Ambarabaciccìcocò Daniel Hackett a chi lo do? Ipotesi su un futuro nebuloso
Il matrimonio tra Hackett e Milano è finito. Nonostante i comunicati di circostanza era oramai chiaro che si fosse ai titoli di coda. Termometro del disamore tra l’ ex Pesaro e la piazza è al solito Internet. Sono proprio i commenti alla notizia della rescissione a darci l’idea di quanto ormai il tifoso e l’ appassionato ‘ di pancia’ e il figlio di Rudy fossero distanti.
Può un giocatore reduce da una stagione con più ombre che luci in Europa puntare realisticamente all’ Nba? È questo il paradosso da cui si deve partire analizzando il futuro del play.
Due anni fa ci fu un abboccamento con Dallas. Nelle ultime due stagioni però la franchigia texana ha cambiato e di molto il suo orizzonte di aspettative. Al timore c’e’ ancora uno dei coach migliori della lega ma è ancora fresca la ferita del fallimento dell’ operazione Rondo e prendersi il rischio di un altro carattere quantomeno focoso non parrebbe la scelta più avveduta. Dal punto di vista tecnico ad oggi neanche il roster dei mandriani pare essere l’ideale per l’azzurro. Hackett da il meglio quando può costruire i suoi tiri e toccare tanti palloni. Ai Mavs queste prerogative ad oggi appartengono a Monta Ellis, uno dei giocatori che più tengono il pallone nell’ intera Nba, reduce da una stagione che ne ha certificato il rilancio. Ad oggi poi Daniel non pare avere le carte in regola per diventare uno specialista di quelli che vanno di gran moda nella Nba di oggi.
Altra idea concreta nata di recente è quella di Hackett a New York. Ovviamente l’idea di un italiano di casa al Madison scalda sempre il cuore e recentemente Pablo Prigioni ha dimostrato come anche un giocatore non più giovanissimo possa costruirsi una carriera rispettabile, proprio partendo dai Knicks. Certo l’argentino poteva contare sull’ aiuto di un mostro sacro come Kidd nell’ ambientamento e comunque ha giocato i suoi migliori mesi proprio di recente, dopo essere partito da Ny.
Hackett a New York potrebbe sicuramente avere più possibilità di avere minutaggio in una squadra in ricostruzione. Nella grande mela però ricostruzione non fa rima con minore pressione. Abbiamo visto già con Bargnani quanto basti anche una strategia comunicativa sbagliata per diventare un vero e proprio capro espiatorio. Un bel problema per uno che non ha proprio mai brillato nella gestione della sua immagine fuori dal parquet.
Suggestione affascinante per chi scrive invece sarebbe il connubio Hackett-Bulls. A Chicago Hackett potrebbe contare sull’ appoggio dell’ amico fraterno ed ex compagno a Usc taj Gibson e sarebbe importante in una squadra che cercherà una nuova identità e che necessita come il pane di punti dalla panchina. Le squadre di Hojberg poi sono spettacolari e offensive senza richiedere gli stessi sacrifici in difesa di altri. In più l’ex coach di Iowa state potrebbe far evolvere Daniel in un solido role player, simile a quello che era Hojberg stesso lavorando sul tiro. Ad oggi però dalla Windy city non sono arrivate chiamate e l’ipotesi é da considerarsi solo una boutade di chi scrive.
Ci sarebbe infine l’ipotesi Europa. Difficile che il play azzurro (?) non ascolti le offerte dal vecchio continente. L’ Hackett migliore si é visto spesso e volentieri in Eurolega e potrebbe anche decidere di restare in un basket capace di dargli un ruolo da potenziale protagonista. Come andrà a finire è presto per dirlo, l’unica cosa che importa è che il suo grande talento non vada sprecato. Insomma salvate il soldato Daniel.