FEC: Varese, che rimonta a Sassari, dal -23 alla vittoria
La squadra di Caja prosegue la sua corsa anche in coppa, a Sassari, grinta e cuore nel derby italiano di Europe Cup, valgono la rimonta dal -23; il trio Avramovic, Scrubb Moore, è un rebus irrisolto per la squadra di Esposito da metà terzo quarto in poi, quando il troppo nervosismo di Cooley e, la costante ricerca di mettere inutilmente in ritmo Petteway, permette a Varese di prendere in mano l’inerzia della gara e compiere una rimonta che per larghi tratti sembrava impossibile.
La cronaca:
Gara da subito piacevole e ad alto ritmo; sia Sassari che Varese difendono spesso a zona e il campo si apre per le conclusioni dalla lunga distanza con fortune alterne; Moore e Avramovic tengono Varese a contatto, mentre la Dinamo trova in Cooley una risorsa dominante nel pitturato; le rotazioni dalle panchine non premiano nessuna delle due squadre e il primo quarto si archivia sul 27-24 in favore dei padroni di casa.
Non arrivano break che indirizzino l’inerzia, Varese sembra costruire bene in attacco ma non finalizza adeguatamente soffrendo poi a rimbalzo, è in questo momento che Smith nella metà campo offensiva, sembra trovare gli spazi giusti nell’accoppiamento con Tambone, situazione che permette alla squadra di Esposito di scavare il +6.
Varese reagisce sfruttando ancora una volta le soluzioni dalla lunga distanza e il lavoro di Cain quando Cooley non è in campo, Caja deve però modificare le sue scelte, Salumu esce per un’abrasione all’occhio sinistro con perdita di sangue, Sassari alza il ritmo grazie alla profondità della sua panchina e i padroni di casa, riescono, con una buona regia di Spissu, a costruire il +11 con cui si chiude la prima parte di gara, 50-39 al 20’.
Prosegue la sfida fra Cooley e Cain nel pitturato, è il centro di Sassari ad avere la meglio e, l’intensità con cui la Dinamo rientra in campo dopo la pausa lunga, fa la differenza, arriva un parziale di 11-0 e il +22, costruito sulla difesa a zona impostata da Esposito; Moore ferma l’emorragia ma non l’inerzia in favore dei padroni di casa, Sassari continua a reggere sui cambi difensivi ma concede spazio sempre allo stesso Moore lontano da canestro, situazione che rimette in ritmo gli ospiti, bravi anche a correre in contropiede e a riportare lo svantaggio a -16 costringendo Esposito al time out.
Bamforth e Petteway rispondono con un 6-0 di parziale che riapre la forbice oltre il +20, ma l’antisportivo di Gentile su Avramovic vale un nuovo break in favore di Varese, gli uomini di Caja mettono in campo pazienza e voglia di sfruttare le seconde opportunità, trovando un nuovo parziale che porta il quarto a chiudersi sul -14 per gli ospiti: 77-63 al 30’.
Scrubb sfruttando il gran lavoro di Avramonic trascina i suoi al -11, Sassari che sembra più fredda rispetto agli ospiti, concede spazio al centro dell’area che gli uomini di Caja sfruttano al meglio, a seguire Cooley favorisce il rientro della Openjobmetis con un tecnico per proteste e dopo 2’ dall’inizio dell’ultimo quarto Varese si ritrova a -6.
E’ Smith a ridare ossigeno a Sassari, ma l’antisportivo di Cooley che vale la sua espulsione, l’americano sembra davvero troppo caldo negli atteggiamenti, non permette alla Dinamo di riaprire la forbice in maniera consistente, facendo calare ancora una volta la lucidità e il ritmo partita per i padroni di casa.
Varese non ne approfitta e soffre comunque nel pitturato, Bamforth e Thomas vanno a bersaglio e Sassari riesce a trovare 8 lunghezze di margine costringendo Caja al time out; il minuto di sospensione è provvidenziale per gli ospiti che si portano, trascinati dal trio Scrubb Avramovic Moore, bravi ad attaccare con pazienza la zona di Sassari, sino ad un punto di distacco quando il cronometro scocca il minuto 39.
Esposito chiama il time out, ma l’uscita è delle peggiori, prima una palla persa, poi quello che sembra un autocanestro su rimbalzo e infine un’altra palla persa; Moore sbaglia i liberi che possono chiudere la partita, ma Varese la vince comunque nell’ultimo possesso difensivo, dove costringe il Banco ad una nuova persa che vale l’ultimo canestro della gara di Scrubb: 87-90 al 40’.