Trieste – Comunque vada, A testa alta!
Nellosport,come nella vita, i paradossi sono dietro l’angolo.Pronti a soprenderti,a incuriosirti. Cosi, dopo aver recitato una parte non certo da comprimaria nella prima parte del campionato, l’Acegas,in piena corsa play off, a causa di un dissesto economico che cominciava a diventare grave, ha dovuto privarsi in un colpo solo dei suoi 2 amerincani, protagonisti fin a quel punto di un campionato brillante.
L’ambiente,colpito dal classico fulmine a ciel sereno, ha reagito dapprima con rabbia, poi con la rassegnazione di chi si e’ visto privare di un sogno proprio sul piu’ bello.
In molti hanno creduto ad un campionato agonisticamente gia’ chiuso,con una squadra sfiduciata,scollata ed estranea alla realta’ societaria .Insomma si pensava, non senza fondamento, ad un rompete le righe ed ad una ritirata di massa delle truppe triestine.
La prima partita senza americani, contro Brescia,pero’,non ha detto questo.Contro una squadra molto quadrata e con 2 stranieri di ottimo livello, i giovani e meno giovani in maglia biancorossa hanno sfoderato una partita tutta grinta lacrime sudore e sangue,costringendo i Lombardi di Martellossi ai supplementari.
Testardi e scettici, in tanti han creduto al classico contraccolpo d’orgoglio dei giocatori: privati dei loro leader in campo ci hanno messo semplicemente piu’ rabbia,sie’ detto..E poi, Brescia…sicuramente ha sottovalutato l’incontro.
Nelle 2 trasferte successive contro Ferentino e Scafati il copione non e’ cambiato:squadra sempre in partita con una difesa aggressiva seppur leggerina, e con un attacco che senza Thomas e Brown,e’ sembrato aver ottenuto piu’ benefici che svantaggi.Si son perse entrambe le partite di misura, nell’ultimo quarto.
E d’incanto ci si e’ accorti,che no..non e’ stato mica un caso.Che Dalamasson e Comuzzo hanno saputo dare a questa squadra la stessa meravigliosa identita’ che ha permesso il salto di categoria,lo scorso campionato.
Tutto troppo bello e facile?Sicuramente no, ma il crudele destino ha voluto ancora di piu’ mettere alla prova le forze morali dei Triestini, fermando ai box,per guai fisici, anche Fall e Gandini.Cioe’ 2 terzi del reparto lunghi rimasto dopo la partenza di Brown.
E al Palats e’ prevista arrivare nientemeno che la capolista Pistoia.
Bene, mica si sperera’ di rimanere in partita piu’ di qualche minuto, contro questi mostri?
Ma i fab five di Dalmasson, sono riusciti a fare anche meglio, restando incollati, con folgorante disperazione, ai piu’ quotati toscani sino a 2 minuti dalla fine, recriminando,tra l’altro,per un arbitraggio tutt’altro che casalingo.
Allora anche piu’ scettici hanno dovuto alzare le mani ed arrendersi: no.non e’ un caso.E’ solo uno splendido paradosso.
Paradossalmente la squadra segna e gioca meglio in attacco senza i pur forti Brown e Thomas.
Paradossalmente certi giocatori stanno esprimendosi meglio da quando sono sotto pressione e con addosso una certa responsabilita’.
Paradossalmente questa squadra vincente in questa sconfitte e’ amata dal tifoso piu’ di quanto non lo sia stata quando era una vicente nelle vittorie.
Paradossalmente il tifoso triestino ha ritrovato la voglia di tifare,sperare,gridare.
Paradossalmente quello che brilla sul campo rischia di rimanere l’utopia di chi ancora crede,vuole..e sogna.
Sogna un futuro di digitosa militanza in un campionato che conta.
Sogna un roster che non venga smembranto dei suoi arti piu’ forti a meta’ campionato
Sogna una societa’ che, anche se povera, sia onesta, trasparente, comunicativa.
Paradossalmente parlando……
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