Haynes: “A Tenerife un importante test di maturità”. Ress: “I dettagli faranno la differenza”
E’ iniziata la settimana clou per l’Umana Reyer Venezia, obiettivo Final Four di Champions League. Domani gli oro-granata voleranno per le Isole Canarie con destinazione Tenerife, dove venerdì sera al Pabellón de Deportes Santiago Martin affronteranno da seconda forza della Serie A i padroni di casa spagnoli dell’Iberostar, mentre l’altra semifinale sarà tra i turchi del Banvit e i francesi del Monaco. Un appuntamento storico per la Reyer che ritorna in una fase finale di una competizione europea dal 1981 quando perse a Barcellona la finale di Coppa Korac.
Marquez Haynes non prova nessuna sensazione particolare per la vigilia delle Final Four rispetto a quella di un match stagionale: “Le sensazioni sono quelle di preparare determinate partite contro squadre così forti come l’Iberostar, sarà una battaglia e dovremo essere pronti. Tutti dicono che loro sono la squadra favorita per vincere anche la coppa, ma in questi casi non sai mai quale è la reale favorita per la vittoria. Quest’anno abbiamo giocato tante partite toste, dure, trasferte lunghe e importanti. Io cito la nostra prova di maturità da squadra che, dopo aver perso in casa del Pinar Karsiyaka di 40 punti nel girone eliminatorio, siamo tornati a giocare nei Quarti di Finale in quell’ambiente ostico e difficile e abbiamo perso solo di 3 e la stessa energia l’abbiamo messa nella partita di ritorno, ribaltando il passivo: questa è stata una di quelle partite che ci ha insegnato qualcosa come tante altre che abbiamo affrontato in questa stagione. La partita in semifinale contro Tenerife sarà un altro test difficile però arriva in un momento in cui ne abbiamo affrontati altri.”
Avendo avuto esperienze di Eurolega (il n° 0 oro-granata l’ha giocata con le maglie di Maccabi Tel Aviv e Sassari), Eurocup ed ovviamente Champions League, gli viene chiesto se scatta qualcosa di diverso in una partita europea rispetto alla partita di regular season di campionato: “Per me la grande differenza riguarda il talento e l’esperienza. Poi ovviamente contro gli avversari nelle partite europee, devi buttare in campo più furbizia, più intelligenza contro giocatori che hanno più talento di quello ordinario. Mentre nelle partite di campionato c’è più la parte emotiva, l’orgoglio di giocartela per la tua città contro squadre di altre città della stessa nazione.”
Rispetto alle Final Eight di Coppa Italia a Rimini quando la Reyer venne eliminata alla prima partita da Brescia, la squadra oro-granata arriva alle Final Four in condizione fisica e di risultati migliore: “Sicuramente, perchè abbiamo recuperato dei giocatori che potranno giocare le Final Four dato che ci mancavano Filloy e Tonut. Dal punto di vista mentale le Final Eight sono state parte del percorso di crescita da cui abbiamo imparato qualcosa, specialmente chi quelle partite non le aveva ancora giocate, per cui ora stiamo meglio psicologicamente e fisicamente.”
Haynes nella stagione 2011-12 giocò con la maglia di Gran Canaria e spiega come si può affrontare una squadra di un campionato molto competitivo come quello spagnolo: “La Liga ACB è basata su molta tattica, c’è molto più movimento di palla rispetto ad altri campionati dove altre squadre top team usano più isolamenti o situazioni statiche. Noi dovremo fare degli aggiustamenti dal punto di vista tattico, però dovremo essere pronti per affrontare Tenerife.”
Il capitano oro-granata Tomas Ress torna giocare una Final Four di una coppa europea da quelle giocate in Eurolega vestendo la maglia della Mens Sana Siena nel 2008 e nel 2011. “Dopo un paio di anni, un’emozione forte, grandissima. Siamo contenti di partecipare alle Final Four di questa nuova coppa FIBA, ci andiamo con leggerezza cercando di giocare la nostra pallacanestro, di non snaturarci a inseguire gli altri, siamo arrivati fin qui cercando di giocare in una certa maniera, cerchiamo di fare quello che abbiamo fatto durante tutto l’anno. Si deve prepararla con serenità prima di tutto anche perchè giochiamo fuori casa, Tenerife è padrona di casa e penso che avrà più pressione di noi. La si deve preparare curando i dettagli come sempre perchè faranno la differenza durante la partita. A noi giocatori non si può chiedere più di tanto perchè l’adrenalina ce l’abbiamo noi addosso e noi giochiamo, agli allenatori non si può chiedere più di tanto perchè loro mettono la mentalità di gioco e i giocatori mettono l’adrenalina per farla. Io la Final Four la giocherei anche zoppo…”
Dopo essere passati per un ambiente caldo come quello di Smirne, Tenerife non può di certo spaventare. “Come non mi spaventava giocare all’OAKA (palasport del Panathinaikos) o in casa dell’Olympiacos.. Sicuramente sarà un ambiente caldo, è sempre così alle Final Four in un evento speciale per tutte le squadre.”
Tenerife viene considerata la favorita per la vittoria finale, ne è d’accordo anche coach De Raffaele, ma Ress non ci fa caso: “I giocatori non guardano queste cose, noi sappiamo benissimo che ogni partita è a se, che sarà da combattere, non guardare ai bookamakers…”
Se una delle chiavi potrebbe essere la difesa della Reyer, Ress risponde così: “Contro il Pinar abbiamo difeso molto bene con la nostra filosofia di fare una forte retroguardia per poi correre in contropiede trovando tiri facili, ma quello è il metodo di giocare più semplice. I dettagli faranno la differenza contro una squadra forte come Tenerife. Loro sono nelle prime posizioni nella Liga ACB e sappiamo quello spagnolo che tipo di campionato sia con tre squadre di Eurolega (Baskonia, Barcellona e Real Madrid) e con Valencia e Malaga arrivate in finale di EuroCup. E’ una squadra difficile da affrontare, quindi ci vorrà tutto il nostro impegno.”
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