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Euroleague: Il Fenerbahçe di Gigi Datome non crea problemi a un Barça superiore

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Gigi Datome Fenerbahçe
Gigi Datome, autore si un altra prova scialba, come tutto il Fenerbahçe – Laura Cristaldi (Basket Italy)

BARCELLONA – Partita di trascendentale importanza quella della nona giornata di Turkish Airlines EuroLeague tra il Barça e il Fenerbahçe: praticamente un testa-coda impensabile ad inizio stagione. Che i blaugrana, con i nuovi mirabolanti acquisti, sarebbe stato in alto era previsto. Nessuno avrebbe pensato, invece, di vedere il Fenerbahçe di Gigi Datome così in basso in classifica.

La crisi della compagine allenata da Zeljko Obradovic, che venerdì scorso era sbottato contro i suoi (e anche contro il proprio Gigi Datome) durante un time-out, sembra avere radici profonde. Senza l’MVP fino al momento Nando De Colo, fermo per infortunio, i turchi sono scesi in campo in uno dei palazzetti attualmente più complicati d’Europa. Si è importa la logica e il Barça ha vinto con un netto 89-63.

Gigi Datome è stato schierato in quintetto da Obradovic, segno che il rapporto giocatore-allenatore non è cambiato dopo l’arrabbiatura di venerdì. Il primo quarto è scivolato via all’insegna delle difese e dell’equilibrio, che i padroni di casa hanno rotto in proprio favore in chiusura di periodo grazie a un Cory Higgins scatenato. 25-15 dopo i primi 10 minuti di gioco.

Il Fenerbahçe ha provato a reagire nel secondo parziale, facendo sempre molta fatica a trovare spazio nella fitta difesa dei blaugrana. Gigi Datome, diventato l’ombra di Nikola Mirotic, ha tentato limitare il raggio d’azione della stella blaugrana. Joffrey Lauvergne è stato il primo giocatore degli ospiti a raggiungere la doppia cifra, ma il Barça è andato a riposto sul 44-30. Il Fenerbahçe ha chiuso la prima metà di partita con solo 10 rimbalzi al proprio attivo. Un dato che la dice lunga sui problemi strutturali della squadra di Obradovic.

Il Barça di Svetislav Pesic ha rotto la partita in avvio di ripresa, con Adam Hanga che si è unito al festival offensivo di Higgins. Davvero poche cose da segnalare in casa Fenerbahçe… e solo negative, tipo le pessime percentuali al tiro, e non solo da tre, ma anche dalla lunetta, con i primi otto tiri liberi andati a vuoto. Un’involuzione davvero difficile da spiegare. 67-40 l’indiscutibile risultato in favore dei padroni di casa dopo 30 minuti di gioco.

Mentre i tifosi locali hanno iniziato ad abbandonare il palazzetto con il sorriso di chi ha raggiunto un importante successo in una stagione che si prospetta sempre più rosea, un rassegnato Zeljko Obradovic ha osservato seduto in panchina i continui colpi inferti da una squadra che, ancora prima di playmaker, sta facendo faville in Europa. La caduta del Fener in Europa potrebbe essere paragonabile a quella di Golden State in NBA. Per i motivi più svariati i cicli nella pallacanestro finiscono e ne iniziano altri. Al Palau Blaugrana si è assistito a un emblematico passaggio di consegne: dalla squadra più vincente degli ultimi anni, a quella che è destinata ad esserlo in quelli a venire.

  • Barça: Cory Higgins (22 punti), Brando Davies (10 punti, 5 rimbalzi), Kyle Kuric (11 punti, 7 rimbalzi)
  • Fenerbahçe: Joffrey Lauvergne (12 punti, 4 rimbalzi), Kostas Sloukas (7 punti, 5 assist), Gigi Datome (7 punti)