EUROLEGA – Jordi Bertomeu duro: “In Italia non si cambia. Bisogna coinvolgere le grandi città”
Parte oggi alle 18 con Pinar-Barcellona la nuova stagione di Eurolega. Il CEO Jordi Bertomeu affida ad una lunga intervista rilasciata alla “Gazzetta dello Sport” il suo punto sullo status del basket europeo. Questo quanto estratto da BasketItaly.it:
Qual’è lo stato di salute attuale dell’Euroleague?
“In quindici anni lo sviluppo del basket europeo è stato eccellente, stabilendo diversi record televisivi. Vogliamo continuare a crescere, con i tifosi al centro di tutto. L’Olimpia Milano è l’esempio migliore: quattro anni fa il Forum era mezzo vuoto, oggi è pieno”
Qual’è la sua impressione sul movimento cestistico italiano?
“In passato sono stato duro, ma le cose non sono cambiate. Bisogna tornare a coinvolgere le grandi città, come in passato. Questa è la chiave per uno sviluppo sostenibile. Guardate la Germania: qualche anno fa non contava nulla, ora ha squadre da top16 e playoff. La mancanza di infrastrutture poi, è molto preoccupante per un paese come l’Italia”
Sassari e Milano saranno ai nastri di partenza. Come le giudica?
“La Dinamo ha avuto continuità, ma servono anni per consolidarsi. Fino ad ora, sono stati bravissimi, dentro e fuori dal campo. Per quanto riguarda Milano la scorsa stagione è stata deludente, un anno prima aveva sfiorato le Final Four. Il basket è questo, stanno lavorando bene, ma i risultati non puoi pianificarli”.
A che punto è la “diatriba” con la FIBA?
“Continuiamo a cercare un dialogo, ma dopo due anni e mezzo Fiba non ci sente, la flessibilità è zero. Hanno inventato i tre tornei preolimpici, quando prima era un solo, per fare incassare soldi alle federazioni che le organizzeranno, ma faccio l’esempio di Alessandro Gentile: non si fermerà per due anni, e non può farlo durante la stagione, perchè sono i club a pagare gli stipendi”