Basketball CL: Sassari ritrova il sorriso
Pasquini sceglie di fare ricorso a Carter, lasciando fuori dalle rotazioni Johnson Odom e Olaseni; il quintetto di partenza è quello classico con Devecchi e Sacchetti da 3 e da 4 che dimostrano da subito le loro qualità in difesa; Sassari regge su tutti i cambi difensivi, bloccando l’opzione offensiva del pick and roll ai tedeschi, ma non riuscendo in un primo momento ad attaccare in maniera costruita, ma trovando comunque la via del canestro con Bell prima e Carter poi dalla lunga distanza. I padroni di casa, decidono di opporre alla maggiore mobilità Sassarese, un quintetto fisico, con il ricorso a Cooley nel pitturato, ne guadagnano in presenza nel pitturato ma non in capacità di uscita dai blocchi, dove Stipcevic banchetta e consente ai Sardi di chiudere sul +3 il primo quarto. 16-19 al 10’.
Le rotazioni dalla panchina mescolano le carte, Sassari dalla sua panchina, trova consistenza in difesa, ma non la capacità di imporre un break che possa costringere il Ludwisburg al doppio della fatica; i tedeschi sono estremamente pazienti nella fase offensiva, cercano spesso il gioco in post basso con i vari Thienmann e Cooley e sono pronti nelle ripartenza con gli esterni. Con qualche problema di falli per Lawal, Pasquini è costretto ad abbassare il quintetto, con Lydeka pronto a fare a sportellate con lo stesso Cooley, dal quale però paga in termini di punti di realizzati, per via dei liberi conquistati dal giocatore americano. Sassari regge l’urto e risponde con la panchina, Stipcevic sale a 15 personali e trova il -1 con il quale si chiude il secondo quarto 33-32 al 20’.
Carter ispirato dalla lunga distanza, prova a scavare il solco che può decidere la gara, già nel terzo quarto; le bombe del giocatore americano portano a +10 la Dinamo, il gioco dentro fuori dei Sardi, con Savanovic a fare il perno in post basso per riaprire il gioco, è un rebus per i padroni di casa che sprofondano anche al -13.
E’ la spallata di cui aveva bisogno di Sassari, perché la squadra tedesca aveva dimostrato all’andata così come durante tutta la competizione, di saper reggere molto bene la freddezza necessaria per portare a casa i finali punto a punto. La grande aggressività di Lacey a rimbalzo, fa la differenza in chiusura di quarto, in cui soltanto la tripla di Loesing impedisce alla Dinamo di chiudere il terzo quarto sul +18.
D’Ercole ristabilisce subito la distanza in apertura di ultimo quarto, con la tripla del 42-60, l’ampia apertura della forbice, spinge i tedeschi a cercare insistentemente la conclusione pesante, con le percentuali che crollano e con Sassari in pieno controllo della gara.
Ogni velleità di rimonta tedesca, sbatte contro la capacità di Sassari di leggere l’azione successiva, la fame e il talento maggiore da parte dei giocatori di Pasquini, permette al Banco di non dover soffrire nel finale, Ludwisburg anche quando è capace di costruire un buon tiro, non trova la via del canestro e il massimo vantaggio di Stipcevic e soci, sale azione dopo azione tanto da toccare il +21.
La Dinamo gioca col cronometro, il MHP Riesen ha il merito di non mollare sino alla fine, ma l’ampio margine costruito in precedenza e un fallo antisportivo che permette a Savanovic e Lacey di costruire un mini break da 4 punti, permette alla Dinamo di espugnare il parquet tedesco e, di mantenere aperte le speranze di qualificazione al turno successivo; inutili le magie di Toppert nel finale e gli errori di Lacey dalla lunetta che fanno tremare Pasquini, ma che in realtà non fanno altro che prolungare la durata della partita inutilmente.
Finisce 75-78.
Dinamo Sassari (Coach Pasquini)
Bell 7, Lacey 8, Devecchi, D’Ercole 3, Sacchetti 5, Carter 10, Lydeka 8, Savanovic 13, Stipcevic 22, Lawal 2, Ebeling, Monaldi
Mhp Riesen Ludwisburg (John Patrick)
Hammonds 16, Cotton, Maccray 4, Martin 2, Crawford 8, Breunig 2, Boone, Thiemann 13, Toppert 10, Loesing 11, Cooley 9