere di Bologna ha parlato di “situazione surreale” e del fatto che impossibile programmare quello che il lavoro in palestra: “andiamo tutti in palestra con addosso questa strana sensazione di incertezza, sospesi in attesa di notizie”.

Michele Carrea , coach di OriOra Pistoia, si è espresso così a La Nazione: “Tenere dei professionisti ad allenarsi senza sapere se la domenica scenderemo o meno in campo diventa una gestione complicata, in modo particolare quella degli stranieri che pur avendo un forte legame con il nostro paese non si sentono particolarmente tranquilli dalle notizie che leggono e da quelle che ricevano dal loro paese”.

Adrian Banks, stella della Happy Casa Brindisi, invece prederà precauzioni come si evince da un suo tweet: “se non sarò così amichevole in pubblico in questi giorni non prendetela sul personale. Voglio rimanere sano…sto cercando di limitare il contatto con le persone mentre sono qui in Italia…strette di mano, abbracci, baci…sono solo prudente”

Anche Jeremiah Wilson ala della Pallacanestro Cantù e della Nazionale Portoghese ha twittato: “sono confuso su come intendiamo controllare il coronavirus…i numeri continueranno a crescere indipendentemente da quello che facciamo…”

https://twitter.com/J_wil_win/status/1234462261609205760

Anche negli USA il problema inizia a farsi largo, e di poche ore fa un tweet di CJ McCollum, guardia NBA dei Portland dei Trail Blazers, nel quale esprime la sue preoccupazioni in merito: “il Coronavirus è ufficialmente arrivato in Oregon, più specificamente a Lake Oswego. Fate in modo di lavarvi le mani col sapone per almeno 20 secondi e copritevi la bocca quando tossite. Prendo ufficialmente una pausa dalla firma degli autografi fino a nuova comunicazione”.

Paura e sconforto, dovuti anche alla poca chiarezza sugli effetti del COVID-19, secondo alcuni medici è poco più di una semplice influenza per altri un’epidemia senza precedenti, i social fomentano uno stato di incertezza tale da rendere nulle le rassicurazioni date dalle autorità nulle e senza alcun fondamento.

Solo il tempo ci darà ulteriori chiarimenti, chiarimenti che ci riporteranno alla normalità e a poter vivere ciò che più amiamo, tutti insieme,  e in un palazzetto gremito e festante, perché questo è IL BASKET.