Milano, una squadra di umani: “Ho in palestra gente che lavora”
Alcune partite sono vietate alle persone che perdono facilmente la pazienza o la speranza. Alzi la mano chi non ha pensato, sul 2-9 iniziale, “Eccoci pronti a perdere”, oppure nel secondo tempo nei continui agganci e sorpassi spagnoli “Tanto non vinceremo mai”. Lo avrete pensato. Perché se guardi Milano guardi una squadra che deve per forza vincere. E poi con i nomi che ha nel roster come potrebbe non farlo? C’è però qualcuno che ieri, proprio dopo la partita, ha spiegato come è la situazione attuale di Milano, che sì crea una grande aspettativa, che sì ha nomi “mostruosi” (per essere in tema con la Halloween night del Forum), formata da giocatori umani: “Siamo nuovi, quando siamo in campo impieghiamo un po’ a capire come fare, ma tutti si fanno sempre trovare pronti.
Avete notato che a un certo punto abbiamo passato la palla anche all’arbitro? E magari il nostro compagno era solo due metri in là”: parole di Ettore Messina, preciso, un po’ ironico, ma che centra sempre il punto. Ieri Milano è stata brava a non mollare mai: “Abbiamo giocato contro una delle migliori difese del campionato, – ha detto – i complimenti vanno ai miei giocatori perché non è facile stare lì, provare, provare e provare. Avremmo potuto perdere dopo una partita così, sarebbe potuto capitare. Ma i miei giocatori sono stati bravi a stare lì, a farsi trovare pronti. Mi è spiaciuto far giocare poco Amedeo (Della Valle), ma i suoi sono stati minuti di altissima qualità quando è entrato. Cosa ha fatto la differenza dopo l’intervallo? Abbiamo smesso di buttare via la palla e abbiamo semplicemente provato a fare le nostre cose e poi la differenza la fa il talento di chi gioca l’uno contro uno, di chi passa la palla, di chi va al ferro. Il merito è sempre di chi sta in campo”.
Milano sulla vetta dell’Eurolega, non capitava da tempo: “La squadra in questo momento sta andando un po’ oltre l’asticella, abbiamo consistenza difensiva, anche se di errori ne facciamo ancora. La cosa bella però è andare in palestra vedendo che la gente ci prova, sarebbe stato difficile andarci e rendersi conto che la palla pesa. Ho un gruppo di persone che ci sta provando e cerca di migliorarsi. Il campionato? Cerchiamo di essere contenti quando possiamo, ci sarà tempo per deprimerci”.
E poi parole importanti anche per quei “pochi” 12mila che ieri il Forum lo hanno riempito: “Abbiamo cominciato male e l’ambiente è stato molto positivo. La squadra ne ha avuto bisogno ed è riuscita a dare qualcosa al pubblico. So che la città e il pubblico sono abituati bene, ma creiamo più tolleranza e pazienza reciproche”.
Eurolega, ma per Milano c’è anche il campionato: “Ho già il mal di testa, – ha chiuso sorridendo – Attilio sarà carico come una molla e li farà difendere tantissimo”.