Siena ci prova con coraggio, ma Popovic e Augustine sono grandi: vicina l’eliminazione dall’Eurocup
Siena esce sconfitta per 85-73 dal BasketballCenter of Moscow Region di Mosca nella sfida contro la corazzata russa del Khimki, e può dare con quasi certezza addio all’avventura in Eurocup a un turno dalla fine del girone, con quattro perse in cinque partite. La Montepaschi arrivava in Russia dopo aver ceduto lo scettro della Coppa Italia a Sassari, ma fiduciosa per un Final8 comunque da protagonista; i biancoverdi scendono in campo con l’unico obbiettivo di vincere, e lo fanno senza timori reverenziali sul campo di un Khimki ormai qualificato. La partenza è confortante ma col passare dei minuti la squassante potenza fisica dei padroni di casa sale di livello in difesa e strozza la buona lena dei toscani, che subiscono sotto canestro le iniziative di Loncar e Augustine. Nelson conferma di essere rinato ed è una spina nel fianco per coach Kurtinaitis, mentre Crespi vede crescere di minuto in minuto Green, imprendibile sul primo passo: la partita sembra in pugno ai moscoviti fino a metà del terzo quarto l’asfissiante difensiva russa cala e permette agli ospiti di rifarsi sotto, ma nell’ultimo periodo la stanchezza dei biancoverdi è tanta e un fenomenale Popovic spacca la partita con triple e assist per il dominante Augustine fatturando il break che chiude la contesa. Siena che esce quindi sconfitta e praticamente eliminata (una vittoria nell’ultimo turno col Nymburk potrebbe non bastare) ma a testa alta per il carattere e la voglia dimostrata di fare risultato. Per Crespi ora il compito di riorganizzare le idee e incanalare le forze sul prosieguo del campionato.
Primo quarto: Pronti via e la sfida si fa subito accesa e ritmata; Monia e Loncar imprimono immediatamente al match la loro sostanza fatta di muscoli e prestanza atletica, contro una Mens Sana però per niente intimorita e pronta a giocarsela. Nelson è in formato Final8 e sa utilizzare la sua agilità dal post alto per andare a canestro e scaricare, ben supportato da un Carter sempre al posto giusto al momento giusto (12-13 Siena dopo 5’). Col passare dei minuti i moscoviti alzano la pressione difensiva e chiudono l’area per far valere il maggiore tonnellaggio e Crespi decide di immettere sul parquet un Hunter subito a suo agio nel fare sportellate; l’attacco senese trova però meno sbocchi e circolazione di palla e il Khimki ne approfitta con Augustine che di forza sigilla il 18-13 che chiude i primi 10’.
Secondo quarto: Augustine continua a dettare legge e a produrre punti e giochi, ben armato dai pick&roll orchestrati da Koponen; la fisicità dei padroni di casa è asfissiante e i biancoverdi vanno in tilt cercando soluzioni alquanto estemporanee al tiro. Crespi chiama time out per parlarci su, vedendo i suoi in grossa difficoltà quando c’è da far girare la palla (8 perse in 4 minuti, 28-18 Khimki a 5’ dall’intervallo): Haynes latita, Nelson rimane l’unico degli ospiti pericoloso in attacco sul primo passo, mentre i russi sfoggiano un vero e proprio arsenale di soluzioni sia dal pitturato che fuori, mantenendo con ordine la testa della partita con Loncar e Popovic. Crespi ordina la zona per fermare l’offensiva moscovita ma i problemi al tiro continuano a palesarsi e dopo 20’ le squadre vanno negli spogliatoi sul 40-30 Khimki.
Terzo quarto: Crespi chiede maggiore ordine e applicazione in difesa e a rimbalzo, convinto di poter fare breccia nella difesa di casa grazie anche a rapide transizioni; Ortner fa il suo ingresso in campo permettendo ai suoi di variare le giocate, ma l’attacco del Khimki continua a colpire sfruttando il grande talento di tutti i suoi interpreti, Loncar su tutti, una vera e propria tassa per la difesa toscana. L’inerzia della gara sembra rimanere incollata alle mani dei russi che controllano il risultato (tripla di Carter in risposta a Vyaltsev, 51-43 Khimki dopo 25’) ma devono guardarsi col passare dei secondi dal solito Nelson e dalle penetrazioni esplosive di Green. Kurtinaitis vede i suoi calare in difesa e i biancoverdi prendere fiducia, e chiama time out per organizzare una migliore difesa sulle penetrazioni senesi: fra i moscoviti c’è meno lucidità al tiro e ciò permette agli ospiti di correre in contropiede e colpire dall’angolo con Janning. Siena è ora in corsa e prepotentemente a contatto, col terzo periodo a referto sul 59-58 Khimki.
Quarto quarto: Popovic torna in campo e si scatena con alcune triple fuori ritmo dall’altissimo coefficiente di difficoltà; la difesa senese stringe la cinghia per contenere la pressione offensiva dei russi, che dall’altra parte del campo tengono a fatica sul primo passo un immarcabile Green. I biancoverdi se la giocano nel finale con ordine e ragione, ma Popovic è letale quando rulla dentro per servire il gigantesco Augustine e permette ai suoi di riprendere campo (77-66 Khimki a 4’ dal termine): il talento e la forza dei russi è evidentemente superiore e non lascia spazio a ulteriori repliche, con Siena ormai stanca e con troppo poco tempo per rimediare. Il duo Popovic–Augustine continua ad essere un fattore e chiude di fatto i giochi e il risultato: 85-73 Khimki, Siena è praticamente fuori.
Khimki Moscow Region 85 – Montepaschi Siena 73 (18-13, 40-30, 59-58)
Khimki Moscow Region: Augustine 18 e 8 rimbalzi, 9/9 da due; Popovic 13 e 9 assist; Koponen 8; Vyaltsev 7; Loncar 12; Monia 12; Balashov 3; Gelabale 4; Green 8. Coach: Kurtinaitis.
Montepaschi Siena: Viggiano 4; Hunter 4; Cournooh; Haynes 10; Carter 10; Janning 8; Ress 2; Ortner 9; Nelson 18 e 7 assist; Udom; Green 8. Coach: Crespi.
MVP: Marko Popovic.
BasketItaly.it – Riproduzione Riservata