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Barça, más que un buen equipo. Perchè quest’anno in Catalogna almeno si divertiranno

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AbrinesIn un mondo parallelo, che per noi è anche più interessante, quelli che hanno fatto il triplete nella scorsa stagione vestono di bianco e nell’ultima stagione hanno giocato a riconfermare tutti (per scelta, non perché gli hanno bloccato il mercato..). In questo universo parallelo quelli di blaugrana vestiti si sono rifatti il look con sette nuovi elementi e devono tornare competitivi, ci sono buoni motivi per cui ci riescano.
Partiamo da chi è rimasto ovvero il simbolo Fernando Navarro: avere la sua esperienza e soprattutto il suo tiro cambia tutto. Il problema è al solito il fatto che con lui Crono è stato poco clemente e gli anni il suo fisico li ha sentiti ma farne a meno sarebbe un delitto. Discorso infortuni, nel caso specifico flascite plantare, che potrebbe frenare anche l’altra grande speranza rimasta: Alex Abrines. Se Abrines cresce ancora come ci si aspetta è lui la prossima stella.
L’apporto da subito non è invece richiesto a Aleksandar Vezenkov. La giovane ala non pare ancora pronta fisicamente del tutto e l’esperienza lo porta a lacune in difesa ma gli addetti ai lavori ne parlano benissimo tanto che tra un anno potrebbe già partire per gli Usa. La sensazione forte è che però un paio di annetti in Catalogna farebbero bene a lui e al Barça.
Pau Ribas è stato il nostro colpo di fulmine all’Europeo e potrà dare tanto a una squadra che può contare su un Perperoglu nel ruolo di comprimario d’esperienza. Auguri a chi dovrà dire ad Arroyo di restare in panchina ma l’ultimo Satoransky visto con la nazionale ceca sarebbe un delitto non sfruttarlo in quella che, probabilmente, sarà probabilmente l’ultimo giro di giostra in azulgrana prima di partire alla volta della Casa Bianca. L’upgrade più grande però Xavi Pascual lo chiedeva in termini di fisicità e così sono arrivati i “nostri” Lawal e Samuels a curare la solitudine di Ante Tomic sotto canestro. Se trova la chimica questo Barça potrebbe davvero inseguire i top team d’Europa (Real compreso, of course). Mal che vada avremo di fronte una meravigliosa incompiuta. D’altronde anche la Sagrada Familia non è mai stata finita ma si fa fatica a trovare qualcuno pronto a dire che non sia un granché da ammirare.