BCL: non arriva la prima vittoria per la Fortitudo, l’ultimo turno è amaro con il Bamberg
Le due settimane di riposo non bastano per consentire alla Fortitudo di trovare una chimica di gioco che possa concedere la prima vittoria in Champions, orfani anche di Baldasso, gli uomini di Dalmonte, rimangono in scia sino al secondo quarto, quando subiscono la reazione dei padroni di casa, bravi a colpire la zona, con una circolazione sul perimetro, che la difesa dei bolognesi, non è stata in grado leggere e reggere nei momenti chiave della gara.
La cronaca:
Non brillano gli attacchi ad inizio gara, anche se la Fortitudo è costretta subito ad inseguire, pagando una fase difensiva spesso in difficoltà quando Hunt è costretto ad aiutare, il risultato è un break di 7-1 per la squadra di Michele Vitali; Fantinelli è la risorsa giusta per gli uomini di Dalmonte, bravo a reggere gli isolamenti, trova per diverse volte il modo di alzare il ritmo e di produrre punti dalla transizione e questo concede ossigeno e fiducia alla Lavoropiù. Le rotazioni dalla panchina offrono una percentuale al tiro decisamente migliore rispetto ad inizio gara e il break costruito da Sabatini e Saunders vale il 16-14 con cui si chiude il primo quarto.
E’ sempre l’ex Cremona a firmare il primo vantaggio bolognese, ma Hundt, mini play tedesco, riporta ordine e ritmo all’attacco dei padroni di casa, una serie di letture pregevoli, che anima l’attacco del Brose e che riporta avanti i padroni di casa che rimettono in luce i limiti della difesa bolognese, con Dalmonte costretto al time out sul -6. Il minuto di sospensione non porta i frutti sperati, in attacco Banks e compagni non riescono a costruire tiri aperti, mentre la fase difensiva è sistematicamente in difficoltà, soprattutto per la capacità del Brose di punire i raddoppi, il risultato è un nuovo break che vale il +13 al quale mette fine, soltanto la schiacciata di Hunt in contropiede.
E’ il canestro che sblocca la Fortitudo, paradossalmente più dal punto di vista difensivo, dove si vede finalmente la capacità di reggere sui cambi, creando canestri facili in contropiede e trovando la fiducia per attaccare la difesa schierata del Bamberg, il risultato è un contro parziale di 10-0 guidato da Fantinelli che vale il 39-36 al 20’.
Dopo la pausa lunga, parte bene la Fortitudo, nonostante qualche passaggio a vuoto di Whiters, Hunt e compagni, attaccano il ferro e fanno valere il vantaggio fisico e atletico che vale il pareggio a quota 42; Ruoff e Vitali riportano avanti i padroni di casa colpendo la zona dalla lunga distanza, sono colpi che la Lavoropiù non riesce ad incassare, anzi vengono accusati in maniera importante, si rivedono i limiti difensivi visti nella prima parte di gara e Fieler firma in un amen il +12. La reazione bolognese si ferma soltanto su una tripla di Banks, mentre il Bamberg dilaga con Ruoff ancora a colpire dai 6.75 per il +14, un massimo vantaggio che si aggiorna anche a +15 nelle azioni successive e che costringe Dalmonte al time out, senza però svoltare l’inerzia: 66-51 al 30’.
Serve la forza di Saunders per tenere in scia la Fortitudo, l’ex Cremona attacca di fisico il canestro e costruisce anche per i compagni, costruendo un break che riporta a -9 i suoi, con Cusin bravo a finalizzare; nel momento migliore di Bologna però, cala ancora l’attenzione in difesa, soprattutto sul perimetro, dove Sengfelder e Hall, trovano le triple del nuovo +13 che di fatto costringono alla resa gli uomini di Dalmonte con 3’ ancora da giocare. Gli ultimi minuti non portano un cambio di inerzia, ma solo tanto garbage time che vede il Brose chiudere alla fine sul 83-68 completando il proprio percorso netto in Champions, record invece negativo per la F, che è la prima squadra nella storia della competizione europea a chiudere con 0 vittorie.