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Olimpia Milano, a Limoges vietato sbagliare

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krunoslav simon, milano

La stagione europea dell’Olimpia Milano vive un bivio fondamentale sul campo di Limoges. Si tratta infatti di una partita senza ritorno per i meneghini, vista la situazione in classifica sempre più precaria dopo la sconfitta casalinga col Cedevita, il tutto complicato anche dal recente infortunio di Milan Macvan che si è dovuto operare per una frattura scomposta della mano destra che lo terrà lontano dal campo per circa 5 settimane.

Milano non si presenta quindi al meglio della condizione, anzi seguono anche molti problemi interni viste le prestazioni di Jenkins e Lawal tutt’altro che esaltanti e lo stesso Repesa ha dato la scossa alla squadra nel post partita di Bologna, nonostante la vittoria. 
Limoges è una squadra insidiosa, capace di vincere sul campo di Zagabria, ma reduce anche da due pesanti sconfitte con l’Olympiakos e il Laboral. UNa squadra ben amalgamante senza un realizzatore di spicco ma con ben 6 giocatori che viaggiano attorno ai 10 punti di media, tra i quali il nazionale tedesco Shaffartzik, micidiale con il suo 47% dall’arco dei 3 punti. A completare il roster francese è arrivata una vecchia conoscenza del campionato italiano, parliamo di  Diawara, visto in italia con le maglie di Fortitudo, Brindisi, Varese e Venezia e di sicuro non mancherà di portare il suo apporto offensivo.
Milano quindi, a parte l’assenza di Macvan, si presenta al completo e in cerca di una svolta europea come dice lo stesso Repesa “E’ una partita che dovremo giocare in modo diverso rispetto alle altre. Finora la costante è che siamo calati nei cinque minuti finali. Sappiamo perché è successo e sappiamo di non essere ancora a posto ma continuiamo a credere in quello che stiamo facendo. Vogliamo crescere di partita in partita a cominciare dalla gara di Limoges”, dice il Coach Jasmin Repesa. Kruno Simon, appema diventato padre di Amelie, dice: “Siamo in una striscia perdente ma l’unica cosa da fare non è piangere ma rispondere sul campo. E’ la competizione più forte che ci sia in Europa e tutti possono sempre battere tutti nel bene e nel male. E’ presto però è già una gara fondamentale e dobbiamo vincerla a tutti i costi. E’ molto semplice. Se saremo fisici per 40 minuti la nostra qualità potrà diventare decisiva”.

Dice la sua anche Andrea Cinciarini, che muore dalla voglia di dimostrare di poter competere anche a livelli europei: “Siamo con le spalle al muro. Limoges è la classica partita in cui dobbiamo far vedere perché siamo qui e perché vogliamo entrare nelle Top 16. Dobbiamo entrare in campo duri, uniti e ascoltare l’allematore, limitando gli errori e i minuti di blackout giocando per 40 minuti come abbiamo fatto per 35 contro l’Olympiacos

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