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Milano saluta l’Eurolega, il Maccabi vola alle F4

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daniel hackett, milano

Si ferma ai quarti di finale il sogno dell’Olimpia Milano che viene eliminata da un Maccabi Tel Aviv molto più smaliziato e capace di sfruttare meglio i propri punti di forza.

Finisce 86-66, ma il punteggio non rende giustizia alla squadra di Banchi che è rimasta in partita per 3 quarti abbondanti. Non sono bastati alle scarpette rosse i 28 di Langford, che ha predicato da solo nel deserto dell’attacco milanese. Nonostante la sconfitta non resta che fare i complimenti alla squadra milanese, autrice di una cavalcata splendida e arrivata ad un soffio dal disputare le F4 in casa.

Banchi prova a mescolare le carte e parte con Jerrels in quintetto, ma i frutti di questa mossa si vedono solo poco prima dell’intervallo, quando il play con il 55 piazza un paio di bombe per l’unico allungo dell’Emporio, che vola a +10. Langford gioca oltre le proprie possibilità fisiche e arriva a 16 punti all’intervallo lungo. Rientrati dagli spogliatoi Milano ha uno dei suoi black-out e il Maccabi mette la testa avanti con un parziale di 9-0. L’Olimpia è solo Langford in attacco e riesce a chiudere avanti il terzo quarto di 2, prima di sciogliersi definitivamente nell’ultimo parziale, terminato 32-10 per i gialli. Il Maccabi, guidato da un maestro come David Blatt, riesce a spuntare le armi all’attacco milanese, che nel secondo tempo non trova quasi mai le soluzioni più congeniali dal penetra e scarica ed è costretto a cavalcare il solo Langford. Intasando il pitturato e raddoppiando spesso in area, il coach ebreo è riuscito a bloccare l’attacco meneghino, quasi sempre costretto a muoversi per linee perimetrali. Oltre questo, la squadra di Banchi aumenta i propri problemi andando a tirare con un misero 41% dal lunetta, con i tanti tiri liberi che avrebbero di sicuro dato una mano nei momenti iniziali del match. Agli ospitii è mancato un secondo violino, con Jerrels che ha deluso eccetto che per la fiammata di fine primo tempo (8 punti, con 1/3 da 2 e 2/3 da 3) e Hackett, che si è andato spesso a schiantare contro il muro giallo concludendo sì con 10 punti (3/4 da 3 ma 0/4 da 2), ma mancando di quel salto di qualità che la società e tifosi si aspettavano da lui. 
Al Maccabi Electra vanno i complimenti per aver ribaltato i pronostici, con la squadra di Blatt che ha dimostrato avere più energie in queste due partite in Israele, non perdendo mai la bussola e trovando sempre la soluzione migliore in attacco: anche oggi sono 5 gli uomini in doppia cifra. 
Alla squadra di Banchi non rimane altro che il rammarico per gara1 e l’esperienza di una sconfitta che sicuramente tornerà buona i prossimi anni, quando la squadra milanese potrà puntare più seriamente alle F4.
A noi addetti ai lavori, ai tifosi non resta che applaudire.

Tabellino:

Maccabi Electra Tel Aviv: Rice 6, Smith 13, Hickman 16, Ingles, Tyus 16, Pnini 6, Zizic ne, Ohayon 7, Blu 11, Schortsanitis 11, Harari ne.

Olimpia EA7 Emporio Armani: Cerella, Melli, Hackett 10, Kangur 2, Langford 28, Samuels 6, Toure ne, Wallace, Lawal 4, Moss 8, Jerrels 8.