Analisi settimo turno di A: Varese mantiene la testa, Sassari Cantù e Siena la inseguono, Milano in depressione
Al termine del settimo turno di campionato di A si conferma per la seconda settimana capolista solitaria la Cimberio Varese di coach Frank Vitucci. La squadra varesina ribadisce la propria imbattibilità stagionale (la squadra biancorossa oltre ad aver vinto tutte le sette gare di campionato, ha vinto, anche, tutte le amichevoli precampionato) vincendo la sua quarta gara in trasferta di questo inizio stagione contro l’Angelico Biella.
Contro i piemontesi ultimi della classe, dopo una prima metà di gara equilibrata, i varesini hanno preso il sopravvento su un Angelico in evidente difficoltà con una sola vittoria finora in carniere. Ancora una volta il grande protagonista in casa Varese è stato il pivot Bryant Dunston (36 di valutazione nella gara contro Biella, migliore valutazione personale del settimo turno), che si conferma il migliore pivot del campionato, nonostante in estate, arrivato dal campionato israeliano, il giocatore era stato accolto tra l’anonimato generale. Al secondo posto a meno due punti da Varese, invece, si conferma la Dinamo Sassari, che ha prontamente riscattato la sconfitta interna della settimana scorsa con il doppio successo sempre al PalaSerradimigni contro Siviglia in Eurocup, ed Avellino in campionato. Troppo arrendevole in campo l’atteggiamento dei giocatori della Sidigas Avellino per opporre una valida resistenza alla squadra di Sacchetti. La società irpina si interroga, ed il futuro di coach Valli appare sempre più incerto (nelle prossime ore potrebbe esserci la notizia del divorzio tra il tecnico e la società). Alle spalle delle sorprese Varese e Sassari a quota dieci punti troviamo le grandi Siena e Cantù. Le due squadre confermando gli importanti successi infrasettimanali in Eurolega (Siena in Polonia contro il Prokom, Cantù a Desio contro la corazzata Fenerbahce), si ripetono in campionato, ed incominciano a lanciare chiari segnali di forza anche alle contendenti in campionato. Cantù ha spazzato facilmente via le resistenze di Cremona nel derby al Pianella (la squadra di Trinchieri ha un Tabù assoluto protagonista, che ha sicuramente giovato dell’infortunio di Jerry Smith per il momento), mentre ancora meglio ha fatto Siena con il successo sul campo della rivelazione Virtus Roma. La squadra di Banchi sembra aver trovato la giusta quadratura del cerchio intorno alle fantastiche percentuali dal tiro dai tre punti, ed intorno ai singoli: Bobby Brown, Moss e Ress. Continua a deludere il gigante Kasun, mentre Kemp e Rasic (quest’ultimo a breve dovrebbe chiudere il suo rapporto con i toscani) sono oggetti misteriosi, e radio mercato continua ad impazzare su nomi di giocatori accostati alla Mens Sana (lo sloveno Jaka Lakovic su tutti). La più grande sorpresa della giornata è stato il successo della Juve Caserta tra le mura amiche del PalaMaggiò contro la Virtus Bologna. I giocatori di coach Sacripanti, trascinati dal sempre verde Marco Mordente, sono riusciti ad isolarsi dalle preoccupanti voci societarie, sono riusciti, inoltre, a non risentire delle assenze del play e della guardia stranieri (avallando le voci dei più maliziosi tifosi bianconeri che vedevano la presenza di Wise e Chatfield come improducenti per la causa bianconera), ed hanno battuto la favorita Bologna. La Juve vince sul campo, e notizie abbastanza positive sembrano arrivare anche dalle sale dei bottoni in società, dove si spera nell’entrata di un main sponsor nei prossimi giorni; nuovo sponsor che garantirebbe alla società di reperire quelle risorse finanziarie per portare dignitosamente al termine la stagione, e per poter acquistare qualche giocatore sul mercato americano a costo di saldi post natalizi. Come tanto stupore in positivo ha lasciato Caserta, tanto stupore in negativo ha destato la sconfitta della Virtus Bologna, ed in particolare ha lasciato senza parole la prestazione del trio americano Stevin Smith-Hasbrouck-Ricky Minard. Le tre punte di diamante dell’attacco virtussino sono stati capaci nell’impresa in negativo di produrre uno sconcertante 6/36 dal tiro dal campo, ma la cosa più singolare, che i tre statunitensi in perfetta simbiosi abbiano completamente steccato la gara. Continuano a sorridere la Trenkwalder Reggio Emilia, che con il successo di Montegranaro (stregato il palasport di Ancona per la Sutor dove gli uomini di Recalcati hanno perso le quattro uscite casalinghe) è arrivata alla quarta vittoria consecutiva, e l’Enel Brindisi, che con il facile successo casalingo sulla Scavolini Banca Marche Pesaro (quarta sconfitta in fila per gli uomini di Ticchi entrati in crisi) bissa il sorprendente successo di Domenica scorsa a Sassari. Capitolo finale per l’Olimpia Milano sconfitta per la seconda volta di fila in campionato al Forum dalla bella Reyer Venezia di Mazzon per 100-105 al termine di una gara molto spettacolare, probabilmente la più bella per contenuti tecnici dall’inizio del nostro campionato. Il successo della settimana scorsa di Siena aveva fatto pensare alla svolta per i milanesi ma così non è stato, ed il bilancio provvisorio di tre vinte e quattro perse è più che deludente per una squadra dal ricco roster in termini economici e di talento come quello meneghino. Al termine della gara Scariolo si è detto deluso dell’atteggiamento difensivo dei suoi uomini, e per la prima volta il tecnico ha lanciato ombre su alcune scelte, a questo punto sbagliate, in sede di mercato estivo. Il tecnico ha lamentato la mancanza di un uomo in campo in grado di essere da guida per il gruppo per doti caratteriali e di leadership, però probabilmente all’interno della dirigenza milanese ci si sta incominciando ad interrogare, se Scariolo è la guida tecnica giusta per ottenere risultati su questo gruppo. Sempre in argomento di ombre: l’ombra di Obradovic sembra sempre più allungarsi sulla panchina di Scariolo, il quale non gode più di fiducia illimitata da parte della società.